domenica, febbraio 8
Hold the dancers
Chissà se i Billie The Vision (ma anche the dancers!) sono arrivati al Bronson dalla Svezia su quella sorta di passerone gigante da viaggio (non è molto bello da dire) che campeggiava sul telone da quindici euro alle loro spalle (di grande effetto!).
So solo che quando hanno fatto la loro comparsa Silvio, Maria, John, Frida, Gustav e Lars sul palco, timidamente, con i loro sorrisi discredi ed emozinati, sembravano più belli degli Of Montreal. Tra abiti luccicanti, canotiere frapposte a croci, calzamaglie, Elvis wannabee e mise da strappone da fare sembrare i Mother nella copertina di "We're in it only for the money" delle debuttanti, eravamo solo a pochi secondi di uno dei concerti più emozionanti, onesti e instensi che questo freddo inverno mertiava di concerci (grazier Chris).
Le canzoni sono semplicemente meravigliose, e la band avrebbe potuto benissimo tirare fuori un repertorio di ore e ore puntando invece a coinvolgerci in una parentesi musicale variegatam, intensa, diretta e spensierata. Una gioia vedere "Pablo" salatere dalle casse dell'ampli fino in fondo al palco, una sorridentissima Frida elargire sorrisi da una parte all'altra del palco puntando la tromba contro i suoi compagni di palco, Maria spiccare felice nel palco come il fiore appuntato sulla nera calzamaglia, e Lars padrone della scena muovendosi stando non troppo attento al rischio di disintegrare la maglietta più lisa dell'universo sgambettando nelle calze a rete messe ben in mostra dai more than shorts rimediati da chissà quale banchetto dell'usato Armani, quasi come se David Bowie si fosse stufato della copertina di "The Man Who Sold The World" e avesse deciso che riproporre la propria versione delle canzoni di Cat Steven sarebbe stato molto più interessante nell'ottica di un paninaro.
A volte conoscere le canzoni a memoria torna utile, ed è bello per farsi risucchiare all'interno del loro mondo da una band ancora capace di dipingere sensazioni come ci si aspetta da artisci ancora in grado di vivere l'arte per l'arte. Ecco un'altro gruppo che non mi stancherei mai di seguire dal vivo. Nel frattempo mi accontento di riascoltare nello stereo le loro canzoni.
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