martedì, settembre 30

LMALL SIZE, BIG SMILE


- Hai sentito il nuovo album?
- Ancora no Fabio...
- Ma scusa... scaricalo...
- Ma Fabio... volevo aspettare di comprarlo per sentirlo, cosi' ho una buona giustificazione
-
Si'... ma chi cazzo se ne frega, te scaricalo, poi lo comprerai anche, cosi' intanto mi dici in diretta cosa ne pensi...

E' passata piu' di una settimana da quella chiacchierata telematica con Fabio Benni, dei Le Man Avec Le Lunettes. Mi ero ripromesso di recensire subito, o almeno spendere due parole, su quello che, a mio avviso, e' il miglior album mai prodotto dalla anglofilo italoscena musicale indiana. "Plaska Plaska Bom Belibom" non è solo un'onomatopea svedese, una continua sorpresa sonora, una gioia per le orecchie spontanea e intelligente, come le "Hand-Phones" paraorecchie pronte a proteggerci con calore dal mondo esterno, un po' come i suoni stereofonici delle cuffie pronte a spararci amore nel cervello e al contempo separare il cervello da tutto cio' che e' tangibile. PPBB e' un regalo. Un bellissimo regalo che dopo una lunga gestazione non chiede altro di essere scartato ed essere accolto nel nostro stereo, ipod, mangiadischi, lettore winamp. Un regalo come minimo, una volta ricevuto, va contraccambiato con un'attenzione pari all'affetto con cui l'hai ricevuto. E' per questo che, con vergognoso ritardo, mi accingo, non potendo fare di meglio per cottraccambiare, almeno a ringraziare a parole.



Cominciamo col dire che i passi avanti dagli esordi ci sono e si sentono, non solo per il passaggio dal duo minimale ed elettronico dell'esordio "?" (piu' che una raccolta di brani dai vari ep che un esserino indipendente e compiuto) alla formazione allargata a sei, ma per una gioia inattesa, una incessante ricerca musicale che non si accontenta di una semplice completezza, una voglia di piacere spontanea e non ricercata, tuttavia molto intelligente e ispirata. Autentica.

"The Happy Birth of You and Me". Grande apertura. Dai tempi del jingle dedicato al Mi Ami 2007 che osservavo con Fabio che la melodia, degna di un drogatissimo Brian Wilson, non poteva diventare un divertissment, e avrebbe meritato una vita propria. Cosi' e' stato, e l'emozione di averla ascoltata in anteprima ad un concerto a Bologna e' stata superata dai mille suoni stereofonici che vanno e vengono durante i 4 minuti della canzone. Non mi sono avventurato a contare tutti gli strumenti che intervengono nel brano di apertura, un vero e proprio manifesto di quello che saranno i 29 minuti a venire. Sarebbe stato un po' come a mettersi a contare i sospiri di un'amante durante una notte focosa. Ci si perderebbe il divertimento. (Ok. io conto piano, archi, piatti, timpani, batteria, chitarra elettrica, tastiera, mandolino, glocken, xilofono, teramin, basso, la chitarra campionata di "Drive my car", violoncello, banjo, mandolino elettrico, piano, fisarmonica, 3 voci, hammond)

"Apples". La prima volta che ho sentito parlare di questa canzone è stato al concerto dei Lodgers. Paolo, il BOSS della MyHoney, si era offerto di compilare il temutissimo borderau per la band londinese. Visti i nomi troppo lunghi aveva tirato fuori alcune cose fantasmagoricamente misteriose e corte. Tra queste c'era per l'appunto "Apples".

La prima volta la canzone l'ho sempre sentita al recetnte concerto di Bologna. Non avevo associato la canzone al titolo, nè seguito bene il testo. Ma ero rimasto stupito. "Toh!", ho pensato, "qui sembrano proprio gli Apples in Stereo". Ascolto PPBB... e mi rico: "Ma allora non era un'impressione!! Parla proprio della band americana!"

A mio avviso il vero momento della canzone e' a 27" , quando l'incedere narrativo del cantato viene completamente spiazzato via dal tastieroso incalzare di "C'mon Apples...", totalmente ipnotico. Il giro di chitarra iniziale poi una shnauzerata autentica, a conferma della supposta parentela di Alessandro Paderno con il capo della band americana. Incredibile l'intreccio tra tastierine, moog (moog?) e fisarmonica. Ancora una volta suoni mai piu' lunghi di una manciata di secondi che escono fuori da ogni dove piu' stereofonicamente possibile, con i cori che man mano diventano sempre piu' Supergrassiani. A trenta secpondi dalla fine il tappeto di fisarmonica guida chitarra e tastierina morse verso la chiusura del pezzo, per aprire con...

"Se På Stjärnorna", un'altra gioia sonora happy sad da riascoltare all'infinito, piu' Swiss Pop che Sweden, con un bridge a 37" che sembra uscito paro paro da uno degli album dei Perturbazione o, indistintamente, dalle session di Abbey Road per la registrazione di Eleanor Rugby. SI'. Perche' una delle cose che ho gradito maggiormente del nuovo corso dei Lunetti è una identita' sonora VERAMENTE indipendente lontana dai facili richiami a abbandoni della scenta twee da club dei poveri. I rimandi sono per lo piu' a ricercate band melodiche (su questo brano, oltre ai Beatles, mi vengono in mente Teenage Fanclub, Clientele. i Devics velocizzati)

"I Can't Get Anything" ha degli accompagnamenti degni di Louis Philippe e inaspettatamente maturi per i musicisti di Brescia. La voce di Francesca Amati spiazza e stupisce ancora di piu' con un tono profondo e ispirato, dalle acerbe venature quasi Amywinousiane, per una specie di "We've got all the time in the world" al contrario. Quasi un brano da un altro album, di un'altra band.

Si ritorna ad un momento molto "Un numero e' una pura astrazione matematica" con il piacevole mare di melassa e uccellini di "A Summer Song", forse il brano piu' swedeggiante, tanto da sembrare quasi prodotto da Hideki Kaji.

