mercoledì, gennaio 31

Guardando vecchi film di pirati

"Non risparmiero' ne voi ne nessun altro pusillanime cialtrone"

Pictures from the O.P. Season 2

Qui altre foto di Boch sulla serata Op-Art. Enjoy

House Twisters

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La Svezia e' un popolo cosi' dannatamente evoluto...
{ Via Mario Carina}

Melodies in the trees

Ma che canzone incredibile. Potrebbe parlare di qualsiasi cosa. E non perderebbe un briciolo della sua magia. Bertolomeo preferisce questa :)

Lui e' SEMPRE di buon umore :)
Gran bella canzone. Il sole, questo pomeriggio, fa quasi paura.

Per un pugno di Penny!

Quasi quasi ad un 45 Penny ci faccio un pensierino anch'io... se poi posso rifornirmi, per dire, qui! :)

Non esiste nessuno che travasi gli mp3 su Vinile, magari da qualche parte in Jameica? Secondo me e' il mestiere del nuovo millennio subito dopo il piastrellista...

Two Sides Of Himself


Un sogno che diventa realta'. Almeno per me :D

Confrontate questo con questo.

Elvis Costello

"Sometimes people are just what they appear to be / With no redemption at all / We try to walk upright / when we can't even crawl"

Una delle mie citazioni preferite da un testo musicale. In assoluto.

martedì, gennaio 30

Flipper! Flipper! Guitar!

Alla tenera età di 17 anni, Keigo Oyamada, appena sciolto il gruppo di successo "Flipper's Guitar" dopo tre album che hanno segnato le origini dello Shibuya-Kei insiema ai Pizzicato 5, fonda la sua casa discogrfica (Trattoria Records) e decide di fare uscire come "Menu#001" proprio una raccolta dei brani della vecchia band. Tanto per andare sul sicuro e fare un po' di cassa. E forse chissa', anche per un po' di orgoglio.

La band, che vedeva ai fornelli il duo crativo Oyamada-Ozawa, voleva liberarsi da tutte le sonorità tipiche dell'idol pop del main stream giapponese, e rifarsi a sound e contenuti delle vecchie band anni ottanta del movimento C-86 prendendo come modello Haircut 100, Style Council e Aztec Camera e i primi germogli di brit-pop degli anni novanta cogliendo a piene mani dalla indie dance e l'acid jazz.

I tre album e i singoli del duo diventano così un pretesto per citare di continuo band e canzoni di tutti i gruppi piu' cari a circuiti inglesi nostalgici al pari di "How does it feels to be loved". Abbiamo cosi' tra i brani "Goodbye Our Pastels Badges" , "Camera! Camera! Camera!", "Haircut 100", "Colour Field", e la canzone "The Quizmaster" ci regala un tributo a "Loaded" dei Primal Scream al limite del plagio.

In attesa della racconta di singoli ordinata in Giappone vi lascio all'ascolto di alcuni brani condivisi gentilmente da Ele :)

> Exotic Lollipop (And Other Red Roses)
> Camera Camera Camera (Guitar Pop Version)
> The World Tower

PS (Ricordiamoci poi che quindici anni prima di "You Tube" i Flipper's Guitar se ne uscironno con il singolo "Groove Tube" :) )

Woman called Auntie

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Koooowaaaaaa......
{Via SimonT}

Happy Like a HoneyBee

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Spero che fra una sessione fotografica e l'altra non ci ridurremo cosi'. Grand band altough.

Il sogno dell'arte

Agli Irresistibili © il sito di questo fantastico artista non ricorda qualcosa? :P

MarMar Superstar

Molti mi chiedono:"Ma che cazzo di Nome e' MarMar?" Io potrei ribattere... "Ma che cazzo di nome e' Frullo?". Chi di voi sa qual'e' l'origine del nome, bene. Per coloro che non sanno o sono poveri di deduzione... una risposta fasulla potrebbe essere che mi sono ispirato a LUI!

