venerdì, agosto 10

Potevano farcela

Chi se li ricorda ora?
* The Jayhawks
* Magazine
* The Congos
* Harry Nilsson
* The Meters
* Talk Talk
* Common
* Wire
* Kyuss

4 commenti:

chad palomino ha detto...

* The Jayhawks
un grandissimo album (hollywood town hall) e tanto mestiere, uno dei gruppi migliori del calderone roots rock nei 90's (io preferivo però i grant lee buffalo e i primi counting crows)

* Talk Talk
spirit of eden anticipò il post rock, e comunque un po' di successo nel loro periodo pop credo lo abbiano avuto (basti citare it's my life)

20nd ha detto...

I Counting ce l'hanno fatta. I Jay no. Con gli Uncle Tupelo di Jeff Tweedy i Jayhawks sono stati uno dei gruppo seminali nella nascita dell'alt-country (e' bizzarro come sia fanatico dell'alt-country e dell'anti-folk per quanto non sopporti il ceppo musicale che ne sta all'origine). "Blue" e' un gran pezzaccio.

"It's My life" e' semplicemente strepitoso, con il suo video che fu il primo del rock com messaggi ambientalisti pienamente consapevoli. I Talk Talk inoltre, pure essendo venuti fuori dal filone "Depeche Mode"/"Soft Cell", sono stati in grado di trascendere le loro radici "sinth-pop" per evolversi, come dicevi, verso l'ambient e il post-rock. Tuttavia il loro capolavoro (Spirit of Eden, 88) riusci' a fare storcere il naso alla EMI, che non lo ritenne sufficientemente commerciale e li mollo'.

chad palomino ha detto...

effettivamente, pur essendo bellissimo, credo che se si esclude il rumore di una saldatrice e poco altro, "spirit of eden" sia una delle cose più lontane da un disco commerciale che si possano immaginare. mark hollis pubblicò anche un bel disco solista alla fine degli anni novanta, poi credo si sia eclissato (o almeno io non ne ho avuto più notizie).

i counting crows certo che ce l'hanno fatta. avevano vendite da top ten anche quando se ne uscirono con i loro dischi migliori, ovvero i primi, specialmente "august...", ma anche "recovering the satellites" (a me piace pure "this desert life", pur non essendo ai livelli degli altri). poi sono andati peggiorando in maniera esponenziale, ma le vendite li hanno sempre premiati in maniera più che discreta.

come ho già detto anche i jayhawks mi sono sempre piaciuti e avrebbero meritato sicurtamente di più, mentre gli uncle tupelo per me sono una specie di mito inconoscibile, nel senso che, pur adorando i wilco, non ne ho mai sentito una canzone che sia una, pur avendo letto migliaia di volte sulla loro importanza e il loro essere seminali, etc. etc.
con che mi consigli di partire per la loro conoscenza?

20nd ha detto...

Dei Counting (io sono una persona banale) le mie preferite rimangon la epocale "MR.Jones", "Raining in Baltimore", "Rain King" e "la canzone si Shre" XD (giusto per definire la portata di una band decisamente dotata che ha saputo perfezionarsi nel tempo ma e' rimasta legata sempre alle stesse cose, mica poco commerciali).

L'inno degli Uncle rimane "No Depression" (in "No Depression", la loro opera rookie), che ha praticamente definito un genere e dato un nome ad un movimento ("No Depression"). Distanti anni luce dai Wilco sono piu' ancorati alla tradizione Country, ma incominciano a salpare gli ormeggi da quel brontosaurico movimento. Jay Farrar e Jeff Tweedy sono le voci dell'album.

"Graveyard Shift", dallo stesso album, e' il brano epigono dell'alt-country, genere per cui stravedo e ancora non ho approfondito sufficientemente.

Quest'album e' praticamente rimasto sconosciuto e recuperato esclusicamente grazie a internet, gli snobbisti piu' estremi che lo hanno eletto a capolavoro di nicchia, e una passione smisurata da parte di Nick Hornby