Dopo una velocissima "introduzione pac-man "Nothing is Really Blue" non avrebbe sfigurato nell'album della coppiata Paul Simon - Biran Eno, con la differenza che i ragazzi dei Le Man Avec Le Lunettes hanno fatto tutto da soli senza nemmeno un produttore.

"The Biggest Way" è il momento della grande rivincita di Paddy Lennon, forse il brano piu' vecchia maniera del disco. 1 e 18" i cori delle tre voci sono una gioia per le orecchie, per uno dei brani piu' catchy e radiofonici dell'album. a 1' 53" la sorpresa dei fiati molto "Irene", che si alternano ad una tastiera, invece molto "Jeeg robot d'acciaio", come piace a noi giovani trentenni.



Gli ultimi due brani di Plaska Quadro ci riservano le trovate piu' geniali. A partire dai titoli!

"Supermarket for Superman" è invenzine sonora applicata al godimento delle orecchie, con repentini cambi di tempo e una tastiera mellotron, minimoog o quellocheè a meta' tra "Fool on the hill" e "Strawberry Field"

Chiude l'album la piacevolmente divertente "The Lunch Boy", dove i flussi delle tastierine vengono sconsideratamente incrocaiti in ritmice pum-cha smotatamente disco-70 al ritmo scanditi da spensierati pa-pa-pa. Attendiamo una cover degli Ex-Otago rechiamoci all together a pranzo sotto la pioggia battente dei boschi malmolesi.

Per questa volta offrono i Le Man Avec Le Lunettes.
E dire che per Elisa e Tiziano Ferro ci tocca pagare.

lunedì, settembre 29

Bella Consolazione



In questo momento della mia vita non esiste niente di piu' musicalmente appagante dei The Bank Holidays, e voglio gridarlo con tutto l'entusiasmo che sto vivendo per band come questa e i Ra Ra Riot nonostante tutta la banalita' che ne consegue.

domenica, settembre 28

Il Ritorno della Supercoppia

Porlock. Brian e David sono tornati. Apriamo la porta?


La bocca della verita'

Demon Albarn sui Radiohead e Coldpay:"Ma come cazzo si fa a mantenere sempre la setssa attitudine per tutti gli album, in tutte le canzoni? In questo sono geniali. Trovano sempre nuovi modi di fare lo stesso album. Come ci riescono? Perche' sono dei coglioni pallosi. Interessanti ma coglioni pallosi. I Coldpay invece sono dei coglioni pallosi mediocri."

Prima di essere amico di DelPiero e disintossicarsi queste perle ce le regalava solo Noel.

E' inutile

"Love is a time-machine upon a silver-screen"

La guerra fredda del Brit-Pop e' sempre aperta.

Ogni volta che gli Oasis sono sicuri di fare il compaccio




Damon e' sempre li' pronto a pisciargli in testa e rubargli la scena

sabato, settembre 27

I Boris: la cover band piu' cool di Springfield



Dire che questa settimana e' stata dura e' un eufemismo. Tra lavoro, grafica, musica, eventi e' stato un piacevole estenuante strippo, conclusosi oggi con una corsa inziata alle 10.00 e finita... ORA! (tra le altre quotidiane acquisto di un telefonino nuovo (alla fine ho preso un Nokia N81, che chissa' quanto mi durera', anzi, consigliatemi siti dove poter acquistare custodie carine), lezioni di canto e fiera vintage, dove il prode Luigio Bertaccini metteva su dischi d'un groove azzeccatamente di altri tempi. Nello stand del Diago.

Proprio il Prof mi ha notificato di una interessantissima serata che avra' luogo questa sera all'Officina 49, dove si assistera' ad un interessante innesto tra le istituzionali e imprescindibili lezioni rock di Prof Bertaccini a componenti di varie band locali che interpreteranno vari brani anni 60. Insomma: la commistione di generi e situazioni in equilibrio su un fil rouge sottilmente intrigante poprio come piace a me. Chissa' pero' se riusciro' a schiodarmi dal letto. Vedremo.

Ieri grandiosa apertura del Retro Pop! La nuova sede e' semplicemente meravigliosa: la realta' country cesenate si intreccai con una coolness da bassofondo tutto britannico, e sembra che archi e palchettorialzato siano stati importati direttamente dalla sede precedente.


Poi il mio giudizio e' stato chiaramente influenzato dalla godibilissima presenza di magliette fiche (nell'indecisione tra quella con l'Elefante e quella con l'accetta incastonata nel tronco non ho preso nessuna delle due), Pastina, Porlock, Seek, e un Buccio redivivissimo e socialmente irrefrenabile.


I Someone Still Loves You Boris Yeltsin molto divertenti. Nel senso: come gruppo. Sembrava la band di Bill Gates con l'action figure di Kurt Cobain come chitarrista. Che infatti piu' tardi nella serata si e' prodigato in una loro convintissima cover.

Tecnicamente impeccabili, i brani erano un po' troppo tutti copia e incolla e mancavano un po' di verve, ma sono convinto che le orecchie piu' modaiole abbiano gradito. La cosa piu' divertente, e' che i due cavalli di battaglia della band, che trovo veramente geniali e scatenanti, vengono suonati con il batterista della band alla voce e chitarra con un cambio dei componenti e il cantante al basso e cori.

"It's friday time, I think it's time to party to modern history"


Sara' un caso, ma le due hit sono proprio i brani che hanno smosso di piu' le persone e ballavamo anche un paio di anni fa a "Losing my Badge". la cosa dovrebbe fare riflettere il signor Bill :)

L'altra scena divertente è nata da un'equivoco. Kurt stava provando un giro di chitarra IDENTICO a "El Scorcho" degli Weezer, che faceva in realta' parte di una canzone loro eseguita successivamente. D'istinto mi sono messo a cantare canzonatorio "God damn' you half Japaneeseee giiirls....". Il cantante (quello ufficiale, Bill) era preso ad accordare la chitarra. Oi. Gli altri non hanno preso il sopravvento e sono partiti con la cover? E' STATO SPETTACOLARE! Ancora piu spettacolare che, essendo improvvisata, e non sapendo come proseguire, ma vedendo il pubblico finalmente il pubblico animarsi, hanno attaccato con "UNDONE"!!! Citando Porlock, ci mancavano soltanto i cani a girare attorno al palco. Come direbbe Robbie: CLA*MO*RO*SO!

