sabato, dicembre 2

The Music Next Door

" ... Then you see it happen again ... "

Io rischio veramente di morire di infarto. Come al solito cerco di riassumervi le mie avventure di fine settimana cercando di recuperare quanto prima mi salta in mente, un po' per lo scarso tempo a disposizione, un po' per non tediarvi, un po' perche' certi weekend bisognerebbe semplicemente riprenderli e farci un film.

Cesena - Forli'

Alla fine Porlock ce l'ha fatta a prendere su la sua macchina. Ha sistemato l'autoradio.
"CAZZO! FIGA QUESTA CANZONE! E' BORN IN THE U.K!!!", gli faccio menre l'uomo incappellato (non e' una parolaccia ragazzi, almeno fino a quando lo dice Lucio Dalla) si sofferma un attimo nello scandire "l.i.f.e o.n. M.a.r.s. "Si vede che hai gusto!", proseguo. "... traccia numero 6... cos'e'? Una compilation?".

"Veramente me l'hai passata tu", risponde Porlock. Prosegue:"E' da qualche giorno che la ascolto". "In che senso", replico, "l'ascolti molto spesso?".
"No.",
riprende Porl, "L'ho in repeat. Da un paio di giorni"

Porlock non dice una cazzata. Come Badly finisce di chiarire che "Lui si' che e' nato nel Regno Unito" il numero sul display non prosegue, rimanendo bloccato sul sei. Riprende l'inno nazionale.

"Ce la ascoltiamo tutta fino a Forli'?"
"Chiaro!"


Forlì - Milano.

A bordo della Share Mobile. Cassato "The kick inside" da Share come "mi fa venire proprio il malditesta", la nostra delegazione romagnola prosegue spedita verso Milano in un bellissimo pomeriggio con una luce magnificamente gelida e grepuscolare, appena velata di nebbia all'orizzonte. Per il viaggio avevo preparato due compilation, una per l'andata e l'altra per il ritorno. Si chiamavano "Miano 1" e "Milano 2". Giustamente.

Tutto lisco, dicevo, fino a quando siamo arrivati a Milano, dato che sembrava fossi l'unico a sapere dello sciopero dei trasporti pubblici. Avete presente l'Inferno? No? Neanche io... pero' scommetto che con tutta la gente che fara' la strada per arrivarci la tangenziale abbia potuto rendere l'idea molto bene della scena che vi si potrebbe parare davanti nel caso dopo la vostra morte schiacciaste il tasto per l'asciensore per finire al piano di sotto. Aggiungiamo poi che decidere di andare nella direzione sbagliata non era di aiuto.

E qui viene l'ELOGIO A BUCCI! DA MONUMENTO! Bucci incazzato nero perche', a sua volta, era ignaro dello sciopero, e nonostante abbia lottato con i suoi demoni per riuscire a liberarsi e raggiungerci in treno aveva scoperto solo all'ultimo momento la beffa della possibilita 'di rimanere comunque bloccato nella citta' della Madonnina per via dello sciopero. Ebbene. Evviva i cellulari. Forti del supporto telefonico e del contatto diretto con il nostro esperto cartografo rimasto a Cesena siamo usciti dallo Stige della Tangenziale per un'azione suicida all'interno del cuore stradale di Milano.

In pratica Michelangelo (Bucci, ha un nome) ci seguiva con un ditino sulla cartina, e noi ogni tanto telefonavamo (meglio dire: ogni tanto staccavamo il telefono) per sapere che direzione prendere all'ennesima svolta. In pratica stavamo giocando a "Schotland Yard" per telefono!

- Pronto?
- Pronto...

- Dove siete adesso?
- Siamo in Via Rottinsburgher
- Avete passato l'incrocio con Tottenam St?
- Alle ore 19.05. Passo un turno...

