giovedì, marzo 12

Achtung Jules!


Uno dei vantaggi di recensire musica, è chiaramente quello di imbastirsi la casa di cd da sentire, e di avere sempre la buchetta della posta piena in tempi multimediali in cui nessuno scrive più lettere o attende pacchetti, ma aggiorna semplicemente uno status su MySpace o al massimo invia un allegato tramite e-mail. A vole poi si è perfino fortunati, ed oltre a dovere sobrsare soldi per pagare spazio disco e dominio abbiamo la fortuna di ricevere in quelle buchette dischi che ci incuriosivano o attendavamo con malcelata trepidazione. La gioia dell'attesa.

Tra le mani oggi ho "Clouds of Fish", l'esordio patinato dei "Jules Not Jude". Notevole l'artwork, opera di Maola, che imprime con gusto il titolo dell'EP. Giunti dal solito vivido panorama dei "Musicandi di Brescia", le parentele sospette vanno oltre agli zietti occhialuti e affondano le radici al cuore dei miei acolti: i Beeeeedols. Fin dal nome. Come Morricone aveva giocato sulla specularità alternativa di Quan e Sean, i Brescianesi di turno giocano sulla sviroglatura di Zio Paul nel dedicare a Julian Lennon uno dei brani più noti del Quartetto di Liverpool (ma ricordiamoci anche la mascalzonata di Zio Macca quando ingiunsero all'Apple Store di sbarazzarsi degli psichedelici murales e sulle nuove pareti di bianco verniciate si divertì a lasciare la scritta "Hey Juden!").

Anyway. Ascoltiamolo questo cd, e vediamo se è all'altezza delle aspettative. Cioè:"Clouds of Fish", è soffice o puzza? Vediamo...

"The Hospital". Brano convincente. Già maturo per essere solo un'opera di esordio. Si sente che i suoni ci sono e sono curati. Già thumbs up per l'intro di chitarra al contrario, che fa molto inizio di "Fashion" di David Bowie. La canzone non è propriamente Beatlesiana, i suoni sì. L'organo spostato quasi tutto a lato pure e anche le chitarre. La diamonica e la voce veramente indissima (e un po' miagolante). Il brano potrebbe benissimo essere la B-Side di "The Happy Birth of You And Me" nella pubblicazione per il mercato (del pesce?) giapponese. Bel brano.

"Clouds of Fish" è ancora più "indie" e sesantottina. Almeno nell'intro sintonizzata su "Apocalipse now", da dove poi si passa direttamente alla parte di "Magical Mistery Tour" con John Lennon che fa il tricheco dietro ad un muro. I suoni, ancora una volta, veramente variegati e molto curati, come un bell'arcobaleno ritagliato sul cartone. Belle tutte le variazioni. Non mi spiacerebbe sentirla cantat da Jagger. L'intermezzo ricorda un po' "Kitty Jesus".

"My neighbourg in love" è perBennismo puro. Forse è il brano che risente di più di un Inglese un po' troppo spaghettonico. Belle le chitarre usate come mandolini, e ancora una volta un organo dai suoni molto Jon Brion nella sua semplicità. Mi sarebbe piaciuto sentire il brano più lento e un po' più scarno. Così sembra che debba partire da un momento all'altro "Victorian Swimminbpool". Ottime il gioco stereofonico di batterie, che danno il loro apporto al "concrete sound" del brano. Forse la cosa più interessante di una canzone che, a parte i suoni, ha del potenziale ma a fianco delle precedenti sembra più un riempitivo.

"Don't Deny" molto pop, con un violino un po' incerto. Bella ballad. Ancora una volta molto belli gli organetti. Interessanti gli arrangiamenti, ancora una volta di stampo lunettiano.

"Winter" è in assoluto il brano più autentico e apprezzato dell'esordio dei nostri. Genuino, diretto, ha il sapore di classico, ma soprattutto di una canzone che è in grado di reggersi in piedi da sola senza troppi trucchi. Poi, visto che siamo a Brescia, arriva lo spettro degli Annie Hall e rovina tutto.

"Clouds of Fish". Ottimo EP, talmente buono che avrei paura a sentire un album del gruppo per il terrore di rimanere deluso. E' valsa la pena aspettare. Neanche poi tanto.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Gli Annie hall non sono uno spettro, sono una realtà concreta soprattutto in una brescia così talentuosa. E non possono rovinare tutto* cmq bravi i jules not jude in questo demo si sente il brillare delle idee*

20nd ha detto...

Intendevo che si sente la loro presenza nella canzone, proprio quando ero deliziato dalla personalita' che aveva il brano all'inzizio. (A parte che non ho detto "Assomigliano ai Beastie Boys"). Prova a negare che certe sonorita' non ricalcano gli Annie. Ho detto "lo spettro", non ho scritto "Gli Annie Hall fanno cagare". A casa ho l'album originale degli Annie, conosco Fabio D. e mi sono sempre piaciuti molto. "Essere perseguitati da uno spettro" e' un'espressione figurata. Io sono perseguitato da miriade di spettri, uno piu' in gamba dell'altro.