giovedì, gennaio 11

Molto piu' di "nulla"

Probabilmente non basterebbe il mitico impianto a sedici casse con canali separati di Magic Alex per gustarsi degnamente "Ingenting duger" al massimo del volume, soprattutto arrivati alla traccia numero undici - chiamata per l'appunto "#11", dove il pop edulcorato di "Casa Labrador" delle tracce d'apertura"ingenting duger" e "här kommer solen" , si lascia dimenticare per fare intravedere un gruppo completamente diverso dagli Ingenting, gli autori a tutti gli effetti di questo album uscito nel 2004.

L'eclitticità è di casa per Mattias, Tobias, Andreas, Sebastian e John. Questo gruppo Svedese, il cui significato è "Il Nulla", di contro sembra riuscire ad inglobare, con sorprendente capacità tecnica ed estetica, una gamma stilistica che li porta ad esplorare per intero tutto l'iride della banda emotiva legata ad un certo ramo sofisticato ed elegante dell'indie-pop. E non solo.


Se lo scanzonato beat di "Rehabilitering" e "Julia" ci possono ricordare gli episodi piu' piacevoli di Of Montreal e DeerHoof e la dolce "Alla har glömt" la stucchevole poetica emoadolescienziale di Lucky Soul o Parker Lewis, con una vaga reminescenza di The Magnetic Fields per ricercatezza, le basse variazioni in minore e l'utilizzo di strumenti atipici. E' proprio con quella fottuta undicesima traccia che si apre davanti all'ascoltatore un gruppo completamente diverso.

Diciamocelo. E' sprecata in quest'album.

"#11" potrebbe tranquillamente aprire il prossimo album dei Coldplay, essere una retrosvolta per i Sigur Ros, la versione smarrita della vero intro di Zooropa, un abbozzo accennato di un riscaldamento in backstage dei Semble. Le casse di camera non sono abbastanza per contenere la tracimazione stereofonica dei suoni saturati, sinuosi e sintetici che attaraversano la stanza, si adagiano come un umile e servizievole elegante tappeto al cospetto di quell'insolente giro di basso/batteria che rende la melodia improvvisamente Stereolab, notturna, adrenalitica. I suoni continuano a crescere. Si insuano nel padiglione auriclare, accendono le sinapsi del cervello, scoprono di secondo in secondo spazi rimasti scoperti in modo impensato e sottile.

La magia finisce lentamente. Il beat ci abbandona. L'album si chiude con alcuni cigolii psichedelici. Frammenti di sensazioni che ci lasciano con un'insoddisfatta sensazione di aspettativa e tensione emotiva. Il nulla. Speriamo solo un'inizio. Basta solo ignorare l'imbarazzante traccia fantasma.

"Alla har glömt"

"Rehabilitering"
"Gråt inte älskling"

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