lunedì, gennaio 29
Lost in America
Quando sono rimasto piccolo io, c'erano tante cose che funzionavano in maniera diversa. Per esempio le discteche (ce ne sono alcune rimaste a Ravenna, a dire il vero) erano luoghi dove soventi si poteva cogliere l'occasione per ballare alcuni brani stretti alla ragazza che avevate puntato tutta la sera, sciogliendo per un attimo i pugni serrati dagli impulsi della piu' frenetica musica elettronica, che vedeva i suoi primi albori. Insomma: luci stroboscopiche, svere luccicandi montate personalmente in tutt'Italia da Maurizio Seimandi, One-o-One e Seven-Up (Pronunciata "Zup")... arrivava il momento deil lentoni!
Allora ero troppo piccolo per andare in discoteca (avevo 7 anni), ma ogni volta che l'aiutante di mia madre mi parlava di questi ambienti pittoreschi che erano le discoteche negli anni ottanta, saltava sempre fuori inevitabilmente - insieme al dettagliato report sociologico del ragazzo di cui si era invaghita, che avrebbe poi sposato - il nome di una band che primeggiava suglle altre. Quella band erano GLI AMERICA.
Partita verso la fine degli anni settanta con le migliori intenzioni, la band dalle scontatissime origini era presa a seguire le orme country-folk di Crosby, Stills, Nash, and Young- sbaraccando tutto con la super-hit "Horse with no name"... che ha avuto il merito di bollare la loro immagine in modo piuttosto indelebile sull'immaginario di pellicole western ingiallite prodotte sottocosto in Spagna e spot di confezioni regalo di whiskey che ogni ospite avrebbe preteso nel vostro soggiorno pop-art.
Eppure è esistito un periodo in cui la mia badante a tempo perso non cambiava pannolini ai suoi figli tempo pieno, e i nomi delle bevande erano ugali alla somma dei numeri che li componevano. Proprio in questa mistica eta' della plastica, la band di Gerry Beckley e Dewey Bunnell riscuoteva un successo che rasentava il planetario, e continuava a sfornare hit disco-folk e yacht-rock raccolte in album il cui titolo iniziava rigorosamente con la letterea H (lord knows why) arrivando a scomodare il veterano George Martin.
George Martin non era affatto fuori luogo. L'ossessione di Gerry Beckley per le melodie era fortemente guidata dal suo eterno rincorrere le vie musicali di Sir Paul , e il suo connubio compositivo con il piu' aspro collega Dewey Bunnell ricordava molto da vicino la magica alchimia scaturita dal duo creativo Lennon-McCartney.
Dopo lo scioglimento della band (oddio... band... partiti in tre e rimasti in due...) Gerry Becley sforna quel capolavoro di "Van Go Gan" (per chi volesse regalarmelo, introvabile in Europa), per poi tornare a ripristinare la magica accoppiata e far rivivere le emozioni di un tempo in giro per il globo in un tour mondiale. E guarda un po'.... c'e' una data all'Estragon di Bologna! Strano... mi era sfuggito! :D
Il nuovo album, in uscita nel 2007, non sfuggira' alla "regola della H". Si chiamera' "Here and now", un doppio album che contiente i loro nuovi lavori su un lato ed una raccolta di cover dei vecchi la vori nell'altro. L'album sara' prodotto da James Iha degli Smashing Pumpkins e Adam Schlesinger dei Fountains Of Wayne. Fra gli ospiti dell'album Ben Kweller, Patrick Hallahan dei My Morning Jacket e Ira Elliot dei Nada Surf.
Potete scaricare una mia piccola selezione qui. La qualita' di alcuni brani e' pessima, perche presi direttamente da audiocassetta.
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9 commenti:
non sono ancora in romgna, e dopo aver cercato per 20 minuti la mia carta d'identità pensavo di non partire più. comunque passerò la giornata di domani accampata in via oberdan, più o meno a oltranza :D
Ci scapperebbe quasi un caffe'... ma tanto hai mille cose da fare... Un treno per Barletta... una coincidenza con Brindisi...
Ma che foto splendida è?
mah guarda un po'....l'altra sera ero a padova e ho visto che dovrebbero essere in concerto anche li....ti ho pensato duro!! :DD
io intanto mi sto facendo DURISSIMO di Neko Case!!
@ Bluto: Abbastanza. Eravamo insieme nel loro tour del 73 in Texas e ci fermammo durante una pausa pranzo. Agosto. Pomeriggio molto assolato. Erano in una posa molto naturale, cosi' ne approfittai per scattare una fotografia al riparo dell'unica sequoia abbastanza grande da fare un po' di ombra nell'arco di miglia. Andavano gli occhiali a goccia come l'estate scorsa. Peccato dovessi ancora nascere.
@ Cosucce: Graszie. Ti penso forte e duro anche io. Magari se quel giorno vieni a Bologna...
Neko Case e' roba fichedelica
Su Bologna ci ho fatto un pensierino... un concerto degli America mi manca. :D
DAAI! PRIMA CHE SCHIATTINO!!! (gesto delle corna)... cosi' finalmente ci incontriamo... Oh... Coso Psicotropico... te vieni? (Pero' portati le mutande...)
Si può fare... ;)
Vediamo se lo psicotropo viene...
Pero' se viene deve farlo in veste di Ringo Starr...
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