Again without subtitles

Due brani che hanno lasciato il segno durante il pomeriggio ? ?

lunedì, gennaio 29

Lost in America


Quando sono rimasto piccolo io, c'erano tante cose che funzionavano in maniera diversa. Per esempio le discteche (ce ne sono alcune rimaste a Ravenna, a dire il vero) erano luoghi dove soventi si poteva cogliere l'occasione per ballare alcuni brani stretti alla ragazza che avevate puntato tutta la sera, sciogliendo per un attimo i pugni serrati dagli impulsi della piu' frenetica musica elettronica, che vedeva i suoi primi albori. Insomma: luci stroboscopiche, svere luccicandi montate personalmente in tutt'Italia da Maurizio Seimandi, One-o-One e Seven-Up (Pronunciata "Zup")... arrivava il momento deil lentoni!

Allora ero troppo piccolo per andare in discoteca (avevo 7 anni), ma ogni volta che l'aiutante di mia madre mi parlava di questi ambienti pittoreschi che erano le discoteche negli anni ottanta, saltava sempre fuori inevitabilmente - insieme al dettagliato report sociologico del ragazzo di cui si era invaghita, che avrebbe poi sposato - il nome di una band che primeggiava suglle altre. Quella band erano GLI AMERICA.

Partita verso la fine degli anni settanta con le migliori intenzioni, la band dalle scontatissime origini era presa a seguire le orme country-folk di Crosby, Stills, Nash, and Young- sbaraccando tutto con la super-hit "Horse with no name"... che ha avuto il merito di bollare la loro immagine in modo piuttosto indelebile sull'immaginario di pellicole western ingiallite prodotte sottocosto in Spagna e spot di confezioni regalo di whiskey che ogni ospite avrebbe preteso nel vostro soggiorno pop-art.

Eppure è esistito un periodo in cui la mia badante a tempo perso non cambiava pannolini ai suoi figli tempo pieno, e i nomi delle bevande erano ugali alla somma dei numeri che li componevano. Proprio in questa mistica eta' della plastica, la band di Gerry Beckley e Dewey Bunnell riscuoteva un successo che rasentava il planetario, e continuava a sfornare hit disco-folk e yacht-rock raccolte in album il cui titolo iniziava rigorosamente con la letterea H (lord knows why) arrivando a scomodare il veterano George Martin.

George Martin non era affatto fuori luogo. L'ossessione di Gerry Beckley per le melodie era fortemente guidata dal suo eterno rincorrere le vie musicali di Sir Paul , e il suo connubio compositivo con il piu' aspro collega Dewey Bunnell ricordava molto da vicino la magica alchimia scaturita dal duo creativo Lennon-McCartney.

Dopo lo scioglimento della band (oddio... band... partiti in tre e rimasti in due...) Gerry Becley sforna quel capolavoro di "Van Go Gan" (per chi volesse regalarmelo, introvabile in Europa), per poi tornare a ripristinare la magica accoppiata e far rivivere le emozioni di un tempo in giro per il globo in un tour mondiale. E guarda un po'.... c'e' una data all'Estragon di Bologna! Strano... mi era sfuggito! :D


Il nuovo album, in uscita nel 2007, non sfuggira' alla "regola della H". Si chiamera' "Here and now", un doppio album che contiente i loro nuovi lavori su un lato ed una raccolta di cover dei vecchi la vori nell'altro. L'album sara' prodotto da James Iha degli Smashing Pumpkins e Adam Schlesinger dei Fountains Of Wayne. Fra gli ospiti dell'album Ben Kweller, Patrick Hallahan dei My Morning Jacket e Ira Elliot dei Nada Surf.

Potete scaricare una mia piccola selezione qui. La qualita' di alcuni brani e' pessima, perche presi direttamente da audiocassetta.