Milano

Non so se ciascuono dei Milanauti abbia esultato di piu' la notte in cui l'Italia ha vinto i mondiali o quando ci siamo trovati di fronte a Via Besenzanica. Pensare di spostarsi, a quel punto, era un'idea da non farsi passare neanche dall'anticamera del cervello. Dopo un rapido giro per inquadrare la zona ci siamo infilati nel primo locale che c'e' parso degno di fiducia. La scelta era ricaduta su "Miseria e Nobilta'", un posto molto pittoresco con due ingressi ("Bar Miseria" e "Osteria Nobiltà") in cui ho avuto il piacere di constatare troppo tardi su un menu' scolpito in legno degno delle tavole della legge che la specialita' del posto era l'odiatissimo PESCE. Bello poi il pesce a Milano (Qui leggende metropolitane, e a Milano si sprecano, secondo cui il pesce li' sarebbe piu' fresco. Mah).

Non so come ho fatto a finire quel carpacho (volevo rimanere in tema italo-indie). Sembrava gomma sciolta al microonde. Per fortuna ci ha pensato Porlock! Il local in se molto carino, e d'altronde se a mangiare ho i gusti di un camionista non e' certo da imputare a ristoranti cosi' raffinati. Non mi ricordo per quale mio assurdo comportamento in particolare. Forse bastava solo l'abbigliamento (ero un po' sul grunge), fatto sta che mi sono beccato del terrone dalla "simpaticissima" cameriera. I bagni di quel posto erano incredibili. Uno a Cesena sarebbe bastato per allestirci un monolocale!

Che ore erano? Le nove. Le ventuno. Ancora tempo per caffe' e ammazzacaffe'. Avete presente quelle voci assurde sul fatto che a Milano i concerti cominciano puntualissimi? Ecco. Non sono cosi' assurde. Ringrazio gli inconvenienti tecnici che si sono presentati e che hanno contribuito ad innervosire Enver, ma se non era per quelli la fantastica esibizione dei Ten Thousand Bees me la perdevo in pieno!


Il Concerto

Il Rainbow e' una figata di posto. Proprio quel genere di posto che ritrovi cosi' come ti immagini debba essere l'idea perfetta din un posto del genere. Bell'affare di giro di parole. Ci siamo capiti, comunque, no? Come vorresti che fosse il locale indie perfetto? Non perdere tempo ad immaginartelo: vai al Rainbow.

Da fuori sembra la versione un po' piu' grande di un vagone ferroviario, e dalla porta si intravedono due pacchianissime sculture in cartongesso a forma di leone degno degli accessori piu' improbabili della famiglia-trasj dei Sims che insieme alle inferiate tanto facevano "Tana delle Tigri".

Il vero locale, una volta avuto accesso all'atrio, si snoda poi in basso. Molto grande. La pista al centro, inframezzata dalle colonne che la delimitano, è circondata da tavoli e delle sottospecie di divani rigidi tutto in torno. Di fronte all'ampio palco, oltre alla pista da ballo, l'ampio bancone bar. Se proprio si vuole trovare un difetto al locale il "gabbiotto" sigillato in cui suonano i DJ (La piastra era allucinante... a dir poco fantascientifica sembrava uscita fuori da MATRIX!), molto a lato rispetto alla pista e completamente isolato. Quando metteva su i pezzi piu' sfrenati Ebi sembrava una pallina rimbalzina in procinto di buttare giu' tutto! :D

Avvantaggiandoci della "Lista Veleno", che ci consentiva sostanzialmente di "Passare davanti a tutti", a turno ciascuno di noi ha fatto la parte della fila per essere superato dagli altri. Ottima l'inizativa di rendere disponibile gratuitamente il bellissimo poster giallo.

Incontro Enver, un po' abbacchiato, che ha fatto un preascolto ricercato e sensazionale!

Fuori dal locale anche il Fiumani dei Diaframma, con delle bambinette. Si dice che sia una grande fan dei "Tre Allegri Ragazzi Morti". Imbarazzante che quel giorno suonassero anche gli Ultravox. I grandi poster facevano bella vista dell'evento con il logo della band messo ben in evidenza su delle pareti urbane poco distante dal locale.

