giovedì, agosto 6

MUMMA MIA



Ok. Andiamo dritto al sodo. Li ho visti in un video. Sono rimasto prima impressionato dalla loro presenza scenica, poi dalla band in generale, quindi dall'incredibile versatibilissima calda cinguettante voce di Raissa Khan-Panni. "The Mummers". Ogni canzone del loro album di esordio (Tell to Tell, di cui devo capire ancora la differenza con "Tale to Tell, Part.1") è un piccolo capolavoro, in grado di chiudere Bjork, Fires Furnaces, St. Vincent e Mark Mothersborugh in una stanza e dargli una bella lezione!

Brani orchestrati con cura al limite del maniacale, con ritmi mai scontati. Eppure orecchiabilissimi, tanto da dare assuefazione, in grado di stordire e affascinare in maniera obliqua colpendo dolcemente allo stomaco come un primo appuntamento in un parco a tema. (basti ascoltare la baccaranissima "Wonderland", e se se la stanno ascoltando anche Cornelius e Amy Winehouse scommetto che se la stanno rosicando un po' anche loro)

Direi che la costanza di Raissa, che per due anni si è smazzata tra macchina e traghetti viaggi verso e di ritorno da Brighton partendo da Londra, un po' è stata premiata. E' tempo di ricambiare tanto amore e rispetto per la musica supportando un po' questa band. Sarebbe un po' svilente se Raissa tornasse al suo lavoro di cameriera nel ristorante senza finestre. Un po' come abbandonare il pop eclettico e frizzante dei "The Mummies" per mettersi ad ascoltare i "Tinted Windows".



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