sabato, marzo 7

"La Perturbazione" di Shakespeare


Sarà molto dura per gli amici di Rivoli Perturbazione tornare alle loro ballatine pop dopo il loro piccolo tour teatrale "Concerto per disegnatore e orchestra". Il gruppo di Tommaso Cerasuolo e Gigi Giancursi (e soci) dimostra con questo piccolo concerto primitivamente multimediale di avere veramente ancora molto da dare, sia per l'orientazione visionaria che li sta lentamente avvicinando da giovani emuli tricolori dei REM alla versione sobria dei Flaming Lips, che per una potenzialità compositiva (ma soprattutto capacità esecutiva) che ha dimostrato vette ancora non espresse appieno nei loro ordinari abiti pop.

Si apre il sipario del bel teatro di Budrio (tra Medicina e Olmo, ci tengo a dirlo) e troviamo i nostri eroi seduti spalel al pubblico già armati di strumenti a fissare uno schermo vuoto, quasi come i primi esploratori della luna nel famoso film di Kubric a fissare il monolito di basalto. Fa' il suo ingresso Tommy, tutto sorridente, come un bambino a cui è stato appena comprato un giochino nuovo.

Ora. La mia idea è questa. Elena Diana, che è tornata ed è in gran forma, perfino migliorata (non so, si sentiva comunque una certa maturità e differenza esecutiva) è stata colta durante la pausa della maternità da una sorta di "Sindrome di Brian Wilson" e, mentre band e marito erano in tour, si è messa a scrivere questa fantastica piece strumentale, che non avrebbe perso un solo millimetro del suo valore anche se fosse stata avulta da questa sorta di versione a matita del "Cornelius World Syncronized Tour".

Riprendendo l'idea della "Linea" Tommaso rimane comunque, a suo modo, il cantante del gruppo, guidando la band con la sua storia proiettata sull'ordinarietà dell'intimo, diviso tra corpo e ombra, omologazione e impulso, con la solita poesia stridente rispetto al suo consueto porsi e proporsi selvaggio e irriverente. Anche la trovata scenica ha avuto i suoi momenti. Uno tra tutti il collage fatto di strisce di quotidiani e riviste pornopatinate che piovevano sul sogno della povera ombra del protagonista, che tanto aveva fatto per fuggire in un angolo di paradiso tropicale immaginato quanto agoniato.

Per una sera i Perturbazione sono sembrati la versione pop degli Yellow Capra. Con la bravura tecnica e compositiva dimostrada e la loro originalità gustosa senza l'ausilio di tante salse strane, la band di Rivoli deve sapere che ora il suo pubblico si aspetta veramente un album nuovo che faccia la differenza e concretizzi la maturità dimostrata. Un aiuto concreto da parte delle major sarebbe concretamente apprezzato. Almeno, da fan non mi costa nulla auspicarlo.

Ecco un po' di foto



Qui qualche video

Video 1
Video 2

2 commenti:

OsteLinus ha detto...

anche io c'ero...
gran bel concerto, originale, fresco e coinvolgente. sicuramente difficile da emulare.

grazie per le foto ed i video.

20nd ha detto...

Prego. In compenso mi hanno informato che il progetto e' stato riesumato dal 2003! :D