Il resto e' collasso nel letto.

Qui un po' di fotille

Filmato 1
Filmato 2
Filmato 3
Filmato 4
Filmato 5
Filmato 6

venerdì, settembre 26

Videobloggers update

Cazzo se sta migliorando Mhazz! Si sta spostando da cover improvvisate a brani propri e ha scoperto il multitraccia. SI STA DIGIEVOLVENDO!!




Il problema e' che non e' affatto male :D

L'Uomo che sussurrava alle Galline

giovedì, settembre 25

The Ronta EP

E' un fottutissimo spot

Tiny Tide - Ronta EP Radio Spot

いつまでも



"I Saw a Man. He was bleeding"

Palindromo perfetto di suoni, movimenti e situazioni solo apparentemente sconnessi.
Tutto scorre, tutto si risolve. E penso che anche tutta questa stanchezza ha a monte un criterio lento ma sensato che si sposta nel futuro e concede poco a comprensione e convenzione.

Pieno, pieno, pieno. Buisy, buisy, buisy. Zonda ga tottemo isogasi desu.

Per questo vi lascio con un video degli impressionani Asa-Chang & Junray e una manciata di canzoni made in Trattoria Records.

Per il resto le cose sono tante, ma il tempo per verbalizzarle troppo stanco.

Da parte mia rimane solo un impulso.

Palindromo perfetto di suoni, movimenti e situazioni solo apparentemente sconnessi.

Konishi Yasuharu - "Tema Principale"
Seagull Screaming Kiss Her Kiss Her - "A Shotgun & Me"
Louis Philippe - "Little by Little"

martedì, settembre 23

Wake to believe


"I'm crazy by thinking my love can hold you. And I'm crazy for tying, and I'm crazy for crying. And I'm crazy for loving you".

Prendete Cat Martino, mettetela in un frullatore con Howling Bells e Veruca Salt, l'ispirazione concentrata di Aimee Mann e il fascino discreto di Scarlett Johanson, e se ne salta fuori l'innamoramento del momento, a cui voglio dedicare due righe e tre link, proprio perche' le fiamme improvvise vanno vissute quando la loro anima e' ancora calda. E perche' anche questa sera sono decisamente troppo stanco per mettermi di impegno a parlare del nuovo lavoro di una band a me molto cara.





Liz Durrett, dicevamo. Dritto al cuore.
E' uscito da poco il suo "Outside Our Gates", per la Warm Records. Ballad come "You Live Alone" puntano senza indugi alla vena dell'alt-country, ma mai in modo scontato, con suoni limpidi e squillanti degni dell'unplugged piu' precisino, con gradevoli crescendo di fiati messicani e violini da quadriglia, mentre la batteria decide nell'inciso di incedere in una marcetta per poi crollare in una dolce bagnacauda di xilofoni e pizzicato.

"Not Running"
è quasi degna dei Cowboy Junkies, mentre "Wild As Them" e' il brano che ci aspettiamo da anni dai Wilco rimaneggiato con un tocco alla Jeff Lynne. Senza ombra di dubbio il brano piu' riuscito dell'album assieme alla struggente Elliotsmithiana "The Sea a Dream".

Un album uscito dall'impossibile che sembra la colonna sonora di un film su quanto di piu' dolce l'America ci ha regalato nei suoi anni migliori, animato da una voce in grado di dar vita anche alle pietre.

Liz Durrett - "You live alone"
Liz Durrett - "Not Running"
Liz Durrett - "Note for a Girl"

Somebody's Got To Tide


E' periodo di saldi? Di gia'? Non lo so. Fatto sta che mi sono ritrovato, dopo quanto, un anno, forse due, a completare il numero di canzoni che ritengo sufficientemente buone per "Febrero". Passo successivo, quello di cercare di tirare fuori il meglio da queste quattordici canzoni assieme ai Tiny per cercare di lucidarle e farle risplendere a dovere.

Nel frattempo continuo a scrivere pezzi per il lavoro successivo e a lasciarvi qualche ricordo.

Dai link in fondo al post potete scaricare "The February Sessions": quanto brutalmente raccolto tra ispirazioni, demo e materiale di scarto durante questo periodo di suggestioni e canzoni. Tant'è.

Tiny Tide - The February Sessions Disk 1
Tiny Tide - The February Sessions Disk 2

Un periodo forse troppo lungo.

Cercando di tenere il passo con una generazione nuova che non vuole avere niente a che fare con quella vecchia, il pensiero piu' triste che mi passa per la zucca è che mentre in Inghilterra il silente Gordon Brown si muove in un discreto subbuglio per lanciare un ponte tra le new generations e le vecchie, inviando messaggi cifrati in misteriosi "Mystery Packs" recapitati ai videoblogger piu' popolari della rete, facendoli incontrare per capire e rendere ancora piu' forte la voce della New British Youth, in Italia la cosa piu' giovane e interattiva che passa tra le fila deu brufolosi adolescenti tricolori è al massimo il fantacalcio.

Ragazzi e ragazze. Datevi una mossa.

lunedì, settembre 22

Uffachepalle


Tempo di riammodernamenti. Peccato che il tempo non ce l'abbia.
Ho tanti di quei progetti e idee a cui tenere dietro che non mi basterebbe neanche avere il doppio del triplo del tempo che ho a disposizione ora (zero)

Tra le cose piu' interessanti e di rilevo: sono arrivato a comporre e buttare giu' la prima bozza di:

Tiny Tide - S♥L

La storia del brano la conoscete, vero? No?
Be... in poche parole: ho sognato di fare una scampagnata con i colleghi di lavoro. In una casa di collina. Ad un certo punto, da una stanza vicino alla sala spartana dove stavamo chiacchierando, da una radio arriva una canzone. Bene. Il ritornello della canzone era proprio quello che mi ha spinto a non aspettare di prendermi un po' di pausa tra la fine delle "February Sessions" (che ora ho raccolto in un doppio album da scaricare, e non appena possibile condivido) tra la lavorazione dell'album e la composizione di materiale per quello successivo. Il dramma e' che ho assoluta urgenza creativa di passare anche al brano successivo, perche' mi e' venuta un'idea molto molto pregnante e voglio arrivare a comporre il brano assolutamente prima che mi scivoli il feeling di dosso...

