Bello non dormire la notte d'estate. Quando il caldo opprime ogni cosa nelle buie stanze della casa, ogni rumore, ogni luce viene amplificata alla massima potenza e la terrazza, impensabilmente fuori portata d'inverno, diventa un'improvvisa oasi dedicata al ritempramento di corpo e cervello. Le 3.40. C'e' tutta la notte. Rubata alla cieca la vaschetta del gelato dal frigo. Tanto era da finire. Mi siedo e contemplo la città . Bellissima la città di notte.
Pur abitando in pieno centro non si sente un rumore. Per almeno 10 minuti il silenzio assoluto. Poi passa un veicolo. Probabilmente un Ape Cross. Mi sa che non andra' lontano. Tutte le finestre sono chiuse. Non sarebbe male che qualcuno, da lontano, uscisse con un ghiacciolo a contemplare con me e le stelle la notte urbana non curandosi dell'altro pazzo sonnambulo con il debole per i gelati.
Quanto e' passato? Dieci minuti. La notte e' sempre li'. La città immobile. Lo scorrere delle lancette una pura formalità . Non muove un filo di vento, ma la temperatura si sta lievemente abbassando. Torniamocene ai nostri incubi. Che mal di testa atroce. Che sapore amaro in bocca. Forse la Novalgina © era meglio prima di finire la vaschetta.
1 commento:
come un quadro
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