Somewhere up above

Questa per chiudere la serata con una dolce nota positiva. Yeah! :)

The Girl With The Soda Rag

> Mercoledi' 7 Febbraio: Tornano le Lezioni del Rock di Luigi Bertaccini con Serge Gainsbourg! @ Diagonal Forli'

> Domenica 18 Febbraio chiudiamo la "settimana infernale" con bis di Soda & Nick Brunch (ideale per gli stuzzichini fuoricasa in orario pasti) @ Zuni Ferrara

Girls Guide to be a Modern Diva

"All you gotta do to be a real diva / Is stylise, mythologise / Re-write your history / Crush any fool who has the nerve to say / They used to know you / Speeding through the night..."

"Girls Guide to be a Modern Diva" ~ Black Box Recorder

Eventually

Gondry. Che genio paraculo. Le sue idee partono sempre da presupposti cosi' semplici. Dovrebbe mettere in piedi una fabbrica di uova di Colombo! Guardate qui :)

Look around

Qui le foto della "Serata Optical". E non solo :)

Crash

"Walking on thin ice, / I'm paying the price. /
I'm throwing the dice in the air. /
Why must we learn it the hard way /
And play the game of life / with our hearts?"

"Walking On Thin Ice" ~ Elvis Costello - Yoko Ono


Ce nè e ce ne sarebbe di materiale per il post fiume. Lasciamo che straripi lentamente, in modo molto oculato e discreto, e cominciamo col delimitare il suo debordare tracciando punti di flusso ben precisi.


*** Il DJ Set Improvvisato ***

Venerdì sera si era creato effettivamente un po' di casino in quel del Diago, e ben 3 DJSet differenti erano pronti a coprire uno spazio d'emergenza lasciato libero all'ultimo momento del buon Bazzo. Piacevole come sempre fare un rapidissimo preascolto, al dire il vero alquanto schizoide, per poi lasciare spazio ad AirPop e una piacevole serata fara amici. Tanti. Io purtroppo ero reduce da una brutta maratona di notti insonni trascorse con una media di 5 ore a nanna per una durata di due settimane. Anche se mancavano solo quarantacinque minuti alla fine del DJSet, all'una e tre quarti ho ceduto e ho riaccompagnato Claudia a casa, prima che mi si chiudessero gli occhi per strada.

*** Una sabato particolare ***

Sabato piacevolissimo. Non so quando avrò nuovamente la possibilità di trascorrere una piacevole giornata invernale cosi' gradevole. Combattutissimo se prendermi o meno l'album dei Long Blondes, che sono vicino a sapere a memoria, alla fine ho optato per una doppia raccolta di singoli dei New Order. Ho fatto la cazzata? Direi di no. I taglienti tappeti sonori saturi di gelidi riverberi algidi e siderali, scanditi da quella batteria elettica così sferzante e precisa, rendono perfettamente l'atmosfera che mi aspetto di cogliere da lontani pomeriggi trascorsi in casa ascoltando la radio, sintonizzata su vecchie emittenti ormai scomparse, mentre fuori il mondo sta gelando in un placido stand-by biologico ed emotivo.

Pomeriggio momento veramente unico e speciale. Merenda a casa di un'amica. Si'... perche'... voi da quanto tempo non ritagliavate un po' di spazio per fregarvene di tutta la pressante routine e per lasciarvi andare a un po' di "sano far nulla" in compagnia di musica, video, chiacchiere casuali accompagnando il tutto da mignon, fette di pan carrè, burro e marmellata a portata di mano e il dolce calore del tea a colorare da dentro una stanza un freddo pomeriggio invernale? Decisamente piacevole e liberatorio. Passare da un'idea all'altra per libera associazione, lasciare che un ricordo o lo scambio di input ci lasci scivolare da una canzone verso un'altra, assoporare un'altra delizia, non pensando che... e' gia' ora di tornare a casa!

Avrei dovuto rivedere Share verso sera tardi. Gia' sotto le coperte (spravo di recuperare un po' di energie fra le venti e le ventidue), telefonando per mettermi d'accordo, scopro che Share e' rimasto... chiuso fuori casa! Ben conoscendo le sue proverbiali fami ataviche, la giornata all'insegna dell'ospitalità gastronomica è proseguita... a casa mia, dove abbiamo improvvisato una piccola e modesta cena romagna-style.

