domenica, febbraio 22

A Walk in the Spark

Prologo. Scrivo tutto alla rinfusa, senza rileggere o pensare a quello che scrivo, in totale libertà. Il raffreddore ha preso il comando delle mie dita sulla tastiera.

Non so quanti di voi sono arrivati a capirlo: questi giorni non sono stato molto bene (diciamo per niente). Sabato c'era un appuntamento importante. Ero completamente sfebbrato, e in teoria non avrebbe richiesto molto. Ma mal di schiena e alla testa mi hanno reso impossibile dorimre durante tutta la notte, e la cosa (oltre a portarmi ad un considerevole stato depressivo-paranoide) non aveva giovato alle due precedenti giornate con febbre mai inferiore ai 38,6°.

Anyway. Per me quello di sabato era davvero un appuntamento molto importante, tipo come per Locke riportare tutti i ragazzi dell'Oceanic 6 sull'Isola. E sappiamo che alla fine ci sarebbe riuscito anche a costo di presenziare in una bara!

Bene. Fotografo e tutti i personaggi dei Tiny Shaft ("YOUUU AAAAL EV'RYBODY!") hanno fatto di tutto per riuscire ad esserci per il rotto della cuffia riuscendo a usufruire dell'unica finestra aperta sull'arco delle misteriose coordinate spazio-temporali che ci avrebbero permesso di fare un servizio fotografico su misura tenendo conto dei seguenti fattori:

1) I ritardi di Mic
2) La mia improvvisa malattia
3) L'istrionica imprevedibilità dell'impegnatissimo fotografo Simone Tomaselli
4) L'avversione di Dendrix per le fotografie
5) La seccatura di presenziare alla luce del giorno
6) Manuel che si "infighetta" (o, per come la vede lui, si veste da funerale)

Citando Paul McCartney: Helter Skelter! Come le montagne russe. Gli imprevisti e le problematiche della prima ora vengono sostituite da altre nuove man mano che il giorno si avvicina, prima tra tutte la mia influenza, che speravo sinceramente si sarebbe dissolta, non dico subito, ma almeno per sabato.

Alla fine i nostri eroi ce l'hanno fatta. Al grido di "WE GOTTA GO BACK" abbiamo il nostro servizio fotografico a Ronta e - per il rotto della cuffia - a Febbraio. Nonostante i CINQUANTA minuti di ritardo di Mic, che si sveglia alla mia telefonata per scoprirsi smacchinato, rubare la giacca al padre e lo scooter al fratello, mentre Manuel cercava di tenere duro e non fare... la capra!

- CIAO DENDRIX! COME STAI!?!?
- NON MI TOCCARE
- Ma... anche Marinelli mi dice sempre cosi'!
- Evidentemente un motivo c'e'!

Davanti ad una macchietta del genere non ce la faccio più ad essere incazzato per il ritardo, e nononostante male alla schiena e alla testa mi metto a sorridere.

Tomaselli - fattore Hurley - cambia arbitrariamente un paio di volte il luogo dell'incontro (che era tipo a 200mt da dove c'eravamo incontrati noi dei Tiny4). Il telefono (non avevamo a disposizione il satellitare di Naomi) non riesce a prendere il segnale. Il fotografo non riesce ad essere contattato. Temevo seriamente si fosse spazientito per il nostro inqualificabile ritardo (non dovuto a paradossi spazio-temporali). Mi infilo dentro al vicino Iper-Toys. L'intuizione era giusta: assenza di campo. Lo incontro li' dentro, intento a valutare con sguardo scientificamente attento un regalo per la figlia.

Si parte per Ronta. (altre poche centinaia di metri)

L'aggettivo della giornata è stato: "Interessante!"

"Questa foto potrebbe essere Interessante", "Questa sì che è venuta veramente Interessante!", questo commento ginecologico sembra evidentemente essere il top-of-the-trend tra gli artisti che stanno cavalcando la scena delle arti visuali d'avanguardia.

Mic era presissimo. Non fosse per quel velo di dubbio lasciato dal ritardo, pare evidente quanto fosse il più divertito e soddisfatto di potere dare libero sfogo ad ogni millimetro quadrato del suo lato superficiale spalmanodo ego ad ogni scatto da autentico poser professionista. Mi ha fatto piacere che alla fine sia stata una giornata divertente, a discapito di chi non trovava in un muro o un angolo di prato abbandonato tracce di magia (la magia, come ricorda il forografo, la facciamo noi, e comunque io credo fermamente in casi e circostanze, che - da bravo artista quale sono - dal mio punto di vista assumono un valore imprescindibile).

Così i momenti nascono da soli. Dall'albero guardaroba, le pose Clash, io e Mic e piano piano ce la facciamo a convincere anche gli altri a impantanarsi per la gloria di uno scatto all Sigur Ros, la gente di campagna che vedeva sti cretini in giacca e cravatta immobili nella campagna e ci passava davanti come se nulla fosse, il fotografo che si ritrae seduti sulle strisce pedonali e al mio "Guarda che passano le macchine" risponde "No no, quello non è un problema, l'importante è che ci sia la luce giusta".

Alla fine, a parte forse Manuel che doveva trattenere la... "capra", si è risolta una mattinata piacevole per tutti quanti. Non so come stiano Simone, Manuel e Mic. A me il mal di schiena è passato, ora in compenso Dendrix non sta bene e io sono il Fort Knox dei lingotti di mucosa!

Ma come per i ragazzi dell'Oceanic 6... direi che non solo era una cosa che dovevamo fare, ma che è valsa la pena fare. Se non altro per avere collezionato, oltre che dei banali scatti, dei bei momenti da ricordare di una soleggiata mattinata di Febbraio.

1 commento:

Blogger ha detto...

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