lunedì, dicembre 28

Getting ready to be a threat


- Viene qualche nome grosso a suonare al Covo?
- Ma... no.
- Ma come no! Avevano detto grandi nomi!
- Dai. I Leis qualcosa... dai, il nome non me lo ricordo
- I Leisure Society!
- Ma quanta ne sai! Loro!


Non si può dire che il 2009 abbia anche riservato delle sorprese, e non smetta di stuprmi proprio agli sgoccioli del suo flusso temporale, tanto che in questi giorni riesco a superarmi di minuto in minuto in figure imbarazzanti e scoprire inaspettatamente momenti di stupore estatico inframezzato a puro spasso.

E' stato il caso dei The Leisure Society, che ho ascoltato con più attenzione solo ora che mi sono trovato a doverli intervistare, e mi hanno emozionato come non mai (qual'è la differenza? nello stereo della macchina non sono riusciti a raggiungermi come nel buio della notte dalle cuffie?) con le loro melodie così complesse e ricercate eppure toccanti e dirette, come una flotta di dardi di frecce roventi puntate direttamente all'unisono verso un unico bersaglio: il cuore. E io che avevo già redatto le mie classifiche di fine anno! "The last of the melting snow" si merita assolutamente il primo posto!"

Sorprese rimaste in fondo alla saccoccia del 2009 come le ultime briciole più speziate e appetitose di una bustina di patatine consumata molto lentamente, tanto che un Natale sereno e tutto sommato disteso più che aspettarlo me lo sognavo! (Ogni anno Natale uguale gente incazzata perchè non trova appagato l'alto carico di aspettative).


Le biglie più colorate erano in fondo al sacchetto, come la voce di Gorla che dopo due anni dal gracidare ranocchiante ha tirato fuori il cigno che era dentro di se (non poteva essere che un animale stecco) tanto da avere veramente emozionato con i suoi Gjea & The Holy Ghost (The Next Generation) al Bronson con uno show che Neil Young alla sua età se lo sognava, aggiudicandosi, per quanto mi riguarda, il trofeo di band italiana più americana tra gli under 20... ma anche 30. Dal cigno... all'albatros! Un Merighi signore della pista pompato dalla folla all'inverosimile ci ha fatto sognare per 25 minuti buoni in una selezione di quanto di più indiballabile e meno scontato o comunque azzeccato si potesse raccimolare di questi ultimi anni zero scatenando le folle come neanche Fat Boy Slim avrebbe potuto, sbaragliando in una sola serata qualsiasi competitor tra più anziani e mocciosi. "Bologna" rulez!


I "The Clever Square" hanno avuto finalmente il loro "Big Time", presentando (con mia somma gioia) tanti brani nuovi in uno show che ha riservato carica e atmosfera, con Enrico già parte perfettamente integrante della band. (Finalmente ho avuto l'occasione di sentire l'ultimo capolavoro "Colossal Punk Space Castle". Se il nome è corretto!)



Oggi è venuto Porlock a registrare "Total Groupie" e "ValenTine Disco Night" (che è un po' piu' calma e disco rispetto al video). Il superpianista era abbastanza tranquillo. La quiete PRIMA della tempesta, tipo Tsunami? Non oso pensare cosa potrà capitarmi nei prossimi 3 giorni!


venerdì, dicembre 25

CRY

Diverso tempo fa, tipo nel 1998, scrissi una canzone ispirata ad uno dei miei anime preferiti, "Kodomo no Omocha" (c'entra anche questa volta WildHeart, in quanto la scimmia ne l'aveva attaccata lui!). A dire il vero avevo pensato ad un brano un po' alla Cranberries che potesse cantare un'amica. A parte una demo assolutamente delirante (10 anni fa erano ancora incredibilmente peggiori) quel brano si era sedimentato nelle profondità degli abissi di quella vaschetta per pesci rossi che è la mia memoria.

Avendo un gusto musicale completametne idiosincronico e distorto, di tanto in tanto sono tornato a quella demo, e l'ho sempre ascoltata con piacere. Vi dirò di più! Recentemente mi sono perfino messo a strimpellarla alla chitarra, sorprendendomi nello scoprire... che è ancora una figata!