Seratina passata in un locale di Forl in cui non ero mai stato. Serata strana. Personalmente non ero giu' di corda o altro, e io e Share ci abbiamo dato dentro nel cercare animare un po' le cose indispettendo un po' tutti (tipo trasformare Robbie in un Porcellino Salvadanaio)... pero'... boh! Tutti sembravano avere lo sguardo perso nel vuoto, in mondi lontani privi di vita. Probabilmente eravamo sintonizzati su altre frequenze.

Mitico il Bazzo, con la sua eterna ricerca nello sviscerare quanto piu' di profondo, emotivo e filosofico possa nascondersi in ogni tipo di conversazione più assurda, anche quando si tratta di una frase lanciata cosi' per fare per distogliere il pensiero da una notte che gela o si tira fuori dal frigo delle battute scadenti la gag piu' insensata e vergognosa.

*** Una domeinca "ottica" ***

Già la domenica passata era stato deciso, rapiti dall'arredamento del Bombonera di Cesena, che la combriccola irresistibile si sarebbe vestita in stile optical art per un fantastico set di foto. Che l'arredamento del locale fosse poi stato pop-art e non op poco importa. In fondo c'era solo una P di troppo.

Ormai tutti i proprietari dei vari bar e pub della mia città si meriterebbero una medaglia per il loro livello di sopportazione nei nostri confronti, che viene subito innalzato a livelli di soglia ogni volta che ci avviciniamo ad un locale.

Disponibilissimi e cordiali come al solito gli amici (ormai siete nostri amici, vero?) del Lego. Da sbigottimento rivedere a Cesena tutti i volti della serata precedente a Forli'. Con in piu' Valbo, che era veramente tanto che non vedevo e con cui mi ha fatto molto piacere scambiare nuovamente due chiacchiere (vedi Hot Gossip)


Per la sessione fotografica Optical Ale era veramente attrezzatissimo. La nostra "sfilata" di bianco nero vestuta (ma era una cosa artistica o una promozione del Cesena FC Fan Club?) è stata corredata da bottiglie di latte old style e innumerevoli altri gadget vintage, reperiti da Squilli con approssimata attenzione per i dettagli.
Il risultato delle session prossimamente su questi schermi e su quello dei vicini di blogger :)

Come chiudere un mosaico cosi' colorato, spirituale, salvifico e incantatore? Con una bella sassata nel vetro. Tant'è.


venerdì, gennaio 26

Nothing to loose

E' saltata una data del tour di Califone in Germania. Domenica 11 Febbraio si e' quindi reso disponibile per una data in Romagna. Io, cari gestori di locali, vi ho avvisato. Poi fate vobis.

Circo Onirico



Non basta salire in groppa ad un Elefante da piccolo per acquisirne le capacità mnemoniche. Pero', almeno, non posso dire di non averci provato! E cosi', questa volta, sono riuscito a ricordami inaspettatamente di due impegni e prendere due elefanti... con un solo post!

Con riferimento a questo post, la foto di "Zonda da piccolo" in groppa ad un elefante (non lo tenavamo in casa, ero ad uno spettacolo circense). La seconda cosa da ricordare invece risale ad un episodio di ieri. Io e Claudia stavamo aspettando la visione dell'attesissimo film "L'arte del sogno".

Prima dell'inizio del film, in sala, era stato proposto un cortometraggio, dal formato alquanto particolare. Da dimensioni e sgranatura avevo intuito che si potesse trattare di un minifilm girato con un telefonino. S'infatti alla fine del corto, su campo nero, è apparso il conosciutissimo marchio di una nota ditta di telefonia.

Una campagna pubblicitaria molto azzeccata, perche' intelligente, curata, molto inerente al target a cui era indirizzata. La cosa che mi stava tirando scemo, invece, era il loop del frammento di canzone che era stato utilizzato come colonna sonora. Verso la metà del secondo tempo sono trasecolato, saltando letteralmente sulla sedia!

"Ho trovato! Ho capito di cosa si tratta!".

