sabato, febbraio 14
See Emily Play
Probabilmente il live precedente di Fisherman Woman batteva quello di Armini per intimtà ed evocazione, soprattutto nella splendida location di Ferrara, dopo un po' ora subentra la noia, tuttavia Emiliana Torrini ha messo in piedi veramente una gran band e rimane il piacere di goedere di una delle più incantevoli e potenti voci femminili di un certo pop post-intimista dei giori nostri. Il "Corallo" di Scandiano è un posto veramente pittoresco, come se lo avessero eretto per farci debuttare Vasco Rossi negli anni ottanta e poi sia rimasto intrappolato nel tempo in una specie di bolla cronotonica. Persa l'occasione di assistere al debutto solista della ex-violoncellista che apriva la serata, ma almeno l'asteroide che abbiamo visto in autostrdada non si è schiantato nella campagna disintegrandoci, e questa è una gran cosa. Se si è salvalta l'Emilia si poteva salvare anche l'Emiliana! Vestitino tipo uscito da una versione a cartoni animati di una lavatrice (lei diceva che era della nonna e si poteva strappare da un momento all'altro), comunicazione altrettanto fumettosa che intercala un Inglese bjorkissimo a linguaggio in stile anime onomatopeico (rigorosamente accompagnato da relative mimiche espressive), un tastierista travestito da Napo Orso Capo o la versione afro di Pappalardo, Ben due bassisti che si alternavano, di cui uno il sosia di Pelle Carlbergh che suonava anche la chitarra come basso (siii'! Cosi' mi sentirò meno coglione a farlo io da ora in poi!), un'altro guitar heroes alienissimo con i miglioli della stessa lunghezza dei medi e il batterista degli Sugar Cubers (!!!!) che si dilettava ad usare l'archetto come effetto per i piatti.
Il Bis Emiliana poteva evitare di chiamarlo Bis ma "Inizio secondo tempo". L'accoglienza ricevuta da "Unimployed in Summertime" non è stata in grado di essere battuta dal brano successivo, che doveva serivre da chiusura. La band c'è rimasta molto male, e ha cercato per due volte di riproporre altri brani che ne superassero l'impatto emotivo, ma non trovando lo stesso tipo di risposta della canzone dell'album d'esordio. Ergo: se ne sono usciti di scena senza neanche salutare.
Emiliana Torrini non eccelle nella scrittura delle liriche, ma riesce a incantare con centinellature di anima che sembrano direttamente tratte dal diario segreto del cuore di terre lontane, non stupisce per eclettismo, ma è supportata da una band talentuosa, piacevole e precisa, le sue canzoni non scaturiscono carica piena di caffeina (con l'eccezione di "Jungle Drum"), ma dopo alcuni ascolti sono in grado di narcotizzarti come nicotina diventando additive (e ve lo dice uno che non ha mai toccato una siga). Una parte di dieci anni della mia vita, con canzoni che mi sono entrate nel cuore. I CD al banchetto sono l'apoteosi della mediorità accarezzata da un packaging di classe discreta e tipicamente nordica. Venivano uno sproposito, e avrei potuto benissimo aspettare prima di comprarli. Ma come fare a resistere? C'era un richiamo ineludibile e un suoni insistente che pretendeva che accorressi per farlo cessare, rispondendo al suo richiamo. Ineludible. Insomma: E.T. telefona casa.
Ecco alcune foto.
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2 commenti:
Mi piace parecchio la sua musica, dagli inizi trip hop fino all'ultimo, splendido Armini.
E' venuta a Ferrara, me la sono persa. Ma ho perso pure Mùm, Sigur Ros, Radiohead e Tortoise, per cui va da sè che sono specializzato nel perdermi i concerti imperdibili a Ferrara.
Bel post. ;)
Non avrei mai immaginato potesse piacerti. Pensa te!
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