Bene.Nel sogno la canzone alla radio era un brano (chiaramente intesistente) degli Apples in Stereo. Alla fine la demo e' venuota involontariamente molto "Belle & Sebastian". Penso che sia da imputare principalmente alla batteria, per realizzare la quale ho spaciugato con un nuovo simpatico programmino consigliato da Seek che usa anche Immi.

Nel sogno mancavano testo e inciso, che mi pare invece molto Ben Folds.

Che ne dite? Vi piace?

Prima di presentarlo mi sarebbe piaciuto anche cambiare template a blog e myspace.
Ma mi piacerebbe anche sopravvivere alla giornata di domani, quindi rimando il tutto ad una decina di ore :)


Visto che mi e' stato chiesto di cosa parla, ecco anche il testo :)

"Lucy, you see, is fine
Lucy, loonie, be mine

I could talk but my tongue is tied
I could look but you're out of sight
I should give smooth hands but I'm playing hard

I could smile but you seem so far
I could lie but I won't back down
I shoud speak my mind but I'd spoil the sound

You told me it's over
But how's supposed to be over
How can you claim it's the end
When romance has never began

You swear that it's over
the wrong last leaf of the clover
I should stop hang where you stand
It's YOU that came in my place"

domenica, settembre 21

HURRAY




Mi sembra la parola piu' appropriata.
Non ho ancora controllato quale cazzo di giorno sara' il 28 Novembre 2008, ma io saro' al Covo(il sito e' gia' azzurro new rave) a vedere i Delays.

TIPO MIRACOLO

Grazie a Seek x la segnalazione :)

Maporco2


Io mi perdo sempre queste cose bellissime?

Loro sono i Deutscheschisismi "Gigi Homerecording", e mettono addosso una gioia spropositata!

Capisco perche' il Lacrosse stranno prendendo piede in Germania, che a questo punto e' l'ultimo baluardo dell'indie-pop, me lo sento...

Ecco i ragazzi un una puntata di UnderTube (da noi, in Italia, al posto di tante vaccate una trasmissimone del genere, ance via Iutub niente, eh?)

sabato, settembre 20

ValenTine 2.3


With Simona on vocals.

Enjoy :)

Tiny Tide - ValenTine Disco Night 2.3

SeaBear Man!

E noi a menarcela.

"Sono meglio gli SeaBear"

"Dovevano aprire loro"

"Dovevano avere uno spettacolo da soli"

Poi i primi sospetti alla "maglietta unificata" Borko+SeaBear.




Un rapido cambio di formazione della "band-transofrmer" venuta dall'Islanda (ma quante persone vuoi che ci siano in Islanda per formare cosi' tante band?), il cantante-orso ruota su se stesso scusandosi da dietro gli spessi occhiali glaciali di poter fare solo 3 pezzi perche' manca il batterista dei Borko, che ha preferito rimanere in patria a suonare Jazz, si trasforma a sua volta in batteraio dalle callose mani palmate, fortunatamente la bella violinsta rimane la bella violista, appare l'uomo-tattoo nella veste di cantante sebastiano e una accademica tasteraia, il trombettaro controlla con qualche colpo di mano che il precario ambarada' che tiene su amplificatori e strumenti non esploda, la band cambia etichetta ed ecco i Seabear!




Coooome mi sono sentito idiota :D

Bello spettacolo. Le due band sono ancora un po' imprecise e a volte si lasciano andare a strade decisamente battute e lise, ma penso che abbiano ancora molto da dire, sicuramente un cuore e rimangano una valida alternativa al sabato sera islandese rispetto ad andare a piantare alberi nei boschi di notte.

Il turno poi di "A Classic Education" da Bologna, per cui avevo perso interesse dagli esordi, contento invece di avere avuto la possibilita' di sentire ancora una band che piu' che al cuore invece pensa allo stile, ma che ha affinato paurosamente i suoni e si e' - fortunatamente - accostata molto di piu' a sonorita' yuppie-pop.



L'Officina? A giudicare dalla fiumanda di persone tra cui ho navigato tra fuori e dentro le pareti del locale direi che mantiene il primato di luogo di maggior di richiamo dell'inverno di provincia. E dire che per un attimo ne avevamo dubitato!

Qui un po' di foto.

Artganic

Viene dalla Svezia, ed e' assolutamente un genio.


Vi avevo gia' detto del futuro. Il futuro, per ora, e' BlogTV.
C'e' di tutto, tra il bene e il male. Dalla gente in grado di tirarti su di morale nei momenti piu' caccosi a persone che rimangono imbambolate davanti ad una webcam fino a crollare dopo la trentesima birra.

Dalla parte del bene Artganic. Una ragazzina che si collega da internet e improvvisa canzoni alla chitarra usando come testi i commenti dei visitatori. Un genio assoluto.

I piu' curiosi possono cercare su Artganic su youtube, anche se l'effeto live e la magia dell'improvvisazione istantanea via webcam viene completamente persa.

Spettacolare!

I videobloggers sono i migliori!



Perche' la gente crea banner da cliccare per fottere i computer dei piu' stupidi quando potrebbero accontentarsi di fare apparire un messaggio cortese del tipo "Ti hoooo beccaaatooooo!" ?

giovedì, settembre 18

The Spaghetti Incident


L'Italia vista dall'Estero

L'oldissima minchiata del giorno?

Yearbook yourself!

I just kissed a Squirrel (and I liked it!!)