Probabilmente Claudia mi avrai preso per scemo. Ebbene: la canzone del cortometraggio pubblicitario era tratta da questo brano, che sono sicurissimo Stefano riconoscera' :)

Sembra ieri (e qualcos'altro)

Il ragazzo sulla destra di fianco a De Filippo non vi ricorda qualcuno?

Ho la Grondinite

"Last week i had the strangest dream /
Where everything was exactly how it seemed"

"Sleeping in" ~ The Postal Service

Claudia lla fine ha deciso di usare la sua Irresistibilità © e accompagnarmi a vedere l'"Arte del Sogno". E di questo glie ne sono grato. Soprattutto perchè non avrei sopportato i sensi di colpa nel caso oggi l'avessero tolto dalla programmazione :P

A parte gli scherzi... è sempre un piacere vedere un film con persone con cui si condividono punti di vista simili sulle cose.

A dire il vero sul film in se non c'e' molto da dire. Come dei sogni. Raccontare i sogni e' svilente. Scriverne: un appunto mentale per richiamarli alla memoria, ma non un metodo efficace per rievocarli, come le gettate di vernice riprese al contrario con sottofondo chill-out orpello di discorsi senza ne capo ne coda. Parliamo di sensazioni, parliamo di psiche. Gondry a piede libero, che utilizza la pellicola per una biografia onirica del suo essere e della sua ricerca del continuo rapportarsi ad un mondo banale, non in grado di parlare una lingua piu' esotica e interessante di quella quotidiana, cercando eternamente rifugio in un mondo immaginario dove nulla ti può ferire (le macchine di carta che non possono avere incidenti, i telefoni di stoffa e bottoni) e le catastrofi vengono esorcizzate con ironia relegandole nelle illustrazioni di improbabili calendari.

Triste da dire, non so fino a che punto megalomane o frutto della suggestione: mi sono riconosciuto in toto con la mentalità del protagonista.

Concerto di Cola: bravo. Senza mezzi termini. Ci vogliono le palle per tenere su' una serata con sola voce e chitarra, e Andrea si è dimostrato capace con entrambe i mezzi. Inspiegabile come con la band, dal vivo, non riesca a controllare il canto stonando in maniera raccapricciante e invece ieri sera sia stato impeccabile e ispirato. Forse dimenarsi tra il casino di una band lo distrae. Forse ho fatto l'abitudine io alla sua voce. Forse si è impegnato. Fatto sta che lo Scott Matthew nostrano (ma solo per questioni estetiche) ieri sera ha dato della paga a tutti :)

Il Lego si riconferma un locale sempre interessante e molto accogliente. Il vero apice musicale della serata e' stato il mirabolante Ale Franchini. Non conosco altri DJ in grado di rapirmi in un'escalation vorticosa iniziata con:"Revolution" (cazzo se cantavo!) dei Beatles, seguita a ruota con "Pump it up" di Elvis Costello (cazzo se ballavo!) e lasciata andare con "Slow Down" degli Electric Light Orchestra e "There she goes" dei La's. Quattro dei miei artisti preferiti in un'unica mezz'ora. Ale... non so se sei un genio o la piu' grande puttana dell'universo. Direi in cima alla mia classifica di gradimento in entrambe le categorie.

Tnx Tnx Tnx

giovedì, gennaio 25

Sarà il periodo...

"1.666666" ~ Takako Minekawa

Puzzi come del Teen Spirit

... ma con un pochino di zucchero :)

Illusion City

Conoscete Amy Bennet? Non personalmente, intendo. Che ne pensate del neo-surrealismo americano? Qui un'intervista.

Mr. Wonderfull

Qui ci sono i saldi del 50%

It was 40 years ago TODAY

Preparatevi perche' sta per essere ripubblicato :P

Film o Sogno? Attentato!

Ieri sera io e Claudia eravamo tutti contenti di riuscire finalmente a vedere "L'arte del sogno", l'ultimo film di Michael Gondry. Molto probabilmente, però, il film non era contento di vedere noi. Infatti scopriamo solo sul posto che i feriali, nell'unico cinema in cui lo stanno proiettando in tutta la provincia, l'unica visione inizia alle 21.00 al posto delle 22.30, ed eravamo già in notevol ritardo.

