lunedì, giugno 1

The Pain of Being a Fan Boy


Io quando vedo concerti di gente che mi piace sto veramente male, specialmente se la malattia cresce nel tempo, dopo un lungo periodo di gestazione, e se attorno all'evento c'è una tabula rasa di eventi in grado di incendiarmi veramente il cuore oltre che solleticarmi le orecchie. "The Pain Of Being Pure At Heart", band di punta della Cloudberry, scoperta anni fa da Roque, e ora pupillo internazionale per la gioia di Fortuna Pop, hanno veramente entusiasmato tutti quanti un un Hana-Bi decisamente gremito (non oso immaginare che chaos ci sarebbe stato se fosse stato bel tempo, mi ritengo egoisticamente soddisfatto) e entusiasta.

A fare traboccare il vaso della mia paranoia il soundcheck fatto dalla band mentre mi stavo avventando sulla grigliata al tavolo con Accento Svedese & Friends. CAZZO! Non solo sembrava che avessero semplicemente schiacciato "Play" su "This love is Fucking Right!"... ma il suono, oltre ad essere precisissimo e molto compatto, era perfino MIGLIORE da come esce nell'album, meno shoegaze e più pop, senza i volumi distorti e spropositati che mi asettavo, mettendo maggiormente in evidenza la voce di Kurt. Insomma... di essere ancora lì in attesa di pulire il piatto e dover pagare il conto proprio non la potevo... digerire! DOVEVO essere in prima fila, e già la gente si stava accalcando sotto la tettoia, dove avrebbero suonato. Non era bene. Sembravo tarantolato!

Il concerto poi me lo sono goduto con gli amici Fagio e Andre degli "Stones of Venice"(Chirs, una doppia data all'Hana-Bi con i Tiny?), il che è stato decisamente una figata, in quanto condividono lo stesso entusiasmo per la musica in generale e questa band in particolare (credici o no Andre, quando ti sei assentato, dopo Helen Love, hanno messo su' "Velocity Girl"!).

Il set dei "The Pain" è stato molto fedele alle aspettative del soundcheck, e avrei potuto rimanere li' ad ascoltarli per il triplo di quanto hanno suonato, prolungando quella sensazione di estatico benessere ed entusiasmo che solo la pop-rock band perfetta è in grado di poterti trasmettere. Lo diceva Roque ("This guy is crazy"): tra i pochi astisti che sono passati da Cloudberry e possono veramente farcela ci sono "Twig" e "The Pain of Being Pure At Heart". L'ho riportato a Kurt, che si è detto veramente sorpreso della risposta che stanno avendo anche in America, visto che NESSUNO suona shoegaze laggiù, o quel tipo di retro-pop svedeseggiante che va tanto in Europa. Eppure gli capita anche di andare a fare date in California e subito dopo trovarsi ospiti in studio a suonare davanti alla televisione. Veramente simpatico e disponibile. Forse si era rotto di stare dietro a vendere magliette e filmare CD, e ogni tanto Peggy gli lanciava qualche occhiataccia mentre lui se la rideva con aria soddisfatta e sognante, come per dire "Lavativo!".

Con le "Vivian Girls", che nel frattempo si erano perse e si sono lanciate in un punkissimo soundcheck volante, il gruppo aveva già suonato da Dicembre a Londra. Boh. E' stato strano. Sicuramente il gruppo avrebbe potuto dare un'impressione un po' diversa e raccogliere maggiori entusiasmi con un po' più di selfconfidence e se avesse suonato di spalla a qualche altra band, ma ieri sera è stato come gettare i "The Dukes of Stratosphear" a suonare dopo i "Beatles", così che il pubblico che aveva invocato invano un bis dei Pain non si è sprecato nell0incitare le ragazzine americane, un po' titubanti e riluttanti mentre lasciavano il palco in attesa di un'incitazione che non c'è stata. Peccato. Forse è stata semplicemente un'alchimia miscelata male (io preferisco la formazione delle Vivian quando si sono tutte scambiate strumento durante la penultima canzone). Fatto sta che i "The Pain" di cuori ne hanno feriti veramente parecchi, e a giudicare da magliette e cd venduti di nuovi fan se ne sono fatti proprio tanti. Sono veramente curioso di vedere dove una band con delle simili potenzialità è in grado di arrivare. Magari tra qualche anno i presenti vedranno un loro passaggio in televisione, torneranno alla mente al concerto di ieri sera, e penseranno:"Che culo averli visti così da vicino quella volta all'Hana-Bi". O magari si confonderanno con i Blur. Chi può dirlo. Noi fan boy della musica indie abbiamo una visione del mondo più distorta di qualsiasi chitarra shoegaze. Dream on.



(come cazzo faceva a suonare con quella luce sparata in faccia?)

Qui alcune foto del concerto

The Pain Of Being Pure At Heart | Clip#1
The Pain Of Being Pure At Heart | Clip#2
Vivian Girls | Clip1
Vivian Girls | Clip2

4 commenti:

pullo ha detto...

Troppa luce infatti. Non è piacevole per le band, da fastidio!!!!!!

20nd ha detto...

Pero' e' venuto figo nel filmato :D :D :D

Poveraccio... avra' perso 10 diottrie :D

kingem ha detto...

I love it!!!
kingem

20nd ha detto...

Thanks for the pack :)
It made the day :)