Ieri un sogno. Soprattutto per gli Airpop. Pelle al Diago. Che ci stava più che bene, direi. Lucine di natale sul palchetto di legno, un tamburello davanti al rullante con un cembalo davanti e una valigia per grancassa, due voci ben armonizzate, strumenti anomali, un pubblico caloroso (e rumoroso... Pelle introduce la cover di "Rocketman" con una serie di oceanici "Shhhhhhhhhh! Shhhhhhhhhh!") e un locale che cosi' imballato lo si e' visto solo per i Perturbazione.
Pelle Carlberg (chissà se l'ho scritto bene) da' il meglio di se quando si ritrova in piccoli locali con una chitarra acustica tra le mani. Il mio unplugged preferito rimarrà sempre quello di Paul McCartney nel 1991, per pulizia, melodie, impasti vocali e semplicità. Un paio di cover in più ("I believe in a thing called love", già proposta anno scorso su "Frequenze Indipendenti", se non erro) e c'eravamo avvicinati verametne alla perfezione estetica e tecnica di quello storico live.
Purtroppo mi ero ricordato della telecamera solo a concerto iniziato. Non potendo tornare indietro nel tempo come Hiro Nakamura mi accontento di fare come Petrelli Senior, che ruba i poteri alla gente, e vi linko questo filmato di Seek
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