ALlora. Sappiate che la mia vita e' stata letteralmente disintegrata dal "Futuro". Basta. Non de (Ho passato tutta la notte a sparare cazzate con una ragazza di Loverpool. Cosi'. In maniera catatonica).

Molto meglio quindi passare agli obsoleti blog di una volta e postare qualche video della serata di ieri. Signori e signore... i Love is All :)

Love Is All - Live @ Hana-B Pt.1
Love Is All - Live @ Hana-B Pt.2
Love Is All - Live @ Hana-B Pt.3
Love Is All - Live @ Hana-B Pt.4
Love Is All - Live @ Hana-B Pt.5

PS: (Non prendetemi per pazzo se passero' il resto della settimana a cantare random pezzi di canzoni sceme come la parodia di "I kissed a girl" di Katy Perry!!)


mercoledì, settembre 17

Thats' ALL


"Dai. Non sono male. Vado a vedere le partite"
Mic Starr


Sicuramente tra i concerti che mi hanno emozionato di piu' durante quest'estate, che ha visto nei "Love is All" una mirabile e memorabile chiusura di battenti. Josephine troppo carina. Belle le band compatte e sorridenti, da cui non schiodi un secondo gli occhi di dosso e in grado di farti saltellare con entusiasmo. Grazie a Chris che ci ha regalato l'ultimo spiraglio di sole in un po' di grigiore, ormai di stagione.

Sempre un piacere chiacchierare con Tommy e Ste (peccato che non ci fossero anche Edo e Gec). Bello, tra gli amici, vedere anche Bando, di cui ormai cominciavo a sentire la mancanza. Siamo tornati al Magazzino Parallelo dall'Hana-BI pieni di spocchia. Speriamo ci sopportino ancora XD

Qui un po' di foto. Domani qualche filmato. Nel frattempo buona notte :)


Na Na Na Na Na

Grazie a Seek!



lunedì, settembre 15

Peace (and sanity) in Our Times

"Now the Disco Machine lives in Munich and we are all friends /
And I slip on my Italian dancing shoes as the evening descends "
Elvis Costello

"Just for today / I could try to live / through this day only / Not deal / with all lifes problems / Just for today"
George Harrison

"Peace up, War down"
Le Tigre

Questa sera volevo parlarvi del futuro. Ero tentato. Ma a che pro fare il figo e parlarvi del futuro prima degli altri? Il futuro e' avanti, e' inevitabile, ma e' alienante e raccapricciante, nella sua bramosia di autosputtanarsi in cerca di profitto, esibizionismo, contatto inumano, denudandosi in tutta la sciattezza propria dell'essere bipede medio. Non ho voglia di sguazzare tra persone bramose di consumare altre persone, dialogare di quanto Buddah le faccia stare bene (tecnicamente parlando), fumarsi e farsi la mente da una parte all'altra del mondo in diretta davanti a tipo tredici persone, mettere in mostra due tette perche' il cervello ha poca bramosia di apparire. Nel futuro esiste anche la nicchia. La nicchia e' tranquilla, ha un sorriso genuino, vive nella campagna Inglese, appare un giorno per poi scomparire amalgamandosi con la tranquillita' della routine nella calma ordinaria delle periferie Britanniche. From Excess to Essex.

Vi parlero' quindi di... OGGI. Solo per oggi. Solo per oggi lasciamo da parte l'insanita' dei giorni (prossimi) a venire e parliamo della Page nei Nostri Giorni.

Ma facciamo un salto indietro :D



Era il 1984. Esce "Goodbye Cruel World", di Elvis Costello. Non un riferimento a crisi esistenziali ma un grido d'allarme distante e soffocato su un mondo sul punto di esplodere (nuclearmente parlando). L'album pero' contiene alcune perle pop. Neville Chamberlain non fa in tempo a fare un discorso alle Nazioni Unite e subito diventa una ballata: "Peace in Our Time". La canzone è un paravento del volgo alla lampante visione dell'olocausto atomico. O semplicemente un'assurda ballata allucinata.




Passa un'altra ventina d'anni. La terra non e' esplosa. La musica indie si'. Al posto delle scorie, dalla terra svedese, col vessillo dell'infallibile "Music is my girlfriend", scaturisce un gruppo che si fa prode del titolo di quella canzone: "Peace in our time".

Dietro al nome della fantomatica band, unicamente Johan Regnér. Lo studio? La consueta cameretta. Ma d'altronde "The things we learn from you seems so pointless, they'll never been of use", e a due anni di distanza dal debutto, la generosa Cloudberry ci regala nel 2007 tre nuovi brani in un EP tutto da sognare. Arriviamo poi all'estate del 2008. I sospirati 15 brani. Esce l'album "A Glimpse of Happiness" per la "Series Two Record", che basta ordinare in Nebrasca.

Intanco che aspettate il postino con il pacco, vi lascio all'ascolto "nuvoloso" di...

Peace In Our Time - "The Same Old Phrase"

Enjoy

Scusate

Forse non l'ho sottolineato abbastanza. Ma i Mint Royale hanno fatto un disco della madonna ("Pop Is..."), e questo video ogni volta che love-do (minimo 6 volte al giorno) mi mette di buon umore. Non importa cosa accada attorno. PURE JOy! Non e' mica poco di questi giorni. Poco importa che non appaia l'ospite del cantato De La Soul. Mint Royale, sapete come farmi rallegrare? SHOW ME!!

Ciao Richard

Miss Him, Miss Him :(

Cos' (aa. vv.)