Camminando per il centro vagando per pub (tutti pieni), Claudia si imbatte in un cartello (non nel senso che ci si va a schiantare contro...).

- Hai visto? E' uscito...
- Rocky? No grazie... un culto del trash...
- Nooo....


Con la coda dell'occhio avevo colto gli input visivi. Non si trattava del boxer pluricentenario... ma di un altro eroe americano, un po' piu' tradizionale, che indubbiamente ha fatto meno cassetta: Bobby. Riferito a Berto Kennedy. Il film era già iniziato da dieci minuti. Il cinema in cui lo proiettavano relativamene vicino. Ci affrettiamo. Cast stellare (Anthony Hopkins che non mangia nessuno, Demi Moore che uccide i Kingsmen, Heather Graham, Martin Sheen , Elijah Wood , Sharon Stone), molta curiosità fin da quando abbiamo visto il cartellone promozionale alla visione de "Il Grande Capo", andiamo.

Non so. Gran colonna sonora (acquisto assicurato), attori mirabolanti, dialoghi molto curati, ottima fotografia, con i rossi desaturati per ricordare le immagini d'epoca, Emilio Estevez (ormai specializzato in film patriottici) sembra voler confezionare un film "à-la-Altman" senza però trovarne lo spessore, lasciando con l'impressione di assistere ad un'opera lasciata a metà, quasi ci trovassimo di fronte a "Kennedy Begins". Questo per l'opinabile impressione di spettatore cafone che ha saltato i primi dieci minuti di proiezione.

Il film comunque merita almeno una visione nella sala con il miglior impianto stereofonico che riuscite a rintracciare, soprattutto per la versione "epurata" di "The Sound of Silence", che mette veramente i brividi. Sempre brividi, ma di imbarazzo, suscitati invece dalla "original score" che funge da commento sonoro al "momento mesmerico corale" del film, che lascia presagire quasi la frustrazione di chi ha curato la selezione musicale che Aimee Mann non sia nata negli anni 40 per poter piazzare "Wise Up" nell'ennesimo film.

L'obiettivo dell'opera? Fare leva sui sentimenti piu' democratici degli Americani riportando su grande schermo un'epoca, specchio dei nostri giorni, in cui il Grande Sogno era sepolto sotto le macerie di guerra, corruzione e disoccupazione. Anni che, a differenza dei nostri, vedevabi però partecipi grandi leader e sognatori (Kennedy, M.L. King, Malcom X) in grado di porgere una mano a quel sogno e rimetterlo in carreggiata.

La "J" dell'acroimo di nome proprio piu' noto al mondo non stava per "John" ma per "Jesus"? Il film è scandito, in modo molto sottile invero, dalla continua ricerca di un rapporto con Dio e la spiritualità, cercata e vissuta peculiarmente dalle anime che si incrociarono quel giorno nell'Hotel che vide l'ascesa di un Kennedy e il declino di un altro, preludio del "teocidio" mediatico a venire.

L'"Ambassador" non porta pena? In questo caso il motto non è stato del tutto veritiero.

mercoledì, gennaio 24

Solo per rappusi

Fose piacerebbe a Bjork. Ma anche no.
{Via Dragov}

Tripmakers

Conigli musicali del giorno. Io vi propongo rapidamente i brani. Tutto meriterebbe di essere approfondito. La caccia e' aperta:

"Break in case of anything" - !!! {Piacera' molto allo Stylista, che li conosce gia' mi sa...}
"Everything that's you" - Airliner {Labrador, sospesi fra Acid House Kings e Moz}
"La nuit" - Robot in disguise {Questi invece mi sa che li conosce Klaji}

Have a nice day!

Defenses down

> Imminente il nuovo album degli Stooges riunitima, a 34 anni da Raw Power. Voglia di Iggy di andare oltre le cover o bisogno di ricaricare la carta di credito?

