domenica, maggio 25

Across the Universe

Una minchiata Galattica

4 commenti:

disconnesso ha detto...

Addirittura? Io non l'ho visto.. appena posso m'organizzo e ti dico. Certo non mi aspetto una granché. Alla fine è un musical come altri con gente che mi canta i Beatles. Boh... poi ti dirò.

PS.
Da queste parti va tutto come al solito, il lavoro procede, l'università "cor cavolo", le donne sono al solito fonte di poderose emicranie e l'alcool va giù a fiumi.

Direi tutto nella norma :)

Zonda ha detto...

Io sono un grandissimo amante dei Beatles. Dai provini mi aspettavo grandi cose. La regista e' una grande mente creativa. La cura per i dettagli, i montaggi, la fotografia sono ineccepibili.

Aveva ragione un mio amico che me ne aveva parlato il giorno prima, non amante dei Beatles:"L'unica cosa di cui non ti devi preoccupare è il fatto che possa essere sdolcinato."

Infatti non l'ho trovato eccessivamente "per ragazzine". Ma io sono "diabetico", quindi forse i l mio metro non fa testo.

Sono un grande fan dei Beatles. Ma sono anche un grande fan dei muical. Da subito ho trovato quindi l'idea... geniale!

Parto dalle cose che mi sono piaciute? Gli arrangiamenti delle canzoni. Sono micidiali. Ho sentito persone a cui e' scocciato sentire le canzoni rifatte, ma se i Beatles, soprattutto Paul, avessero avuto modo di rifarle oggi, probabilmente le avremmo ascoltate cosi'. Mi e' piaciuto molto che abbiano scelto un attore cosi' somigliante a Paul, il preambolo della storia e il contrasto tra comera Liverpool, schiacciata dalla guerra, e l'America, la nazione vincente, nei primi anni 60, ho trovato veramente strepitosi la fotografia e come tutte le canzoni vengano inserite in ordine cronologico ricalcando le tappe artistiche della band.

Cosa mi ha creato molto disappunto, se non smago: la totale incoerenza della storia, che passa da una cosa all'altra senza dare spiegazioni e senza nessuna motivazione logica, andando a parare da una parte all'altra come una bandaeruola senza un perche'. Questo per me si chiama prendere per il culo chi segue una storia, e puo' accadere in un libro come in un film. Significa perdere la fiducia nel narratore. L'ho trovato presuntuoso e troppo cerebrale nel volere legare perforza tutto di una singola canzone, finendo nel 90% dei casi per SNATURARLE completamente. Ho trovato ancora una volta IRRITANTE l'uso del Melodine per correggere tutte le voci degli attori (e se hai un po' di orecchio te ne accorgi, perche' ad un certo punto gli acuti o i bassi vanno su un tono metallico piatto, che non e' un'album degli Sburonica, ma il suono orribile della correzione digitale. Preferisco sentire delle voci che stonano ma siano umane e non la versione drone di AMerican Idol. Poi potevano trovare un'attrice meno obesa ed evitare di chiamarla per forza Lucy, visto che il riferimento alla canzone c'e' solo nei titoli di coda e uno si aspetta per tutto il film che dopo "Hey Jude", il climax esploda nel finale puntando sulla protagonista.

Non e' un musical come gli altri. A mio avviso e' eoni al di sotto di lavori come "The sound of music", "Hedwig", "The phantom of the Opera","The Rocky Horrot P.S.". E' il tentativo di scopiazzare l'idea di Moulin Rouge con le canzoni dei Beatles, senza pero' avere il supporto di una solita e intelligente trama narrativa e attori dello stesso calibro.

In compenso, se dovete comprarlo, fate la cazzata e spendete 40 euri per l'edizione deluxe. Se non altro potrete gustarvi le tracce separatamente come video-clip e godere del sensazionale libretto sul "di tutto e di piu' su Sgt.Pepper".

L'importante e' che scorra l'alcohol. Lascia la Norma alla sua emicrania.

Porlock ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Porlock ha detto...

quoto tutto. in effetti quando lo vidi al cinema pensai che fosse una bella sequenza di video-clip tenuti insieme da un sottile striscia di scotch (la trama).