Forse la nuova demo 2009 è un po' troppo elettrotristona... ma penso che sia comunque un buon progresso verso una futura versione. Che ne dite? Eccola qua :)

Tiny Tide - CRY

Dreams





Quello di suonare un giorno con i The Magic Mushrooms era un vero e proprio sogno. E i sogni - ora lo sappiamo - a volte possono anche concretizzarsi con lo stesso peso di un macigno che ti sta per cadere in testa. Ed è per questo che, poco prima di quattro ore dal magico evento, vengo a sapere che sì: ce la può fare anche una scimmietta di plastica che batte i piatti, figuriamoci io a suonare glocken e synth con solo un'ora per ascoltare e provare i pezzi! :)

Che figata! Per una volta starsene li' in disparte, fare fare tutto agli altri, e cercare di rimanere impassibili trattenendo le risate come Casio Carla dei Futuristic Retro Campions. Improvvisate le seconde voci nel panoramico del Glocken. Frapiccini aveva deciso che ci stavano, allora ci sono state :D (un'altra cosa che mi ha sempre divertito molto: fare le seconde voci).

Il pretesto era quello dell'annuale appuntamento con il Cristmas Pop, la festa di "Indienatale" tenuta dai mitici dj AirPop. Il palco era allestito una meraviglia, con addobbi, lucine intermittenti, e perfino un albero di Natale degno di rubarci la scena (effettivamente non ci voleva molto). Service e servizio da paura, grazie a quel santo ragazzo di Davide del Diagonal, dalla disponibilità poliedrica ed esponenziale, tanto da offrirci birrette (ragazzi, io vado, usate pure la spillatrice), lasciarci il Diago a disposizione per provare, mettere a disposizione tutta l'attrezzatura, farci i suoni. Cosa volere di più? Frapiccini comincia ad accennare "Boys & Girls" dei Blur e io gli vado dietro cantando. Ma subito il leader carismatico dei Magic Mushrooms (A Nice Person) ci richiama all'ordine: "Ragazzi... se intraprendiamo la via del cazzeggio è la fine...". LORO sono abbastanza sicuri. Io i brani non li ho mai provati, cosi' insisto per ripeterli tutti almeno un paio di volte, studiando quale strumento complementare si poteva prestare di più (le armoniche e l'ukulele proprio neanche a spintonarli) e cercando di memorizzare un paio di note.

Robbie ci porta a mangiare la pizza più buona di Forlì, ci facciamo attendere con ultraritardo come delle dive sciatte e consumate, arriviamo ad un Diago gremitissimo e dopo poco cominciamo con "Walk Away Renèe", la cover dei Left Banke (Manuel durante il soundcheck del violino ha cacciato fuori dei suoni talmente belli che c'era da armarsi di Tempo per asciugare i goccioloni). L'apoteosi? Quando Bando degli AirPop è salito sul palco per cantare il classico degli Smiths "Please Please Please". Un'ovazione. Il Diago è venuto giù. Il crooner forlivese, finita la performance, ha glissato con la consueta classe:"Giocavo in casa...".

Fortunatamente il concerto è scivolato via tutto filato in brevissimo tempo ("Già finiti tutti i brani? EVVAI!"), e la serata è proseguita in compagnia dell'impeccabile selezione di Indienatale AirPop, tra una fetta di panettone farcita di mascarpone e un aneddoto di Junior su quando furoreggiava in città con la sua rockband. Proprio una bella seratina. Bella Mushrooms!



lunedì, dicembre 21

All We Have Broken Shines


"E' una figata!" ~(Enrico, il nuovo batterista dei The Clever Square alla domanda "Come ci si sente a suonare nei The Clever Square)

Allora. Dov'ero rimasto? Indietro come le palle del cane, eh? Mi sa poprio di sì. Cerchiamo di tirare le fila (primi che tiri le cuoia).


Il concerto degli Art Brut è stato semplicemente MERAVIGLIOSO (vedi report qui). La band di Argos continua a migliorare man mano che perde fan sul terreno album dopo album (questa è la maledizione delle band inglesi protette da NME). Mi ha fatto molto piacere rivedere una vecchia amica e convenire con lei di non essere nemmeno al corrente del fatto che gli Art AVESSERO FATTO un terzo album prima di arrivare al Bronson quella sera. Fantastica la ragazzina che ha ballato di fronte al palco per tutta la serata. Ho fatto due chiacchiere con il chitarrista. Si era detto molto contento di chiudere un lunghissimo tour proprio al Bronson, visto che le altre date (soprattutto tanti anni fa all'Hana) erano state molto divertenti e con un'accoglienza calmorosa... ma che erano anche particolarmente felici di tornare a casa dopo un tour americano che gli ha tolto la vita! Un plauso alla pazienza del tecnico del suono, che con una calma degna del più supremo maestro zen ha tenuto bada al ragazzino della band di apertura che insisteva per cominciare ancora più tardi ("Guarda che non sei i Radiohead a Londra. Se la gente arriva tardi al cinema il film non la aspetta"). Insomma: mi dispiace di avere saltato gli Airpop (appuntamento con loro e i Magic Mushroom mercoledì per il tradizionale XMas Pop! al Diagonal) ma vedere suonare per la prima volta "Passenger" non ha avuto preso. Una presa per il culo tale a Iggy Pop da farlo diventare l'unico brano dove al posto di ballare mi tenevo in due la pancia piegato dal ridere.