> Su RollingStone magazine, dopo Pig, intervista ai Klaxons, seguita a ruota da quella a Jar Jar ,Kaiser Chief e Joss Stone. Decisamente un bel numero (Rolling va a fasi alterne...)

> L'opinione della rivista sull'album degli Air:"Pocker symohony ripate dove 'Alone in Tokyo' ci aveva lasciato, con percussioni Japan oriented e, pizzicati di tanto in tanto, il koto e il shamisen, strumenti a corda della tradizione nipponica, a dare un tocco world music all'abituale effetto straniante delle loro partiture. / ... / Sfumature d'innovazioni qui e la' i nun percorso artistico già cosi' classico."

Su CYHSY:" ... / Col secondo disco il gruppo avrebbe potuto replicare la formula del precedente e rimanere nella dimensione fra l'indie e l'orecchiabile. Non l'hanno fatto e siamo loro grati. / ... / Il debutto era immediato senza sembrare acerbo; questo è costruito senza essere artefatto."

Block Party: "I block party dovrebbero pagare ipotetiche royalties a Cure, Talking Heads e Cure. / ... / I Bloc Party non sono un gruppo da amare. Ne' si candidano ad esserlo. Ma sono un gruppo che potreste trovarvi vicino quando tutti gli altri vi lasciano soli."

Sondre Lerche: "Il norvegese Sondre Lerche svolta verso un sound più diretto ed energico, ma non per questo meno raffinato. /... / La strada giusta da seguire sembra quella tracciata da 'Airport Taxi Reception', dove l'energia viene ricercata in un arricchimento ritmico che attinge al jazz, piuttosto che nell'innalzamento dei decibel."

Magic Numbers: "Il gruppo conferma quanto ci si aspettava da loro. /.../ Tra i tanti gioielli del gruppo c'e' 'Boy', allegro Waltzer con un'orchestra diretta da Robert Kirby, lo stesso che ha lavorato con Nick Drake in 'Five Leaves Left' e Bryter Layter'."

Giardini di Miro': "Emanuele Reverberi riveste una psichedelia da sogno con arrangiamenti leggiadri. / ... / Così sono i Giardini di Mirò nel 2007: duri senza mai perdere la dolcezza, perduti in un mondo di fantasia, ma con i piedi saldamente a terra."

Long Blondes: "Vengono prodotti da Steve Mackie dei Pulp, premiati dai Franz Ferdiand, in Inghilterra le calssifiche si abituano a ospitarli e il resto del mondo si prepara al loro arrivo, come i Re Magi tempo fa. / ... / Prematuro seguire la cometa, ma conviene tenerla d'occhio."

Hot Club De Paris: "Modernismo. E' l'irrinunciabile stile di vita degli Hot Club De Paris, ultima scoperta dell'etichetta di Art Rock Moshi Moshi (la stessa degli Architecture in Helsinki). Formatisi nella cantina di una villetta di Liverpool nel 2004, gli HCDP fanno musica nervosa e appunto moderna, dove ci sono tutti gli ingredienti del miglior pop inglese, ma suonati al doppio della velocita'. / ... / Niente di diverso dai Bloc Party o Futurheads, ma il risultato e' un caos divertente."

Bell'articolo anche sulla Factory.

Nota: pre la prima volta vengono citati sulla rivista sia il Bronson che l'Ex-Machina :)

Nova / Olda


Negli anni Sessanta, in Italia e in altre parti del mondo, ha preso avvio una ricerca visivo-cinetica su cui si è fondata l'Optical Art; questo genere artistico, a sua volta, ha intensificato sia la speculazione dei fenomeni percettivi sia la sperimentazione di nuovi linguaggi.

Così la ricerca artistica "non finalizzata" ha potuto offrire importanti contributi ai settori del disegno industriale e della comunicazione visiva. E' sorprendente comunque constatare come in campo artistico abbia trovato spazio e suscitato interesse una tendenza basata sulla ricerca ottico-visuale e logico-matematica, in un periodo storico in cui si esaurlisce l'arte informale ed esplode la molla della Pop Art.

