Parlando di chanteuse culto apro le ante dei miei ben palesati altarini e tiro fuori, un po' annoiato dai nuovi ascolti, un'artista (nel senso piu' completo della parola) a me molto cara e un suo album del 2003: "Trapeziste" di Kahimi Karie.
Forse piu' adatto ad un incubo di Polanski o ad una tetra giornata d'inverno, Kahimi con "Trapeziste" ci regala soffuse sensazioni rarefatte e glaciali sovente trasversali come lamine di ghiaccio piantate nel petto che procedono nella carne e nell'anima in termini di millisecondi. Forse uno dei suoi lavori piu' ostici (osto pero') ma sicuramente piu' autentici e circensi.
Kahimi, artista a tutto tondo, nasce come fotografa, prosegue come modella, e viene voluta con forza all'interno da Cornelius all'interno della mitologica Trattoria Recors, che la spinge a prendere parte a diversi progetti musicali un po' come quando Warhol si invaghi' di Nico. Si trovera' poi a collaborare molto spesso con Momus e qualche imbarazzante singolo in Italiano (da me comunque apprezzato per la sua ironia)
"Trapeziste" viene subito dopo la tripletta "Once Upon a Time", "Journey to the Center of Me" e "Tilt", da alcuni considerati troppo sospesi fra pop e ricerca senza una netta presa di posizione fra i due generi. Forse il difetto principale in cui Kahimi stava incorrendo era proprio quello di sforzarsi di essere una cantante nell'accezione piu' identificabile e commerciale del termine, prodigandosi in risultati evidentemente discutibili quando non risibili. Sospirare, enunciare, accennare trovano con "Trapeziste" le parole chiave per vincere al Gioca Jouer. Il tutto con arrangiamenti degni di Danny Elfman a sostenerla.
Sembra proprio che Zia Kahimi sia in grado di dare il meglio di sè quando produce e viene prodotta con su per tra fra il suo mercato nazionale. E' per questo che ho comprato la raccolta dei suoi primissimi e frizzanti brani pop in Inglese. Fuori e' estate. Anche per Kahimi Karie.
Da "Trapeziste":
"Tornado (outside)" - "Au marche de saint-ouen" - "Sleep"
Se gradite le tracce potete acquistare "Trapeziste" qui.
13 commenti:
In questo quadro spettrale, ovviamente, aleggia imperante il fantasma di Serge, che e' uno degli elementi fondanti dello Shibuya-Ki assieme a Burt
Poi c'e' sempre la domanda chi vince fra "Sleep" e "Revolution N.9" :)
Geniale. Anche se non è Cornelius è geniale. Ottima segnalazione. ;)
Mi pare di ricordare il suo singolo in italiano... non si chiamava "Una giapponese a Roma" o qualcosa di simile? :D
Quando hai bruciato tutti gli album di Cornelius ti rimane solo Kahimi Karie, la sua piu' diretta emanazione. Solo che poi ha imparato a camminare con le sue bellissime gambine :)
Ecco! Hai sgamato il singolo della vergogna! ^^;
Diciamo che la sua vera natura e' una via di mezzo fra quella bellissima scemenza e l'osticita'di alcuni brani piu' sideali. Fra i miei singoli preferiti in assoluto lo sfacciatissimo "Goodmorning world" (dove recita "si sta cosi' bene ad essere una ragazza bellissima"" e "Le Roi Soleil"
Era veramente quello allora! a me piaceva! :D
La ragazza è molto molto brava allora, anche quando canta in italiano.
Era il suo periodo "Rima baciata" ("Milk Rock"). Per il testo l'ha aiutata un autore italiano, ma non mi ricordo chi... (Busta? :P)
A me il brano piaceva. Effettivamente pero' era un po' sciocchino. Quell'estate in radio ha spopolato, ma veniva sempre passato come "Il brano della giapponese" :D
Povera Kahimi! La "prima donna discothequa" XD
L'ep di "Una giapponese a Roma" si chiamava - nota dell'autore - "I am Kitten" :)
sì sì ricordo il brano in italiano.
(e mi piaceva ;))
Se poi ci metti il bollino di granzia tu che sei Romana... :)
"Sono piccola come la vita..."
Ti ricordi che anno era?
Mi ricordo soltanto un agosto molto caldo e la citta' deserta...
Ma Federica... e' "Piccola come Lolita"! Mi ha tolto la poesia! :D
Poi c'e' questo video opticalissimo! :)
e sì...è piccola come lolita
:))))
eheheh
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