lunedì, aprile 17

La verità sul beagle

Mi dispiace di non essere diuscito a beccare di piu' WildHeart 'sti giorni.
Ieri sera meno male che ho telefonato a Chris prima di andare all'Hana-Bi... altrimenti l'unica cosa che avrei trovato a Marina di Ravenna sarebbero stati gli avanzi di Montenegro sparsi lungo la spiaggia.


Io Boch e Share abbiamo optato per un giretto a Cesenatico, dove Matt ha abusato del suo cognome e ha Sharato la birra a tutti. Abbiamo parlato un po' di tuttto... soprattutto se "e' normale parlare di cosa e' normale e se ha senso farlo"... discutendo di come "il comune senso del pudore" sia diventato per La Legge e Lo Stato come l'asta del limbo che di anno in anno viene abbassata sempre di piu' per farci credere che camminare ostentando equilibrio con la schiena inarcata a rasoterra senza vedere dove si sta andando sia la nuova posizione eretta. Colonna sonora della serata: i Flips!

Il terremoto non l'abbiamo manco sentito...

Ieri notte ho sognato che lavoravo in ospedale. Una cosa tipo Bufalini. Carter mi chiamava all'ultimo piano per chiedermi che cazzo di intenzioni poi avessi in merito alla strada da intraprendere verso la chirurgia. Non ero troppo convinto di essere in grado di squartare persone. Fra l'altro, la direzione dell'ospedale, mi aveva anche affidato il compito di coadiuvare dei pubblicitari per allestire una grande promozione per la struttura. Dei professionisti chiamati da fuori non avevano tenuto minimamente in considerazione i consigli che avevo esternato... e una mega-insegna rossa tutta al neon è saltata in aria friggendo tutto l'impianto elettrico dell'ospedale. Ben gli sta!

Sempre nel sogno mi sono recato nella vecchia abitazione di mia nonna materna. La mia vita da piccolo l'ho passata li'. Aveva preso una badante. Giovane, carina, ma un po' sulle sue (la badante, non mia nonna). Amava molto un gatto. Io volevo molto piu' bene ad un beagle, che mia nonna aveva comprato da un po' di anni, sempre nel sogno. Io e il beagle abbiamo dato una gran paga alla badante snob. La sua cuccia (del beagle, non della badante) era una bacinella per lavare i panni di colore azzurro. Beagle cominicia, nello sbigottimento generale, ad intonare una canzone di Vasco Rossi. Io lo prendo intorno al collo e comincio a cantare insieme a lui, per guidarlo.

Nota al post surreale. Mia nonna è in gran forma, e non ha bisogno di una badante. Forse io si'.

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