Fra i mille scrupoli che mi faccio, c'è quello di guidare in mezzo alla nebbia. E per nebbia non intendo un po' di polverina biancastra soffusa che tende ad oscurare le stelle e i campi in lontananza. Intendo proprio il muro bianco che tende ad oscurare i fossi e le macchine che ti vengono incontro quando inavvertitamente ti accorgi di essere sulla corsia sbagliata.
E' così capitato che venerdì scorso, in verità stanchissimo, dopo un'ora e mezzo di microsonno di tenato recupero, uscito da Cesena in direzione Airpop - Forli', mi sia trovato per colpevole prudenza a fare retromarcia all'altezza di Pieve e tornare indietro.
Ricordando che Teo si apprestava ad andare a fare un salto all'Officina gli ho dato un colpo di telefono per avere una conferma della sua presenza per raggiungerlo non molto piu' tardi. Coverix non era li' casualmente. Voleva seguire il concerto di tali "Yellow Capra". Sala del concerto praticamente deserta, luci al solito molto funeree e ipnotiche, gli elementi della band agreste si recano sul palco quasi imponenti come gli Arcade Fire. Violoncello, piano, sintetizzatori, batteria, sassofono, flauto traverso, basso, chitarre elettriche. Presenza molto fredda, serena, carismatica. I ragazzi milanesi (ebbene si', non sono sardi) riescono degnamente a tenere la scena come dei veri professionisti con sereno distacco, mentre alle spalle cominciano ad apparire proiettati sulla parete i corti che ci accompagneranno durante il loro viaggio musicale.
Che fossero dei grandi gia' si capiva dall'istinto collettivo della band nel giocare a riprendere, in modo inaspettatamente improvvisato, il tema di "Fairground Love" degli Air trasmesso in preascolto dal DJ. A fare venire i brividi le prime note del repertorio. Probabilmente se mi fossi imbattuto in un ascolto casuale di "YC", il loro primo lavoro in studio, il tutto mi sarebbe scivolato via indifferente senza tracciare solchi emozionali di sorta. Sentire invece evocare e vibrare nell'aria, inaspettatamente, le stesse sonorità che avrebbero potuto accompagnare gli ultimi istanti di un sogno o la grazia estetica di una sequenza perfetta di un corto di Cameron Crowe, ha piegato il mio cuore fino a farlo accartoccaire. Cosi', a tradimento. Perche' diciamola tutta: Yellow Capra = Sigur Ros, con un pizzico in più di ironia.
Sicuramente il miglior concerto della settimana, senza nulla togliere all'esterume piombato dal nord. In fondo non si trattava neppure di pop. Sicuramente della manifestazione di un'entità imparentata assai piu' strettamente alla Dea Musica. Stiamo parlando, ad ogni modo, di cose difficili da catturare su un cd o una maglietta, che comunque ci siamo ritrovati tutti ad acquistare (il cd, la maglietta solo io, e non mi ricordo neppure dove l'ho messa...).
Bravo Coverix. Ti sei guadagnato un bonus prezioso. Fino a prova contraria sono pronto a seguire ad occhi chiusi ogni concerto da te proposto.
Alla fine lo spazio si era riempito, e sono stato felice di vedere tanta gente che non mi capita di incontrare spesso durante le mie frequentazioni abituali, fra cui Alessio ed Erica, che a dire il vero il concerto mi sa che non l'ha proprio digerito.
L'una. Tonda tonda. Dicevano che la nebbia si era alzata in campagna. Vediamo. Partire per arrivare all'una e trenta, il Diagonal che chiude alle due, viaggiare un'ora in macchina per rimanere a Forli' mezz'ora. Perche' no? Andiamo! (E sfortunatamente nell'"andare" non sono riuscito ad "incontrare" Bazzo, che millanta, come Baldassarre, di avere portato dall'oriente un importante omaggio per il sottoscritto, che ha questo punto e' curiosissimo)
Grande sorpresa al Diago. A mettere su' dischi alla consolle non trovo ne Bando ne Robbie, ma un inconsueto e inaspettato DJSet femminile. Tali darkissime e incatenate "Serpentesse", che malauguratamente il giorno dopo ho scambiato per "Le Vipere". Ottima selezione di classici pop da Morrissey a Divine Comedy, portando un dolce tocco femminile ad una laboriosa settimana che non vedevo l'ora di lasciarmi alle spalle. A rompere l'incanto di questa atmosfera poetica, il solito irriverentissimo Stilista, che si divertiva ad incitare la gente a "mirare el pendulo": un glitteroso perizoma a forma di cuore rosso piovuto da chissà dove, e rimasto avvinghiato ad un boccale di birra mentre ci apprestavamo ad abbandonare il locale.
A casa intorno alle 3 e mezza del mattino insomma. Ben consapevole che mi sarei dovuto alzare... alle 07.45!
