martedì, ottobre 7

Sparta - Marte 1:0


"And I'm afraid you died for something you really loved"

Cosa ascoltavo nel 1996? Probabilmente avevo le orecchie troppo impiastriccate dal mieloso nettare brit-pop che colava dolcemente dalle cuffie attaccate al walkman, cercavo l'ultima compilation acid-jazz in edicola in modo del tutto casuale, cercavo di convincermi che dopo il suo "Debut" c'era del buon anche nel "Post", mi affrettavo a recuperare anche gli album precedenti dei Cardigans su cd, indeciso se stare dalla parte dei Blur o degli Oasis professavo convinto la mia fede verso gli Weezer come unica salvezza agli amici duplicando cassette a nastro.

E mi perdevo cose meravigliose come l'esordio degli "At The Drive-In", una sorta di megafrullata di gruppi che allora schifavo su cui, nel corso del tempo, mi sono dovuto ricredere (vedi post e proto-punk venato di newave distorto con liriche cripticamente ambigue e una certa propensione per suonare e cantare alla cazzo e l'autodistruzione).

"Acrobatic Tenement" è un inno a quanto di piu' genuino e artistico si poteva cogliere da una cultura punk che aveva compiuto il ciclo finale della sua metamorfosi da protesta a poster, diventando a sua volta tappetino emzionale per nuove generazioni di poserivoluzonari con brani come "Coating Of Arms", in cui ci vedo la rabbia distorta dei "Tiger! Shit! Tiger! Tiger!" che la psicadelia melodica dei "Ten Thosuand Bees".

"Paid Vacation Time" muove qualche timido passettino nelle acque gia' stagnanti del Post-Rock, e l'assenza di un assolo finale chilometrico grazia la band dal divenire una band eccessivamente cervellotica e pretenziosa, ma i "Mars Volta" non tarderanno molto a venire. Si tratta solo di aspettare, e probabilmente ci saremmo accorti ben presto come questo debutto rimanga quanto di piu' autentico, alternativo e meno borioso di quanto potenzialmente la band aveva da offrirci prima di essere rovinata da MTV.

Episodi come "Porfirio Diaz" sono scarto puro di session che hanno tutto l'umore dell'urgenza creativa di uno spirito giovane e solo parzialmente cosciente. Per le cose piu' patinate dovremo aspettare i "Guano Apes".

"Star Slight" l'unica vera hit. Niente miele dagli auricolari questa volta. Qunado gli ascolti musicali si prolungano per tutta la notte, nel fondo rimangono soltanto eco e distorsioni di suoni elettrici in amplificate gabbie di metallo. "Porfirio Diaz", con il suo incedere sincopato a coprire solo parzialmente un 30% di rumore, rimane il modo più piacevole per raschiare il fondo.

At The Drive-In - "Star Slight"
At The Drive-In - "Skips On The Record"
At The Drive-In - "Porfiro Diaz"

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