Ieri sera ho visto "You and me and everyone we know". Cosa dire. Innanzitutto non era sfuocato. Ed era in stereo! (Ebbene si'... l'ho visto al San Biagio). Poi non ci sarebbe nulla da dire, perche' è un film che parla del nulla, e di come non cerchiamo di riempirlo con fantasie infantili e inutili, vivendo nei nostri disagi mentali.
A parte fotografia, sceneggiatura, casting curatissimo nel puntualizzare ancora una volta che il mondo fa schifo ma possiamo trovare qualcosa di bello e particolare in ciascuno di noi, al di là dell'incanzante autodeterminazione a cui ci spingono in nostri giorni, colonna sonora strepitosa (se foto e regia ricordano Wes Anderson le musiche strizzano l'occhio decisamente agli Air di "Virgins suicide"), il film è un opera per disadattati fatta da un disadattato per un pubblico di disadattati con personaggi disadattati.
Quindi è normale che se vi ritenete delle persone stupide e inquadrate proviate "disagio" nell'andarlo a vedere. (Persone di classe e cultura media cercavano di nascondere il loro imbarazzo di fronte a genuine e spontanee infantili aberrazioni sociologiche cercando di spiegare al partner che:"Guarda. Non comunicano. E' mancanza di comunicazione") Perche' che cos'e' la vita secondo il film? "Passarsi reciprocamente la stessa merda da culo a culo. Avanti e indietro. Per sempre".
Le scene che valgono di piu', per la commistione di fotografia a musica, sono forse proprio la sequenza iniziale e finale, che chiude in maniera ciclica e ricorsiva il film svelando ad un novello "siddartha" metropolitano cosa si nasconde dietro l'ultimo mistero, prima che l'autobus ti porti via, consegnando il passaggio del testimone. Qual'e' l'unica speranza di convivere con questo grande vuoto di ideali egoistici di cui non ci possiamo privare? Credere così tanto nei nostri sogni di cartapesta da finire di illudere che siano reali.
Noi, gli altri e tutti quelli che conosciamo. Un po' come il quadro di un'uccellino posato su un albero. Frase storica del film: "Karma in parole brevi vuol dire che mi deve restiturire un favore". Un inutile esercizio di stile dove non c'e' azione se non nelle fantasie dei personaggi.
Ritornando a casa (senza una scusa) sono passato davanti all'Eliseo. Poco prima aveva telefonato Matt chiedendo se non ci fosse niente di piu' culturale in giro a parte il concerto degli Art Brut.
Eccolo accontentato!
Lunedi' 6 Febbraio: Manderlay, di Lars Von Trier, ore 21 Lunedi' 27Febbraio: L'ignotoSpazio profondo, il primo film fantafilosofico di Herzog, ore 21
3 commenti:
Karma in parole brevi vuol dire che mi deve restiturire un favore".
quanto è vera sta frase!!!
io sono convita di star pagando una cosa ben precisa fatta in una vita precedente.
vabbè ritorno nel mio angoletto...
la cosa che mi ha spiazzato e' che detta cosi' sembra una gran cazzata... poi uno ci pensa... ed e' esattamente quello che e'!
cmq penso che l'80% dei riferimenti vada lost in translation...
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