Visto che qualcuno me l'ha chiesta, potete scaricare "Cosi'" da... qui :D

2. Shatter - Shelley Orphan
3. Can you tell - Ra Ra Riot
4. Tauntin’ - Perfect Piano lesson

5. Paint a rainbow - My Bloody Valentine

6. Talulah Gosh- Talulah Gosh
7. 1983 (Pelle & Sebastian) - Pelle Carlberg

8. Spinning and Scratching - Love is all

9. Show me - Mint Royale

10. 80’s Radio - Weezer

11. We Are People - Feeder

12. Pictures (too big to fit in a size) - Mockingbird, wish me luck

13. Lonely as can be - The Concretes
14. Parade - Kimya Dawson
15. C is the Heavenly option - Los Campesinos!
16. P.U.N.K. Girl - Heavenly

17. Agent Double O Soul - Edwin Starr

18. Destination Anywhere - The Marvellettes

19. Heatwave - Martha Reeves
20. Right Track - Billy Bulter

21. Investigate - Major Lance

22. Tainted Love - Gloria Jones

23. Sixteen - The Indelicates

domenica, settembre 14

Indelicato

Tanto lo dicono tutti. Perche' non io. Questa è la canzone dell'anno. Ecco. Domani ne postero' un'altra, tanto, come mi ricordano, non ci casa più nessuno. Ma, per questa notte, "Heroin" degli Indelicates è la mia canzone dell'anno. Se facessi parte di una giuria di salto indie musical carpiato al brano alzerei la paletta "10+" ancor prima di vederlo tuffarsi in acqua. "Heroin" e' un 10 già a 3 secondi dall'inizio. Ti smuove dentoro gia' avvicinandosi, ancora prima di toccarti.

Indelicates - "Heroin"




E' una gara dura con questa. Probabilmente la migliore canzone degli Weezer di sempre.

Weezer - "80's Radio"

The Party


Diciamocelo. Appena varcata la soglia del Carnaby di Rimini il tempo e' sembrato frantumarsi per polverizzarsi all'improvviso. Ma non tanto in riferimento agli anni 60, i vestitini, i diggei che arrivavano con le valigettine per i vinilini eccetera. Sembrava proprio che da anno scorso non mi fossi mai allontanato da li'. Un po' come quando si chiudono gli occhi e si riprende a sognare dal punto in cui ti eri fermato (questa notte ho sognato che in occasione dell'ultimo dell'anno venivano messi a disposizione lungo un fiume degli appartamenti vuoti senza parete frontale per organizzare feste).

Rinunciato al concerto delle Charleston! (cazzo, non riesco mai a vederle!) io Robbie e Seek siamo partiti alla volta di Rimini, e dopo un llllluuuuuuuuuuungo birrettone al Kiosko (anche se la vera attrattiva di Rimini la sera e' la pizzeria di fianco), in cui abbiamo riversato sui boccali arretrati e arretrati di deliri, novita' e considerazioni sulla fine arte del videoblogging ("E' una genialata, ha preso piedi ovunque, ma se uno si azzardasse a farlo in Italia verrebbe preso per sfigato ed emarginato", "Lo farai vero?", "Si'")

Deinde siamo riusciti a smuovere i culi e recarci dritti dritti al cuore della serata. Il Vulcan Day. Musica meravigliosa, il locale pian piano si e' riempito, c'erano piu' facce conosciute del previsto, sono rimasto come un beota a fissare le personaggesse piu' pittoresche del club, Lolli ha fatto il suo ingresso saltellando fino al centro della pista come neanche Bugs Bunny, SEEK HA BALLATO, io ho quasi sempre ballato (questa mattina ho il collo fratturato), ho riaperto gli occhi ed ero davanti al cancello di casa. Ad un millimetro. Ringrazio il prode Robbie che mi tiene sempre aggiornato sui concerti (controllate la pagina deli eventi su last.fm) e si è fermato quel millimetro giusto prima di beccare l'inferriata del cancello.

Qui un po' di foto
:)

Qui la compilation fatta per la Pop Mobile

Postilla. Buttafuori:"Ma si', cazzo. E' una serata londinese. Puoi fumare tranquillamente di sotto".

sabato, settembre 13

Non rompetemi

Sono troppo impegnato a non fare un cazzo...



(non e' vero. In realta' IO sono impegnatissimo XD)

Valentine 2.2

Ho aggiunto la registrazione della voce con un microfono un po' piu' decente.
Alla prossima con la 2.3, grazie all'ausilio di Simona.

Tiny Tide - Valentine Disco Night (2.2)

La Compila


Lo dico in modo assolutametne interessato. E se non altro per il piacere di vedersi per sbaglio in una cassetta che avrei potuto fare benissimo anch'io assieme a gente che porto in cima ad un elbow di mano. La compila di Giulia e' fighissima!

Le Ragazze Venute Dal Brazile




A parte la pettinatura del tastierista molto molto hype-exotic and impressive anche i NY located Brazilian Girls



New York e' il corrispondente in scala musicale di Bologna in quanto Hype, suppongo.

Versus The Lion!


Loro mi piacciono molto. Non mi dispiacerebbe se mi dessero una mano con alcune cose che avevo in mente per il secondo album...

venerdì, settembre 12

Weezer: Leave it to Reaver!



Non sarebbe molto meglio se River Cuomo lasciasse gli Weezer e tornasse a riprendere quello che sapeva fare egregiamente fino a Pinkerton? Ecco come sta scrivendo una nuova canzone con la collaborazione dei fan. Dal 1993 sempre troppo auanti!

giovedì, settembre 11

Point Of View Point



Bene. Faccio il punto della situazione. E facciamolo qui :)

Sleeper without a pillow

Questa notte ho sognato che:

1) Luttazzi se ne usciva con una scappata del tipo:"Lo stao italiano e' compost da Governo, Democtazia e Merda. Quindi possiamo suddividerlo in tre aree. Governo, Governo Democaratico e Merda."

2) Andavo in una specie di mensa durante una riunione aziendale da solo con un collega a fare mambassa di quello che avanzava nella sezione rosticeria facendomi raccimolare da un cuoco che insisteva ad avere l'indirizzo del sito della mia band professandosi un fan, mettendo assieme una fetta di torta e i tortellini rimasti ammassati in della carta stagnola. Non accorgendomi che mancavano solo una decina di minuti alla fine della pausa pranzo.

