martedì, novembre 18
Life In A Swedish Library
Mi sono sempre chiesto come sia. Cieli grigi come le gettate di cemento sulle strade portuali di piccole tratte metropolitane fredde e deserte? Gente che cerca rifugio per dieci minuti in piccole bibblioteche mentre si avvicina un'imperturbabile oscurità pronta a sotterrarti in una cameretta solo per mesi e mesi con un registratore a 4 tracce, una tastiera casio e una chitarra scassa? Il freddo che arriva e ti passa attraverso facendoti sognare di migrare con stormi migratori , quelli che su quella città non sono passati mai?
Sarà l'imperturbabile forza della gioventù, un'insanabile e sacrosanta voglia di cercare il divertimento laddove c'è da seppellire noia e desolazione, ma quanto proviene dal panorama indie pop svedese solitamente ci regala di contro sole, gioia e calore.
Non sono della stessa idea i Twig. From twee to twig, verrebbe da dire, i gatti sono tutti grigi. Uno dei gruppi su cui Roque di Cloudberry si è detto pronto a scommettere in una recente intervista, i Twig seguono le coordinate della più scura e tristona new-wave anni ottanta, con sonorità che rievocano i Church e il lato più malinconico dei Frankie Goes To Hollywood ("Our Bashful Knees") e, di contro Would-Be-Goods tutto il movimento C8x (Il retro pop nostalgico di "Helen Of Troy", in cui ci manca solo il rumore dei graffi sul vinile per restituirci la gioia fittizia di una estate anni ottanta tutta reimmaginata e parallela).
A seguito della pubblicazione Cloudberriana esce "Life After Ridge", il primo lavoro completo dei Twig, con sonorità orientate ancora di più verso lo shoegaze, molto vicine ai suoni degli Astrolab e la voce di Henrik Lindén che ricorda sempre di piu' Bobby degli Irene. Un album tutto da sfogliare. Dovesse capitarvi di trovarvi smarriti un inverno in una libreria svedese sognando l'estate che fù o potrebbe essere stata
Da Cloudberry:
Twig - "Ciao Ciao Bomb"
Twig - "Helen of Troy"
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