Tra i ricercatori più impegnati che hanno prodotto opere significative sul piano sperimentale visuale c'e' l'importante presenza di Enzo Mari, che nel campo dell'estetica ha applicato il medesimo impegno, rigore, metodo d'indagine riservate al settore del disegno industriale.

Per l'affinità espressiva bidimensionale della superficie, si sono create profode relazioni con il graphic design.

Nel settore della didattica, soprattutto nelle diverse scuole della Svizzera di lingua tedesca, si è lavorato a lungo sulla ricerca gestaltica, in particolare nei corsi tenuti da Armin Hoffmann.

Il successo ottenuto da Le Parc, premiato alla Biennale di Venezia, ad esempio, influenzerà l'intero progetto di corporate image dei Giochi Olimpici di Città del Messico del 1968, a cura di Eduardo Terrazas e Lance Wyman.


martedì, gennaio 23

Camera Perturbata

Telematicamente sono stati da sempre il gruppo italiano piu' avanti di tutti.
{Via Porlock, che si sta dando alla "Caccia-al-Bando"}

Free as a frog

La voglia di vederli in concerto è tanta, ma dal Guatemala alla location piu' vicina la gara è dura, e chissà se riusciremo mai a vedere un loro live. Firma anche tu la petizione per vederli suonare nel loro abitat naturale.... I CRA-CRACK alla PISCINA COMUNALE DI RONTA!

Firmate! Firmate! Firmate!

I'm on my way


Come molti di voi avranno intuito, i miei ascolti si stanno spostando sul Death-Pop, da alcuni malfidati ritenuto un genere inesistente al pari del Yacht Rock, in realta' breve appendice e naturale derivazione della Dark Wave. Klaji, incuriosita dai miei ascolti su Last.FM (oggi pom invero molto pop), mi ha chiesto alcune delucidazioni su alcune band. Non necessariamente tutte correlate a questo movimento.

Frankenstein I Frankenstein sono famosi per essere presenti in pressoche' qualsiasi compilation di nicchia correlata alla new wave... e avere fatto uscire solo un EP con quattro pezzi! La loro fama infatti è dovuta ai loro leggendari live show hollywoodiani. Nati nei primi anni 80, la band e' un progetto collaterale ai Voodoo Church. La band era composta da Dave GraveBart Sinister al basso, Jermz alla guitarra, Steven Grey alla batteria (non erano fantastici i nomi dei musicisti Death-Pop?). Le attività della band venivano propagandate tramite la fanzine "Mutoid Liberation Front" (allora non esisteva Internet. Almeno... non come lo conosciamo ora)

Freeform Five: I Freeform Five sono una formazione talmente aperta e libera da preconcetti che, in effetti, non sono neppure in cinque. Le canzoni dell'album ("Strangest Things" ) ricordano la versione elettrroetnica di Prince. Paragonati molto spesso ai piu' noti Basement Jaxx, "Strangest Things" è tuttavia un album decisamente piu' vicino alla sensibilità pop pur mostrando una capacità meno superficiale nella stesura dei testi. Molto carino il sito web.

Angtoria invece sono una gustosa novita' per tutti gli amanti del Methal piu' classico e orecchiabile. Escono nel 2006 con l'album "God Has a Plan for Us All", che ci regala una cover strepitosa dell'unica canzone che mi sia mai piaciuta di Kylie Minogue: "Confide in me". Da sola meriterebbe l'acquisto dell'album. Sarah Jezebel Deva divene voce dei compagni compostiori Chris (da non confondere con il giovane mecenate dell'hard-core ravennate) e Tommy Rehn. In questo episodio della loro carriera la band fa un passo indietro dal Valallah dei preconcetti Metal per fondere le chitarre con una gloriosa orchestra al completo. Se vi aspettate qualcosa di monumentale per una chiusura in un party in un fienile quindi, avrete pane per le vostre mucche. E propbabilmente "That's What the Wise Lady Said" l'ha scritta Ciccio in persona...
(cantante),

Fuck this shit

Piccolo restyle