3) Un collega, intervenendo al risponditore automatico della home-page della intranet del social-network aziendale, dalla cui schermata di vedeva l'accesso bloccato alle icone di tutti i colleghi, in lieve trasparenza, scriveva il messaggio:"Dal tuo profilo risulta chiaramente che sei un grande stratega. Non poi essere un grande stratega se ti rifiuti di partecipare alla battaglia."

MAH

Lessico Non Famigliare


Giusto per chiarire sui giornalisti e i campagnolotti che hanno accusato Obama di avere infangato la vice-candidata repubblicanda dandole della maiala: un giretto su un dizionario idemoatico...

Foto


Questa la volevo incorniciare :D
Sono cose che a noi musicisti nullapagati fanno molto piacere :)

Alone Again Or

Ogni tanto, qualcuno, mi vede girare con una strana maglietta darkeggiante.
Sulla maglietta c'è un simbolo. Molto semplice, tanto da poter sembrare un incrocio tra il diagramma semplificato di un flusso canalizzatore dal punto di vista di Tron e un ideogramma giapponese, ma che in realta' sta a simboleggiare un'cona dei primissima anni 80, quando abbandonate le pietre de i bastoni del giardino, la nostra generazione, la prima col pollice opponibile, grazie all'educazione televisiva impartita da Fonzie durante gli episodi di Happy Days, cominciò a giocare con questo:


Solo che i giovani Nerd notano subito lo sgamo: al posto di ATARI, una U finale scazza il tutto in ATARU.

"Ma che cos'è ATARU?"

Quest'estate avevo ripromesso a Stefano di dedicargli un post. Siamo a Settembre e mi sembra il caso di mantenere la parola data dandomi una mossa astrale.

Ataru Moroboshi era lui:



Uno dei protagonisti del manga Urusaiyatsura, della DIVINA Rumiko Takahashi (nsd! nsd!), ma da me conosciuto durante gli anni elementari apparendo come un fulmine di Oni a ciel sereno in una TV privata, la sera. C'e' da sottolineare una cosa. Quel fulmine mi fece proprio secco! Non si era mai visto un cartone con riferimenti espliciti a comportamenti antisociali e indefessi impulsi sessuali, con donnine che giravano in bechini e tetragoni amorosi a portata di disco volante.

In poche parole: Ataru Moroboshi, modello esemplare di maniaco sessuale, salva la terra da un'invasione di orchi spaziali, costretto a sposare per un equivoco la bellissima figlia del re degli Oni (Orchi Giapponesi), che diverra' delizia, ma soprattutto croce, dei suoi mille innamoramnti ormonali.

Non ho altro da aggiungere. Voi?

mercoledì, settembre 10

Fenomeni da Portland



Oh Darling is the name of the band

Buchi Neri e Cern

Niente paura. Stephen Hawking ha deciso che i Buchi Neri non esistono piu'.

lunedì, settembre 8

Elementary penguin singing Hare Krishna

"Una fonte di ispirazione principale non esiste. Seguo tante cose che mi piacciono. Diciamo che, nel mio periodo di formazione creativa, taaaanto tempo fa, rimasi colpito da un saggio di Edgar Alan Poe."

I nuovi enfantes terrible del web intervistano Mark Zonda. Are we serious? :)

Indigo



Pronto per il prossimo film adolescenziale...
Bella canzone!

Valantine Disco Twice


Boh. Non lo so. Forse come al solito ho avuto troppa fretta. Ma mi sentivo molto confident. ALlora sono andato dritto come un treno sulle ruote della bicicletta di Marco Pantano. In effetti la voce non e' molto dissimile da un accartocciarsi di lamiere in corsa, ma oggi il mio microfono faceva le mixed bizze, e non ho avuto voglia di vedere dove potesse stare il problema (tanto e' una demo) e ho optato per fare un po' di sperimentazione con un po' di effetti.

Dopo commenti quali "mmmm", l'ottimo "gran belle melodie devi alzare basso e chitarre per valorizzarli di piu', a un "ti dispiace se piu' in la' nel tempo ci metto le mani io, e' un pezzo dalle grandi potenzialita' e si merita una degna registrazione" e "adesso vado a dire a Beck che sei conscio di averlo plagiato", ho vinto ogni ritrosia e ho pubblicato questa demo sulla borderline della decenza.

Prometto prometto prometto che verra' ri-registarto propriamente per l'album. Dal vivo viene proprio una gran figata.

Tiny Tide - Valentine Disco Night (Demo)

domenica, settembre 7

Defonsecas Rock You!



Visto che viviamo in un mondo dove e' virtualmetne impossibile farsi i cazzi propri e me lo hanno gia' chiesto in tre, vado a spiattellare come ho trascorso il mio interessantissimo sabato sera.

1) Ho registrato chitarre e basso per la demo composita di "Valentine Disco Night"
2) Ho guardato un episodio di "Maison Ikkoku" (l'atroce episodio in cui arriva la nonna di Godai)
3) Ho visto il quarto film de "Il Pianeta delle Zimmie", quello dove Cesare nel 1999 guida la rivolta contro gli uomini, divertendomi (ah!ah!) a beccare tutte le parti campionate da Cornelius nei suoi mix (a parte gli scherzi, sono molto legato alla saga della Pineta delle Zimmie e ho un cofanetto con tutti i dvd originali). Momento del film: quando Cesare viene scelto per la riproduzione, si volta verso la telecamera dopo un primo piano sulla bella scimmiotta seducente, e ammicca allo spettatore con un'arcata di sopracciglia come per dire:"Oh, mi tocca..."

4) Ricevo un messaggio, A MEZZANOTTE, di Mic Starr che mi dice che tanto mi ha visto che sono a casa perche' sono on-line su maispesi se vado a fare baldoria con lui (avvisare prima, no eh?)
5) Bevo litri di arancia rossa. Ma tanto questa mi attivita' idrovora prosegue costantemetne per tutto il giorno per tutto l'anno e quindi non e' degna di nota)
6) Vado avanti con la lettura de "Il Maestro e Margherita". Sono arrivato alla parte in cui Margherita si spalma la crema di Wanna Marchi e vola su Mosca, bellissima, divertendosi come una vera Punk Rocker. Il libro, da demoniaco e esoterico, sta assumendo dei tratti veramente Myazakiani, soprattutto nella parte in cui nel bosco appare una vettura volante guidata da un corvo e uno scorbutico signore viene trasformato in verro volante e usato come cavalcatura antropomorfa.
7) Sogno di cui sotto :)

Dreaming In Stereo

Finalmente ho fatto un bel sogno, E me lo ricordo quasi tutto.