Cambio di look. Da talebano cappellone a imberbe malato mentale rasato ai (miei) minimi termini. Non riesco veramente a vedermi. 3 lamette solo per farmi la barba, poi via dal barbiere. Bizzarro fare la fila la mattina presto dall'acconciatore mentre capitano nel bel mezzo della periferia urbana strani personaggi che parlano di metri quadri edificabili da vendere e comprare, spartizione di campi da golf fra i soci, apertura e chiusura di catene di panifici e campi da calcio. Effettivamente anche i potenti della terra dovranno sistemarsi i capelli, ogni tanto. Shopping "frenato" piu' che sfrenato, cibo, subito dopo a casa di Porlock per vedere se musicalmente riusciamo a combinare qualcosa.
E pensate un po': non solo riusciamo a "combinare qualcosa"... ma sembra che con un po' di prove riusciamo a diventare proprio bravini! Su "February" Porl' ha avuto dei veri e propri colpi di genio, piazzando un passaggio al piano sul ritornello che sarebbe potuto venir fuori soltanto a Joe Jackson! Mi sa mi sa mi sa che i concerti saranno chiusi inevitabilmente con "Can't make a sound" di Elliott Smith. Dopo un centinaio di prove!
Ed è subito sera. Tento come al solito di concentrare il sonno con una densita' di concentrazione pari a quella di un buco nero, nell'arco di un'oretta scarsa. Ritorno all'Officina. Questa volta l'esca era la proiezione di alcuni corti in 3d, che è sempre una scusa piu' che buona per giocare a sentirsti trendicialtroni con gli occhiali pop colorati di cartone anni ottanta. La prima proiezione inizia alle 23.00. Dei miei amici non si vede nessuno. Saliamo. Arriveranno. Prima penso. Poi spero. Macche'.
Esperienza abbastanza onirica e un po' inquietante. Certamente mi sono sentito molto esclusivo. Piu' che altro all'interno del set di un film di Kubric. La conferma immediata che "Officina 49" è di fatto l'equivalente cesenate dello "Short Bus". Scontri sociali, crisi economica, creatività naif e sperimentazione disinibita. Da ragazzino, vedendo le tracce di vecchi graffiti sui muri della periferia, ho sempre cercato di immaginarmi come fossero gli anni settanta e cosa si sarebbe provato a viverli. Bene. Dovevo solo aspettare di arrivare al 2007, prendere le ultime due cifre e rovesciarle. Il gioco e' fatto!
Le hostess vintage abbassano le luci. Partono le proiezioni. Tema: thanato s e eros, il Daimon. In poche parole gente frustrata che non vedeva l'ora di mettere in mostra le proprie nudità in tre di non appena il primo pretesto artistico ("Le Petit" di George Bataille") glie ne avesse consentito l'occasione. Fotografia ineccepibile, a dire il vero, ma fra una tecnica 3d non delle migliori garanzia di un mal di mare, vacche e conigli sventrati, masturbazioni all'aperto, copule mimate con dei peluches, macrovagine volanti e spruzzate di merda a seguito di clisteri alla camomilla, mi hanno (scusate la mia limitatezza mentale) a scrivere a Coveri via SMS:"Ma dove cazzo mi hai mandato?"
Loro turno di visionare le due opere d'arte. Il che per me e' significato cazzeggiare un'oretta da solo al piano terra con l'ottima selezione dei SuperMarketMusic in sottofondo, quella sera particolarmente vittoriani. Scambiate due chiacchiere con Valeria, raggiunti piu' tardi da Matt Share, Beko e consorte, Bando e la Banda del Bando, la serata e' stata un'occasione per riuscire finalmente a beccare "Teo Battistini" and friends che, a prima vista, sembrano veramente dei tipi in gamba e simpatici.
Il pomeriggio trascorso a farmi una nuova cassettina per la macchina, scrivere vaccate su Internet, e comprare due cd su Amazon. Indovinatate quali? :P
(non li indovinerete mai. Il primo è del 2001, 11 settembre 2001. Non scherzo. E' l'ultimo album di una band appartenente al movimento "Elephant 6 collective". L'altra robaccia sinth-pop uscita anno scorso :P)
13 commenti:
meno male che avevo giusto un quarto d'ora di tempo prima di andare via per leggermi il river post del week-end... eheheh
cmq mi sa che devo venirci più spesso all'officina... del concerto delle capre gialle GRAZIE A DIO ho visto solamente gli ultimi 5 minuti...nn capivo che cavolo stesse succedendo sul palco a dire la verità... cmq sono stati 300 secondi interminabili!!!! :p
eri
Non capivi che cavolo stava accadendo perche' se lo era gia' mangiato la capra.
Alla fine effettivamente avevano gia' dato, ma dopo "Smoke on the Water" e "My Sharona" versione PsychoBilly il pubblico ricercato dell'Officina non poteva pretendere di piu'.
Ti consiglio dei corsi di lettura trasfersale a zig-zag. Ci hai messo piu' te a leggerlo che io a scriverlo...
ma te pensa, sei partito da Cesena per Forlì all'una di venerdì sera... ed io 15 minuti dopo di te!!
