"Forever she'll be my sufer girl... My little one. So sweet..."
Mediamente due ore di macchina al giorno mi toccano sempre.
In genere butto su' l'ultima raccolta di novita' in mp3 o vecchie glorie, e mi affido alla selezione del buon vecchio tasto random.
Chiaro che quando si tratta di artisti come Brian Wilson, che man mano che invecchiano (bene) esulano sempre di piu' dallo stereotipo di "Autori di canzonette pop", non posso esimermi da disattivare la funzione stereofonica piu' popolare degli ultimi dieci anni per ascoltare uno dei suoi lavori dall'inizio alla fine.
Prime luci del mattino, autostrada, solo cemento, campi, orizzonte agreste, qualche casa in costruzione e le prime luci dell'alba. L'album in questione e' l'ultimo lavoro concettuale di Brian:"That Lucky Old Sun".
Arrivato a "Forever My Surfer Girl" mi sono messo a piangere.
Penso che sia normale avvicinarsi al rock partendo dalle basi. Almeno per quanto mi riguarda la mia formazione musicale è avvenuta pari passo da "Rock around the clock" per arrivare con il tempo a "Two Hundred And Forty One Mondays". Mi sembra scontato che quando ci ritroviamo a pensare alla struggente "Surfer Girl", come per Brian, sia inevitabile fare quindi i conti con i momenti piu' intensi e romantici di una gioventu' incredibilmente dolce e solare che ormai possiamo soltanto ricordare con un'inward sight trasognante, melanconica e distaccata. Lacrimuccia. Sarai per sempre la mia Surfer Girl.
PS1( Cmq il brano migliore rimane "Mexican Girl")
PS2( Ma in "California Role" che' Paul in ukulele e voce?")
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