I Ten Thousand sono stati meravigliosi. Perfetti. Esteticamente, come presenza, tecnicamente. Impeccabili. Peccato ci fosse cosi' poca gente a vederli. Tralasciando cose strepitose come i "Flaming Lips", che trascendono la concezione stessa di concerto, direi che quello dei TTB sia stato il concerto dell'anno che mi ha emozionato di piu' insieme a quello dei Midlake. Forse anche di piu'. Tralasciamo commenti estetici su Cristiana... L'attacco e' stato quello di "Sun King/Sandrine". Il mio brano preferito. Un inizio di quelli strepitosi. Non potevo chiedere di piu'. Le voci perfette, forse un po' basso il volume del microfono del cantante. Non sapevo che il batterista si alternasse al vibrafono. NON HANNO SBAGLIATO UNA NOTA. Ed e' un complimento per band che propongono una musica cosi' tecnicamente impegnata e complessa. Affiatatissimi e incredibilmente disciplinati. BRAVISSIMI. Unico rammarico che la sala si sia riempita soltanto una volta finito il loro spettacolo, quando i fan dei "3 Allegri Ragazzi morti", INCREDIBILMENTE numerosi, si sono fatti avanti per riempire la pista.

"Chissà se dopo tanto tempo si sono rotti i coglioni di portare ancora la maschera"

Metà e metà.

I 3 Allegri Ragazzi


"VENGHINO SIORI E SIORE ALLO FANTASSSTICO ESPETACOLO DI VITA E DI MUERTE DEI TRE, ALLEGRI, RAGAZZI MORTI. Venghino venghino, venghino venghino signori e signore e signori e signore allo fantastico.... espetacolo... di vita e di muerte, DI VITA E DI MUERTE, di vita e di muerte dei tre, allegri, ragazzi. Morti".

La maschera da morto ce l'hanno. Ma dopo il primo pezzo gia' - giustamente - se la tolgono, tenendola sopra il capo. Bravi. Energici. Avevano il pubblico (tanti fedelissimi) in pugno, e li hanno portati in giro a scorrazzare per gli allegri campi del rock. Immancabile la cover di "Ask me" degli Smith, che io e Share abbiamo cantato in versione originale per fare i buffoni e abbiamo ricantato in versione "ragazzi morti" una volta riproposta da Ebi per contrappasso. "Occhi bassi" se non la facevano era da garrottamento sul palco.

A mio avviso l'unica pecca della loro esibizione è stata una ecessiva omogenieità della performance, che molto contrastava con la grande versatilita' dimostrata in studio. A breve l'uscita del nuovo album, che attendo con grande interesse e curiosita'. Non mi aspettavo fossero cosi' anzianotti, a cantare sempre di adolescenti chiusi in camerette a reinvenarsi nuovi pomeriggi urbani patinati di noia. E' vero che e' da molto che sono sulle scene (ricordo una loro esibizione ad una fiera del fumetto di Bologna che penso si sia svolta 13 anni fa), ma pensavo che avessero inziato a suonare, tipo, a 1 7 anni. Strange.

L'altra cosa che rende molto interessanti i loro concerti è tutto l'insieme di quei rituali, un po' come quando si assiste ad una versione live del "Rocky Horror", che tutti i fedelissimi sanno riproporre tempestivamente al momento opportuno. Il piu' pregevole l'orgasmico "vaffanculo" urlato in faccia alla band all'annuncio dell'ultimo pezzo. Che poi ultimo pezzo non e' mai davvero. Almeno. Quasi.

Bugo

Basterebbe citare la considerazione di Porlock.
"Bugo continua ad migliorare esponenzialmente ogni volta che si ripresenta al pubblico."

Non è un'esagerazione. Il ragazzo era carico al limite della barretta. Pubblico in visibilio. Ne ha fatta di ogne. Ha suonato la chitarra coi denti come Hendrix, abbandonandola anche su una cassa lasciandola vibrare ad libitum; ha insultato e si e' fatto insultare dal pubblico; ha proposto brani da ogni album del suo repertorio (la gente non l'ho ha lasciato vivere fino a quando il nostro non ha eseguito "Casalingo" e "Mi rompo i coglioni"); ha gettato l'asta del microfono su una rodie, che all'inizio avevo scambiato per Viola; proposto da solo alla chitarra "Drogato di lavoro" per interrompersi dopo neanche mezzo minuto pensando che il pubblico si rompesse i coglioni ("Perche' non vieni te sul palco? Sei emozionato? Sono emozionato anch'io!").