Arrivato colà all'una e tre quarti circa e fatto quello che dovevo (lasciare in un posto del materiale work-related) ero stato tentato dal fare un saltino al Diagonal... ma poi ho pensato "ormai chi vuoi che ci sia a quest'ora!" :D
Avrei aggiunto un record alla mia lunga serie di orari irresistibili :P
Scusa poi per il forfait di sabato, ma ero veramente cotto. Questo week-end è stato speso interamente all'insegna del reintegro di forze :)
Non ti preoccupare. Recuperare forze era un po' il mio obiettivo primario della giornata. Vanificato dalle mille cose che ho rimasto in sospeso da sbrigare con termini di scadenza inderogabili.
A cui si vanno ad aggiungere carte imprevisto pescate a sorpresa del tipo:"Martedi' suonero' insieme ad Airpop e Paola al Diagonal"...
Fra Joe Jackson e Steve Naive.
Sabato potremmo provare ad incidere brutalmente in mono in presa diretta e buttare su qualcosa nel blog.
L'unico mio scrupolo e' che nella base di Porlock c'e' veramente tanto spazio ed e' proprio una cazzofigata... solo che e' praticamente tutto aperto senza porte e sono un po' in imbarazzo a buttare fuori tutta la voce con gente adulta e sobria che scorrazza al piano di sotto :\
Hola,
sì peccato che venerdì tu ti sia dissolto nebulosamente anche dall'officina prima del nostro arrivo. bel posto, a parte che siamo arrivati un po lunghi perchè dicevo"so io dov'è basta vedere l'insegna di j.guitar", peccato che naturalmente fosse spenta!
ottima scusa per fermarsi a chiedere informazioni in una pizzeria e consumare un cicchetto.
Fra
Hola! La scusa del cichetto e' sempre molto valida!
La cosa assurda e' che quando mi hai chiamato ero appena partito... e avendo soltanto mezz'ora di usufruibilita' di Diagonal tornare indietro non mi sembrava la cosa piu' intelligente da fare (tu potrai obiettare che tanto l'intelligenza non ha niente a che fare con me, e avresti ragione!)
Spero di beccarti Martedi' al Diago... perche' sono curiosissimo! :D
vedo di passare solo per omaggiarti! perchè del carnival party ora come ora non mi ispira
no, ma non è niente di che eh..però ti basti sapere che mi è stato dato da un agente della cia, che a sua volta l'aveva furtivamente strappato al gran sceicco di zunabar, parte del bottino della guerra dei trentanni sulle montagne di Astoret, oggetto di culto e venerazione, simbolo dei culti misterici di Delfi e della Mesopotamia, poi trasmesso ad un sovrano delle lande di Naskgar che lo consegnò al primogenito al momento delle noze che segnarono l'amicizia tra Naskgar e Mitzuvah.
Fra
Ma neanche a me. Sempre odiate le feste di carnevale. Mi sento a disagio a presentarmi senza un travestimento, e non ho voglia si battere tempo e denaro per una cosa da buttar via il giorno dopo.
Se non mettevo su' dischi non mi sarei presentato neanche. Poi c'e' la mia totale insofferenza verso il conformismo e le regole. Gia' presentarsi ad una festa (non parlo del Diagonal, dove c'e' un ambiente sempre caldo e famigliare) dove ci si deve conformare ad un criterio mi fa' venire il prurito.
Se fai un salto comunque mi fa veramente molto piacere, e non solo per la sorpresa (che tanto so che e' una di quelle scatole che apri, fanno il botto, tanta polvere, scatta un pupazzo a molla, mi prendo un colpo e finisce li' )
La storia die Mesopotami mi intrippa. E' connesso con "Neon Bible" :D
(Porloooock... mi paaassiiii Battiaaatoooooo?)
vuoto vuorto senso di vuoto vuoto di senso.." com'è il resto dell'album? se porlock lo tiene gelosamente nella sua cameretta suppongo all'altezza..
no, ma non è tanto per la festa di carnevale in sè per sè (anche se mi hanno sempre intrigato quelle in stile primo film della pantera rosa!) è che ho già passato venerdì e sabato carnascialeschi a loro modo!
è carina l'idea della mschera ma alla fine la pigrizia l'ha sempre vinta e mi presento ogni volta vestito da zorro o pierrot ;)
te lo ricordi??! com era triste "il vestito da pierrot".
questa fa spanciare tutti:
una volta alle elemntari mi sono vestito da..Megaloman, con tanto di tuta rossa, trucco e parrucca bionda lunga che sembravo più un cantante glam o david bowie dopo una festa degli anni'70
Fra
MITICO MEGALOMAN!!!! Sarei ridicolissimo! Vista la statura sembrerei la parodia di Toriyama! FIAMMA DI MEGALOPOLIS!!!
(Megaloman fu', in effetti, la risposta hari-metal a Ultrama, che era Pop)
risveglio difficile stamattina, ieri ho visto qualche pezzo di fascisti su marte..."manca l'aria,ma il manipolo di eroi, fecchia, pini e barbagli risponde ccon un fortissimamente 'ME NE FREGO!' e respira anche in assenza di aria, si lamenta forse il busto del Duce?il veleno nero del pessimismo aleggia'grazie al..' ma alla fine si decide di andare avanti anche senza l'aria fatta per leziosità da bimbi e donnicciole" ;)
Fra
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