martedì, settembre 23

Wake to believe


"I'm crazy by thinking my love can hold you. And I'm crazy for tying, and I'm crazy for crying. And I'm crazy for loving you".

Prendete Cat Martino, mettetela in un frullatore con Howling Bells e Veruca Salt, l'ispirazione concentrata di Aimee Mann e il fascino discreto di Scarlett Johanson, e se ne salta fuori l'innamoramento del momento, a cui voglio dedicare due righe e tre link, proprio perche' le fiamme improvvise vanno vissute quando la loro anima e' ancora calda. E perche' anche questa sera sono decisamente troppo stanco per mettermi di impegno a parlare del nuovo lavoro di una band a me molto cara.





Liz Durrett, dicevamo. Dritto al cuore.
E' uscito da poco il suo "Outside Our Gates", per la Warm Records. Ballad come "You Live Alone" puntano senza indugi alla vena dell'alt-country, ma mai in modo scontato, con suoni limpidi e squillanti degni dell'unplugged piu' precisino, con gradevoli crescendo di fiati messicani e violini da quadriglia, mentre la batteria decide nell'inciso di incedere in una marcetta per poi crollare in una dolce bagnacauda di xilofoni e pizzicato.

"Not Running"
è quasi degna dei Cowboy Junkies, mentre "Wild As Them" e' il brano che ci aspettiamo da anni dai Wilco rimaneggiato con un tocco alla Jeff Lynne. Senza ombra di dubbio il brano piu' riuscito dell'album assieme alla struggente Elliotsmithiana "The Sea a Dream".

Un album uscito dall'impossibile che sembra la colonna sonora di un film su quanto di piu' dolce l'America ci ha regalato nei suoi anni migliori, animato da una voce in grado di dar vita anche alle pietre.

Liz Durrett - "You live alone"
Liz Durrett - "Not Running"
Liz Durrett - "Note for a Girl"

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