sabato, giugno 9

Grindhouse

Se riuscite a passare sopra al fatto che non ci sia un finale e il film si chiuda come una saracinesca come in Kill Bill, forse il capolavoro indiscusso di Tarantino. Un'orgia visiva che regala gioie ed compiaciute emozioni di sequenza in sequenza. Il dialogo delle squinzie iniziali sembra Tarantino diviso in tre che parla in modo schizofrenico con se stesso. Plausi per casting e recitazione, cmq.

Poi e' chiaro che cosi' avulso dal contesto del film come concepito originariamente e dalle premesse socioculturali di nicchia in se, non puo' dire molto se non a chi vede un film di genere per la prima volta, a chi non e' un fan di Tarantino o di vecchie pellicole panavision di film d'azione poveri di computer grafica stile Duel anni settanta. Amanti di Shawn Levi e Vanzina astenersi, isomma.

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