Il concerto è stato una grande festa. Ipnotica e festoso il duetto con Viola, quella vera (non proprio Zimmy e la Baez) "pittata come una sciantosa", l'intervento di un virtuoso sassofonista, il cantante dei 3 allegri ragazzi morti che contribuiva a cori e tastiera. Era simpatico prima vederlo accennare a stralci di ritornello intravedendolo dietro le quinte insieme a Cristiana. Degno di nota il bassista del cantante dallo sguardo contemporaneo: suonava su uno strumento bicorde degno dei Jane's Addiction, e con una tecnica veramente invidiabile. Bugo invece non scherza nelle interviste: quando non usa i denti la chitarra la colpisce sempre col pollice. Sono stato veramente contento che quel pazzoide abbia spaziato sui brani di tutta la sua discografia, ufficiale e non. Ha trovato perfino tempo per proporre un nuovo brano.


"Allora ragazzi. Volete sentire un brano veccho o un brano nuovo?"
"VECCCHIOOOOOO! CASAAAAAAAAAAALIINGOOOOOO!!!"
"Vecchio o nuovo?"
"VEEEEEECCHIIIIIIOOO!!!"
"Ma ragazzi! E' un festival Indie! I ragazzi indie sono persone intelligenti, quindi hanno voglia di sentire cose nuove... Ok. Vi faccio il brano nuovo".

Bugo si siede solo alla tastiera e partono acidissme atmosfere a meta' fra Eno e le cose piu' soffuse dell'ultimo di Beck. Poi torna il supporto di tutta la band e tutto ritrova il suo ordine naturale. Follia. Anarchia. Genio. Sregolatezza. Faceva tutto parte del rock'n'roll circus, e il Signor Bugatti se l'e' cavata sia come clown che come domatore.

Il Post

Un po' aveva ragione Bugo. Ma che popolo indie siete? Dopo la performance di Bugatti la pista si svuota, e a ballare rimaniamo davvero in pochi, anche quando si ha la possibilita' di godere di "quei pezzacci" che al Covo o al Bronson avrebbero fatto fare a botte sul dancefloor. Vabbeh. Pochi ma buoni. Pian piano la pista si e' riempita.

"Non voltarti. Non voltarti", mi fa' Share. Seguite sempre i consigli di Share. Proprio sulle note di Debaser...

Lodevole l'iniziativa Heineken "4 birrette per 10 Euro". Prendete esempio!

Come in tutti i locali di tendenza che si rispettino c'era altrettanta gente fuori quanta ce ne era dentro.


MIlano-Forli'

Nebbione da paura. All'entrata dell'autostrada becchiamo un povero signore di mezz'età (Slavo? Polacco? Ungherese? Non ricordo...) si dispera nel momento in cui gli spieghiamo che l'unico modo per andare a Genova e' ritornare a Milano e ri-imboccare nuovamente la tangenziale.

Durante il ritorno avremmo ascoltato quei seimila brani. Non e' che fossimo andati eccesivamente piano... E' che dato che, come illustrato brillantemente da Share, avevamo ingerito talmente indietudine da poterne cagare per giorni, avevamo deciso di "skippare" ogni brano dalle compilation di MP3 non appena fosse risultato troppo indie.

00.05 secondi. Skip.
"Troppo Indie", commenta Share. Giu' a ridere

00.56 secondi. Skip.
"Ma questo Share non era neanche poi cosi' tanto indie. Come mai l'hai schippato?"
"Ha la bronsonite".
"Cioe'... quindi esistono anche diverse malattie?"
Giu' a ridere.

4.05 secondi. Il brano non viene skippato.
"Come mai?"
"Uh. Ero distratto"

Eject. Inseriamo nel lettore "Milano 2".
"Milano 2" si apre con la musichetta di "Pole Position".
C'eravamo solo noi in autostrada. Silenzio da paura.
Solo noi e la musichetta di "Pole Position". In particolare il motore ruggente a 4 bit firmato Atari.

