martedì, luglio 17

The Fragile Army

Tutta la produzione documentata in un blog

4 commenti:

accento svedese ha detto...

Grandissimi.
Allora l'hai già sentito il disco o debbo pensarci io? ;)

20nd ha detto...

Scaricato, sentito, ordinato su Amazon.fr :)

Sono tentato di comprare anche gli altri 2 per non rimanere indietro con la numerazione delle tracce. E mi sa che pian piano mi mettero' a pari...

Arcade Fire immensi, ma loro anche di piu' (vai di Flame)

accento svedese ha detto...

Concordo invece. O meglio, dipende dal momento della giornata... certe volte mi piacciono di più gli Arcade, certe altre i Polyphonic.
Ma rimane che sono due band grandissime, che hanno parecchi punti in comune. ;)

20nd ha detto...

Ecco. Intendevo esattamente tutto questo. Immensi entrambe. I Polyphonic Spree ingiustamente ignorati. Per questo mi stanno piu' simpatici :D

(anche se oggettivamente i primi due album dei PS sono meno commerciali per via di quegli interminabili zuccherosi tappeti strumentali e quell'immagine da freakettoni arrivati in ritardo alla stazione di Woodstock. E direi che con il nuovo album abbiamo corretto il tiro :) )

Altro ascolto fra i miei preferiti del momento i cinisimi e uncool "Hold Steady". Li ho scoperti - grave pecca- a distanza di un anno. "Boys & Girls in America" vincera' l'oscar dell'album derivativo... ma chissel'incula! I testi delle canzoni sono dei piccoli gioielli e Craig Finn e' il nuovo Costello/Jarvis Cocker nel ritrarre una giovane america annoiata con la gioventu' del tutto gratuitamente allo sbando, piu' per noia che per una causa precisa