domenica, agosto 17

Diary of a shopper

"Lavorare al reparto guanti di Neiman's significa vendere una merce che ormai nn compra più nessuno. Sono guanti che non hanno nulla da spartire con quelli da battaglia offerti da L. L. Bean: sono così fini che una signora, indossandoli, riesce acora a raccogliere uno spillo. Il reparto guanti è adiacente al reparto alta moda, e in realtà serve solo a fare scena, quindi Mirabelle trascorre gran parte della giornata con le mani appoggiate sul piano dell'espositore, le braccia tese e una gamba piegata dietro di sè."

Gran bel libro Shopgirl di Steve Martin. Sì. Avete letto proprio bene. Steve Martin. Trama semplice ma in grado di tenere incollato il lettore fino alla fine del breve libro invogliando a gustarlo tutto in una sorsata, grazie ad una scrittura creativa e spigliata, ma soprattutto mai parca di cuore e inventiva.

La tematica del libro quella più ricorrente nei migliori lavori di Steve: cos'è l'amore, se non una coppia di illusioni che si ingannano ingenuamente su una sottile linea di confine tra pragmaticità e follia?

I libri dovrebbero essere tutti così. Per lo meno la maggior parte. Sintetici, in grado di fare immaginare e porre domande, più che essere prolissi e elargire prediche, in grado di spiazzare e rimettere tutto in discussione alla linea successiva e non quattordici capitoli dopo.


Bisogni e necessità sono due disposizioni d'animo imposte che si intrecciano per una mutua educazione sentimentale. Dolorosa ma necessaria per imparare a camminare con le proprie gambe. Anche se un po' vacillanti.

Suggerimenti per un'eventuale sigla d'apertura:
"Top Shop Girl" - BMX Bandits

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