E qui le coincidenze sincroniche si sono sprecate.
Parte dallo stereo il rumore di un clacson sintetico, proprio mentre un camion viene fuori dalla nebbia per superarci.

"Attento alla macchia d'olio Share!", grido per fare il buffone e tenerci un po' svegli.

Attacca la vittoriosa musichetta di congratulazioni. Contemporaneamente ci appaiono davanti dei festosi fari lampeggianti. La musica elettronica. Dovrebbe essere considerata illegale come le troche in certe circostanze!

Dopo una autogrilliana colazione a base di Muffin riusciamo infine ad arrivare a casa nonostante l'ascolto di "Eldorado", giungendo all'uscita di Forli' puntualissimi per la richiesta di Porlock, che aveva prenotato per le 06.00 "Ghost" di Kristin Hersh.

Forli'-Cesena

Porlock mobile. Accensione. Il display dell'autoradio si accende quasi istantaneamente all'avvio della macchina.

Pa.... pa pa pa paaaaa... pa... pa.... pa pa pa paaaaa....


" ... Then you see it happen again ... "

11 commenti:

20nd ha detto...

Non so bene cosa ho scritto e come l'ho scritto. Ero distratto dalla visione su rai 3 di un documentario sul Vangelo di Giuda...

Anonimo ha detto...

LOL al quadrato... e io sto ancora ridendo... :)

fra le pole positions e gli skips questo resoconto inquadra perfettamente quanto un venerdì puo' essere INDIE-ma-anche-NO. Il primo dicembre verrà sicuramente proclamato giorno irresistibile sul calendario indiano.

ele ha detto...

però dai.. il rainbow locale indie perfetto? una figata di posto? addirittura? :P a me non piace granché.

Anonimo ha detto...

il carpaccio di salmone era una squisitezza ! Si scioglieva in bocca. Gli gnocchi di patate al gorgonzola e noci sono stati strepitosi, degli odori e dei sapori da infarto.

Porlock

Anonimo ha detto...

quello era carpaccio di tonno!

Boch ha detto...

Lieto di essere stato il vostro occhio (col triangolo?) dal cielo ;)
Incazzato come una biscia, però, per la disavventura che mi ha fatto saltare il turno. Come consolazione mi son buttato in una doppietta Airpop (ma mi son perso Valbo guest) + Pullo@Capannina.
Questa sera irresistibili©?

Boch ha detto...

P.S.
riesci a scrivere più tu in singolo post che io in una intera giornata di lavoro!! :P

20nd ha detto...

@ Share: Effettivamente facevi un po' paura. E' la TERZA volta quest'anno che ti vedo ridere di gusto. Prima il concerto dei Flips, Seconda quella volta che siamo tornati dallo Sbronzon con Mattioli... hem... carico :)


1 Dicembre Giornata Nazionale dell'Indietudine. Gran bella gitarella. Unico rammarico essersi persi BDB alle 18:00. A saperlo non facevamo in tempo uguale. Molto meglio non essersi persi i TTB

@ Ele: Come mai non ti piace? Io ne sono rimasto molto colpito...
(considera che abito in un paesino e sono molto provinciale...)

@ Boch: Questa sera Sii irresistibile al Capolinea alle 19:00 :)

A scriverlo ci ho messo solo 20 minuti guardando la tele. Chissa' quante minchiate e quanti errori...

Finito ti scriverlo mi sono "trasformato" in 1 minuto per uscire e tentare di andare al Bronson, visto che la nebbia si era alzata... ma arrivato fuori Cesena ho dovuto fare marcia indietro... :(

AIRPOP ha detto...

@2ound: ottimo il post fiume, neanche tanto zeppo di errori! Rende bene l'epicità della gita... per fortuna che non sono venuto!:P

20nd ha detto...

Perche'?

Porlock ha detto...

Che serata indimenticabile; avevo completamente rimosoo "Born in the UK" in loop, e non ricordavo che era l'incipit della serata al Rainbow Club di Milano.