Ero in collina. Una bella collina. Evidentemente ho un desiderio inconscio di passare una bella giornata in collina distante da tutto. Andavo a trovare una ragazza che avevo conosciuto per caso. La casa era molto grande. In culo al mondo, dopo una salita molto ripida. Era PIENO di macchine parcheggiate. Io avevo trovato posto vicino ad una disceseona piena di sassi e grosse radici di albero, e un po' temevo per le componenti mecchianiche della macchina.
Dopo poco arriva un tipo della casa, mi apre la macchina, apre un ingresso per un parcheggio sotterraneo e la sistema. Arriva una collega a rimproverarlo, per avere agito cosi' senza avvertirmi. Io le dico che non c'e' da preoccuparsi, anche se mi aveva lasciato effettivamente sbalordito come lui abbia potuto spostare la macchina avendo io ancora le chiavi in tasca.

All'interno della casa poi ci sono amici. Alcuni sono colleghi di lavoro. Parliamo del piu' e del meno, come quando si cazzeggia. Mi ricordo solo di avere fatto un'osservazione ad un'amica molto giovane. Da una stanza arrivava da una radio una canzone con chiare influenze da sigla di poliziesco anni settanta, con tanti wah-wah alla chitarra e tastierone psichedeliche.

"Io a doro questo genere di merda", faccio io
"Blleeaah! Ma come fa a piacerti questa roba?"
"Perche' tu sei molto piu' giovane, e non hai subito il nostro condizionamento. Quando ero piccolo ti piazzavano di fronte ad una televisione e ti passavano a prendere quando era sera. Non c'era sky, e ti sorbivi tonnellate di questa roba. In un certo senso la nostra generazione ha una sorta di coscienza collettiva comune..."

Poi non ricordo altro. Tranne che mi sono affacciato ad una finestra e ho visto un panorama meraviglioso. Nell'aria c'era una canzone lenta al piano degli "Apples in Stereo".
Mi sono svegliato con quella melodia ancora nelle orecchie. Ho dovuto svegliarmi, attaccare computer e tastiera, e inciderla per non dimenticarmela. Perche' quella canzone non esiste.

sabato, settembre 6

Bibbidi-Bobbidi-Venice


"Allora? Spaccate tutto?"
"Maaah. Non lo sooo..."


Nessuno riuscira' a pronunciare il nome degli Stones of Venice in maniera decente tra i Diggei della Riviera. E che serata strane ieri sera. Pittoreschissimamente piu' pittoresca che mai. Afa piu' afa che a ferrarrosto, strade DESERTE lungo la spiaggia, tanto da farti dubitare per piu' di un attimo di non essere in un sogno sul set di un rifacimento urbano di Mad Max.

Pittoresco anche che un gruppo pazzesco come gli "Stones of Venice" si siano prestati per il pubblico tasversale e distratto del Barrumba, locale che di per se non visitavo dal 1994 (durante il preascolto la musica era ancora entro gli standard di quella data, mente abbiamo atteso all'ingresso che l'inflazione della lira portasse il prezzo del biglietto in zona euro) e che - come struttura - e' diventato veramente un locale molto figo per tenere concerti rock.

In quanto allo spettacolo degli Stones c'e' poco da dire. Il fatto che alla fine del gruppo i membri della band fossero piu' preoccupati a chiedermi "i suoni si sentivano bene?" che "come siamo andati?" la dice lunga sulla loro serieta', professionalita' e impostazione tecnica e molto disciplinata. E' veramente sbalorditivo vedere una band del genere nel bulirone (termine vernacolare) dello ska-country-punk-brufoloadolescenziale enon in una arena a Qualcosatown ad aprire agli Oasis o i Verve. I ragazzi se lo meriterebbero davvero.

Gli Stones hanno presentato anche alcuni brani del loro nuovo EP, ma per ora "The Sense in Going Under" e "La canzone Babaoriley con le tastierone che finisce come Rain" sono insuperati cavalli di battaglia. Ma sono sicuro che anche altri brani saranno presto pronti per galopare lontano.

Ecco alcune foto.

Video 1
Video 2

The Ronta FM


Per chi ancora non l'avesse sentito
qui ho messo un'anteprima di
The Ronta EP

venerdì, settembre 5

YO LaVendi

Con il GlobalWarming le Scimmie Artiche si sono spostate in California?



Ecco a voi i LaVendi...

giovedì, settembre 4

1 Little Joy


Promuovo, perche' un DJSet delle Vigliacches e' sempre un grande evento!

Scusate



Gruppi del momento... toglietevi dal cazzo...

mercoledì, settembre 3

Mr. September


L'insolita agendina di appuntamenti che non mi spiacerebbe perdere a Settembre...

September 2008
Friday 5 September 2008
Stones of Venice Barrumba
Pinarella, Italy





Thursday 11 September 2008
Vulcan Days at Carnaby

Rob Bailey, Michael Myers, Philips, FRANTZ

Carnaby
Rimini, Italy


Friday 12 September 2008
Cristina Donà Festa Dell'Unità
Bologna, Italy




Baustelle Festa dell'Unità
Ravenna, Italy




Tuesday 16 September 2008
Love Is All Hana-Bi
Marina di Ravenna, Ravenna (RA), Italy




Saturday 20 September 2008
Borko

Seabear

Mattatoio
Carpi, Italy




Friday 26 September 2008
Someone Still Loves You Boris Yeltsin Retro PoP Sonic Rock Club
Cesena, Italy




Saturday 27 September 2008
Ginevra Di Marco Piazza della Libertà
Bagnacavallo, Italy