Quella dei Brightblack Morning Light (report qui) all'Officina 49 è stata una serata veramente anomale, per certi versi quella che ricorderò con maggior piacere di quest'inverno, complice la decisione veramente unica di decidere di aprire le porte dell'Officina in un freddissimo lunedì, dove soltanto la gente che teneva veramente alla musica si è presentata ("Music, gets the people come toghether") socializzando come avrebbe potuto solo in un vecchio casolare in una baia di montagna, trovando un pò di calore all'interno delle viscere sorseggiando punch bello caldo e alcolico. Ad aprire la Brighblackkessa "Rio en Medio". Donna di una bellezza algida sotto quella pelle di orso che lasciava trasparire solo gli occhi di chiaggio (oh-oh-oh) e qualche biondissima ciocca di capelli. Giusto quello. Accantonata presto l'armonica folk con qualche passo reso ancora più incerto da non so quale sostanza liquida o gassosa in un imballatissimo palco, la ragazza neo redentrice delle radici del folk nuovo messicano alterna materne indicazioni all'uomo del mixer a sospiri sepolcrali solo in parte intonati, accompagnandosi per attimi che sembrano infiniti ad uno strano ukulele gigante che di brano in brano intonerà per quell'unico accordo che userà per accompagnarsi nella sua ballata medioevale/ritornello psicointimistico/brano inventato a caso sul momento.

Rimango perplesso e imbarazzato trattenendo qualsiasi giudizio, sentendomi al centro di un universo di tendenza e alternativo in cui sono io vittima di ripetuti ascolti di Beatles e Elvis Costello che non capisco un cazzo, fino a quando Franchini e Cola, forse anche loro un po' esitanti e in cerca di conferme, mi riportano con le loro perplessità a riancorarmi verso una rassicurante stabilità mentale.

Abbiamo goduto abbastanza della criptica bellezza distorta dell'angelica Danielle Stech-Homsy, quando tocca al gruppo di punta del ragazzo, che la vuole questa volta collocata con tre dita della mano sinistra alle tastiere facendo rimpiangere la gloriosa Linda Eastman. Dopo solo due ore di soundcheck pomeridiano impiegate a fare in modo che la risonanza cosmica dei tamburi non collimasse con le vibrazioni clelesti dei capezzoli di Rachael Hughes, con pelle e abiti immersi nella proiezione degli scarti della migliore produzione Kubrichiana, parte la psicadelia sghemba dei Brightblack Morning Light, con Nathan Shineywater talmente strafatto che non riesce neanche a capire cosa sta succedendo nel momento in cui fa per cantare e il microfono non dà segno di psicadelia, mentre batteria e percussioni si alternano incrociandosi in asincronie siderali che rendono l'happening il non plus ultra per i nostalgici della psicadelia (quel movimento musicale per cui sei talmente preso a seguire il tempo della lancetta dell'orologio che non ti accordi di tutto quello che ti sta cirondando).


E fu notte e fu giorno. Il turno dei Clever Square (recensione qui). Stavo talmente male che non riuscivo veramente anche solo a pensare di uscire di casa. Menomale che i miei baldi amici Seek e Robbie sono passati a prendermi di forza.

Giusto per farvi capire l'assurdità della cosa al di là del mio stare male. Il clima la notte prima era... così!


Meno 9 gradi. Ma è stato figo esserci. Locale: imballato. Di Teenager. Storica la frase di Robbie:"Qui non puoi fare a meno di sentirti un po' pedofilo anche con l'età taroccata". Rendeva l'idea. La nuova formazione dei Clever ieri - sarà colpa del basso nuovo di Ste - era molto Pixies! La band ha presentato moltissimi brani nuovi e i vecchi classici. Il nuovo batterista molto preciso e puntuale, non ha sbagliato veramente un colpo. Attendiamo la band alla "Prova Bronson", non senza prima lasciarvi a questa meravigliosa perla che è spuntata da un accrocchio di ragazzini da dietro le quinte: "Ma secondo te i testi vogliono dire qualcosa? No, perchè quelli dei Beatles ad esempio non volevano dire un cazzo". Let it be.


