" I'm lucky, 1 can open the door and I can walk down the street
Unlucky, I've got nowhere to go and so 1 follow my feet"
Ho sognato diverse cose ieri notte. Chissà perchè quella della sveglia delle 4 mi è rimasta impressa, le ultime no. A dire il vero mi ricordo solo un frammento di questo sogno. Era una bella giornata. Avevo ormai attraversato completamente dei binari, oltre un passaggio livello. Ma ad un certo punto le barre del passaggio si abbassano, e devo sollevare la mia macchina (una vecchia fiat bianca, di quegli scassoni da quattro soldi degli anni settanta) a mano per riportarla indietro.
Il classico e insistente suono del campanello più che felice di avvistare i "piedoni" che attendono impazienti e un po' scazzati che il treno sta arrivando vibra chiaro nell'aria tersa del mattino.
Scopro di chi è la colpa. Un nuovo impiegato delle ferrovie appena arrivato dall'america. Un collega arriva verso di lui, contemporaneamente per dargli il benvenuto e rimproverarlo. L'impiegato sbatato leva il braccio destro, facendolo passare da dietro la schiena, poggiando la mano fra i capelli brizzolati e il cappello, visibilmente imbarazzato. E' Marcello Mastroianni.
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