SHE

Come sempre tempo meno di zero. Ho scritto una nuova canzone. Fa parte di quel "Lotto" che viene fuori da quella ormai storica serata in cui ho deciso di spegnere la radio in macchina e provare a mettermi alla prova per vedere cosa riuscivo a tirare fuori di interessante solo canticchiando, partendo per una volta dalla melodia per aggiungere successivamente i testi. Questo brano quindi l'avevo in testa da mesi. Finalmente e' stato "liberato". Avevo in mente anche parti di testo, e sapevo di cosa avrebbe dovuto parlare. Venerdì sera ho scritto tutta la canzone, sabato l'ho incisa. Ecco qui la prima demo.

Tiny Tide - "SHE"

"She was a girl with a mind on her own
She wasn'tsure she was wake and alone
Off on the floor was she called by the night
Fading from a curtain on her humble dressing gown
Here she's walking
Sleepwalking

Night birds and shadows are amazed and turn their heads on while the girl keeps on walking

Souls locked in prison are amazed by such a vision
still hey won't do the talking
and the girl keeps on walking
Through the park and the cold rails
Far away from the montains
She's walking
Sleepwalking

Bedtime stories
Will fad out in the morning
but the girl keeps on walking

Moon ground crowling just to see things falling
on the way of her strolling
but the girl keeps on going

She was a girl with a heart sour and kind
She was so tired of a life so untied
She closed her eyes as she laced off high tops"
Turning all a sudden she's back from where she started

lunedì, dicembre 14

Per ora

Vi dico solo che ho passato un gran bel sabato sera (ART !! BRUT !! TOP OF THE POP !!) di cui vi parlerà più avanti e che ho passato il pomeriggio a scrivere una canzone per questo gruppo di amici, "Le Moulin Blanc", che parteciperà al progetto "Neo Italo Movement". Potete ascoltare una demo qui. Cheers!

mercoledì, dicembre 9

Silver Stars




E' stato divertente suonare al Giodì (Gran bel posto, suggestivo, palco bello grande, si presta molto ai concerti) con i Tiny. Orario desueto. Ultimamente ci capitano solo cose sgaffe. Così dopo il binomio Zonda/Leffe a mezzanotte i Tiny Tide al completo si sono teletrasportati in zona ape(ritivo).

La cosa che mi ha fatto più piacere? Suonare davanti a tanti amici! Questa volta eravamo quasi al completo, compreso i vecchi membri della prima formazione dei Tiny che facevano il tifo, cantavano le canzoni vecchie (Porlock, che è ancora presente nelle realizzazioni in studio per Febrero mi ha rimproverato per non avere detto "oooooh! Catchy!") e si entusiasmavano per le nuove ("Silver Star" e "Top", nonostante la mia versione solistacustica fosse stata un po' troppo nervosa e affrettata).

Particolarmente bene per "Needful Things" (mentre mi sono mangiato una parte di Ronta e Mic non partiva con "Go Ego Go") ed assolutamente esplosiva "Valentine Disco Night", che mi sembra sia la prima volta che proponiamo dal vivo. Almeno così bene!

L'altra cosa entusiasmante è stato vedere tra il pubblico... proprietari di altri locali in cui avevamo suonato! Accumulata un'ora di ritardo sull'inizio del concerto (fenomenale Mic che, una volta che c'eravamo finalmente tutti, se ne è andato a fumarsi tranquillamente una siga!) abbiamo dovuto tagliare su una scaletta chilometrica.

"Ragazzi, abbiamo tempo solo per un'altra canzone, facciamo February o Mask Me?"

Non ci crederete. February, il glorioso cavallo di battaglia... e' stato buttato giu' di peso con facilità dalla torre! Citando Porlock: "Mask Me Mask Me Mask Me" è il nuovo brano definitivo :)

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla serata. Ci avete gasato di brutto :)





martedì, dicembre 8

Natale Su Marte


Tempo fa, tipo anno scorso, io e Alessandro Paderno (anche Paolino, vah!) avevamo imbastito uno speciale Geek Radio veramente speciale sul Natale in Giappone e in Svezia. C'eravamo talmente divertiti che Alessandro mi aveva proposto di coinvolgere band indie pop giapponesi per uno speciale Natalizio inedito. Le cose poi sono rotolate come dovevano rotolare, e quindi le ho lasciate rotolare... avvisando le band che non se ne sarebbe fatto più niente.

Tuttavia.

Gli HajimePop erano veramente desiderosi di condividere la loro canzone di Natale con il Mondo, e così mi sono abbassato a fare una delle cose che detesto di più: una canzone di Natale! La particolarità dei brani? Il loro "Kira Kira Star" può essere l'equivalente di "Splendi splendi stellina", quanto "Uccidi Stella della Morte". La mia si limita a parlare di Wayne Coyne che festeggia il Natale su Marte!

Se volete ascoltare questo binomio natalizio da manicomio musicale, ecco a voi l'indirizzo dello split :)


Ecco l'indirizzo delle band: