martedì, aprile 29
WelcomeBack To My Curious Heart
Gigi recentemente ha ravvivato un po' le acque con un piccolo restyling. Abbiamo colto l'occasione per inserire tre brani tratti dalla nostra prima esibizione con la nuova formazione (ora siamo moooolto meglio... ma e' l'uncia registrazione audio che abbiamo) e mettere "Kitty Jesus" e "A Song For E.M.I." back on line.
Fate i bravi... e nel frattempo tenetevi liberi per il 17 maggio :)
The Mendoza's Line
domenica, aprile 27
Another Glass
Ecco un po' di fotille della serata con Parker Lewis, l'uomo senza MySpace :)
Qui invece un video...
CRACKED PEPPER
UN CAPOLAVORO ASSOLUTO. Se solo non infrangesse tutti i diritti di copyright presenti sul nostro sistema solare dovrebbe essere di diritto al numero uno di tutti gli scaffali dei negozi di musica pseudo-seri tra gli album piu' venduti degli ultimi cinque anni.
I CCC hanno imparato bene la lezione da "Love" e hanno ristrutturato l'album piu' popolare della storia del pop. Una fantastica occasione per pensare a come suonerebbe Sgt. Pepper dei Beatles con i suoni di oggi e riscoprire uno dei dishi piu' evocativi del quartetto di Liverpool. O se non altro per giocare a trovare tutti i riferimenti musicali (in "Cracked Pepper", la canzone, c'e' addirittura un coro preso da una canzone di Ryuichi Sakamoto) Geniali "Sgt. Pepper" meshata con "Sound and Vision" e "Getting Better" unica a "London Calling"
Ecco a voi: CRACKED PEPPER.
sabato, aprile 26
INCREDIBILE!!!
Sto guardando MTV (indredibbbbile!!)... c'e' una strana trasmissione sugli anni 90... passano gli Weezer... vari personaggi fanno i loro stupidi commenti sugli album (del tipo "gli Weezer stanno per tornare, ma intanto potete continuare ad ascoltarvi "Buddy Holly", come se avessero fatto solo quello in 10 anni)... e tra questi... c'e' HOLLYWOOD STEVE!!!! Il piu' grande esperto mondiale di Yacht-Rock!!!
Ieri al concerto dei TIger Tiger ho incontrato un puttanaio di gente. Tra essi gli Stones of Venice. Hanno posto un interessante quesito. Negli anni novanta c'erano canzoni cosi' cretine perche' erano tempi piu' spensierati e ora stiamo diventando tutti piu' tristi per via di questa aria di crisi bughiana? Il 69 come il 96 e il 79 come il 2006? Ai blogger l'ardua sentenza
PS: Se siete ancora davanti al televisore in questo momento non perdetevi il cadavere della Birkin su rai 3
venerdì, aprile 25
Norwegian Pop
Beh... alla fine sono rimasto un po' amareggiato perche' gli EP non se li era portati dietro (ma in compenso sono gratuiti e scaricabili da www.madforit.se)... ma direi che e' stata una gran bella festina! Pensavo che non si ricordasse neanche di me, invece "Parker Lewis" sapeva addirittura che mi chiamavo Marco! Che memoria del menga che ho! Certo che da due anni fa all'Hana-Bi e' migliorato tantissimo, e il consiglio di Ebi di lasciare a casa le basi sembra che si sia fatto sentire! Solo chitarre e loop... e non avevamo nulla da rimpiangere. Anzi! Show fin troppo corto! Grazie a "Parker Lewis" per le belle canzoni, la bella voce. E grazie a tutti gli amici che sono intervenuti (e Ettore), a cui voglio un bene dell'anima. A questa sere all'Officina per i TIger Tiger :)
giovedì, aprile 24
Parker Marker
Io ero molto legato alla serie televisiva. Ormai mi sono anche affezionato al cantautore svedese :)
Parker Lewis, from Sweden. Essere al Lego questa sera sara' una bella occasione per incontrare amici, farsi due birrette, propinarvi due o tre dischetti pseudo-twee, e acquistare cd di uno di quegli artisti di casa Cloudberry cosi' difficilmente reperibili, pure su Internet.
Speriamo che Parker porti l'ukulele :)
Brave Brunettes
Li aspettavamo (evidentemente in pochi) e ci hanno dato tutte le loro energie. I Brunettes hanno avuto una carica ed una professionalita' straordinaria per un gruppo cosi' giovane, che continua incessantemente a crescere e a regalare delle emozioni. Noi, i presenti, speriamo invece di non crescere mai
mercoledì, aprile 23
The Right Scott
Colpevolissimo di avere dimenticato la macchina cinefotografica faccio giusto in tempo a sentirmi poco piu' colpevle per avere il tempo di scrivere solo due righe sul meraviglioso concerto onirico di Scott Matthew. Una voce magica sospesa tra David Bowie e Costello (gli altri paragoni mi sembrano immeritatamente indie e un po' antipatici), che ci ha deliziato di un piccolo sogno estemporaneo in uno dei giorni piu' balordi della settimana, tanto per sottolineare quanto il mini evento non potesse assolutamente appartenere all'ordiniarieta' delle cose, rendendolo ancora più speciale.
La risposta del pubblico c'e' stata, convinta, sia emotivamente che come presenze.
Scott, questo strano ibrido frutto della union tra Cola di Do Not Cry For The Country Man e Cisco dei Tiger Tiger (visto come ho fatto presto a scadere in sole due righe?) è stato preceduto dal lodevole e inaspettato DJSet di Pullo (grazie x Juno) e da un'altrettanto valida e dotata cantante in apertura, non molto ispirata ma con una voce che levati (riusciva a ricordare contemporaneamente Cristina Dona', Emiliana Torrini e Jeff Buckley.
Concerto imperdibile insomma (ve l'avevamo detto). Unica nota un po' storta per la venatura sopitamente punkoide che mi aveva preso ieri sera, l'abbandono ad una scontatezza un po' ruffiana su un bissone talemente prevedibile da potere lasciare indovinare facilmente tutte le canzoni proposte. Ma che voce. Un peccato non lasciarsi rideliziare dai grandi classici proposti. Come se le canzoni di Scott non fossero gia' classici del panorama "indiano". Grazie ancora a Chris per averci regalato un altro piccolo sogno.
martedì, aprile 22
Nuvole Rapide
domenica, aprile 20
sabato, aprile 19
Hey Juno (or Jou Know)
Devo essere sincero. Pensavo che Juno fosse una troiata galattica. Cioè del tipo che hanno capito che almeno un po' uno zoccolo duro di audience la cosa di fare film indie che parlano di sbiscio di musica tira e allora ci proviamo anche noi. Justo? Ok. Il film l'avevo gia' bollato dopo una sbirciata al trailer come "quella cosa che prova ad essere giovane con un'impeccabiel colonna sonora ma che invece e' una gran palla che non va a parare da nessuna parte".
A questo punto devo dire grazie al fatto che ieri abbia avuto uno di quegli attacchi di mal di testa, nausea, e tutti quei mali che affliggono noi neo-vecchi in terza fase post adolescenziale che lavorano troppo ma dormono poco, che ha spinto la mia compagna di venerdi' sera a suggerire che un cinema sarebbe stata una valida alternativa a non vomitare per la strada.
Intendiamoci. Non e' un capolavoro, ma Juno è prorpio un film intelligente e carino, che con un po' piu' di sforzo in qualche pennellata con convinta saturazione e surrealismo l'avrebbe tranquillamente fatto passare per un film di Hal Ashby diretto da Wes Anderson (di cui ho scoperto con piacere che il nuovo film approdera' anche nelle sale italiane grazie al trailer propedeutico.
"Rimosso il bollino" Juno - la protagonistessa - ricorda una versione femminile del Giovane Holden, e nel suo apostrofare il mondo con fare da persona adulta solo per finta e le sue retro-sparate sul mondo del rock, fa scuotere la testa piu' di una volta oltre che per le musiche sempre azzeccate anche per un cenno di convinta approvazione.
Vaffanculo. Avevate ragione bastardissimi. Film da vedere. Soprattutto se essere shackerati dal mondo vi ha dato un po' di nausea e non ce la fate a raggiungere il pub piu' vicino.
giovedì, aprile 17
Avevo voglia di comunicare
L'album migliore
"Walking to the sound of my favorite tune / Tomorrow never knows what it doesn't know too soon"
Passa il tempo. Ma il prezzo dei dischi dei Beatles non cala mai. Cosi' come il numero di fan che si rinnova di anno in anno, grazie al lavaggio celebrale che si rinnova generazionalmente grazie ai personaggi psichedelicamente animati di Yellow Submarine e i Biechi Insegnanti di Musica (non sono informato, esistono ancora?)
E cosi', di anno in anno, si rinnova il dibattito: qual'e' l'album migliore del quartetto di Liverpool? (i Beatles). La risposta ovviamente viene ruotata ciclicamente come gli scudi dell'Enterprise sotto attacco Borg per incrementare le vendite dei supporti sonori.
La lancetta del gustometro si sposta puntualmente dal 1965 al 1969 sbacillando tra Help, Rubber Soul (la scoperta di un'identita', l'apice del sodalizio MaccaLennon) e il crepuscolare canto del cigno (White Album, Abbey Road). Se questo e' stato l'anno di Wayne Coyne e Sgt. Pepper, il 1997 il primato e' toccato a Revolver.
Revolver e' un album strano. Si vede che I Baronetti erano passati da cose piu' leggere a farsi degli infusi di tea piu' pesanti. Copertina psichedelissima, disegnata, minimale come i suoni, ricercati tramite un uso naif di totale scoperta e sperimentazione delle tecniche di sovraincisione (i signori hanno composto quasi tutti i brani individualmente, alienati nei loro ego come messia lebbrosi), l'album parla di morte, silenzi e monaci tibetani.
La prima volta che ho "visto" Revolver (mi ero copiato una cassettina da un amico mod confezionandola con ritagli di riviste) è stata a casa di un amico piu' grande. Avevo forse 14 anni, e dei Beatles avevo ascoltato solo le mitiche raccolte rossa e blu (ora penso fuori commercio per promuovere la vendita della Beatle Ant)
Apparve da sotto un tavolo. In vinile. Misero su' "Here There and Everywhere". Fu incanto.
"Eleanor Rigby" e' il piu' straziante e sommesso grido di solitudine assieme a "I am a rock" di Simon e Gartfunkel, e forse il vertice piu' alto di poesia in musica mai raggiunto. Qui Macca è piu narratore che cantante. E tuttavia, grazie all'orchestrazione di George Martin riesce a stranire e straniare con una musica che attingeva al passato, ma guardava al foturo, reinventando e fregandosene di tutte le regole che allora dettavano la scrittura di un brano di musica pop.
Eleanor della tomba e' morta il giorno del mio compleanno. Bizzarro. Cosi' come nello stesso cimitero siano sepolti una Eleanor Rigby e un McKenzie (cognome a dire il vero molto comune)... e il buon Macca non ne sapesse nulla (aveva scelto il nome abbinando il nome di una attrice e quello di un negozietto)
Ecco a voi l'arrangiamento del quartetto d'archi ad uso e consumo di un vostro karaoke
"For No One" è, nella sua brevita', una delle mie canzoni preferite, che vede il Macca in uno dei suoi piu' classici accompagnamenti pianistici. Geniali nelle intuizioni quanto uniformi e formali nell'esecuzione. Ha influenzato tante delle cose che mi sono divertito a comporre. Ecco qui una prima versione casalinga.
I Bealtes avevano sempre il vezzo geniale, introdotto da George, di tirare fuori dal cilindro uno "strumento anomalo" (come ama definirli Mr.Nice Person) per lasciare il segno nell'ascoltatore, e particolarizzare la composizione. In "For No One" si ricorse ad Alan Civil, che chiamato a registrare, convinto di dovere incidere un pezzo classico, pensava che il brano si initolasse "For No. 1"
Ma la vera "Rivoluzione" arriva come al solito dallo svogliatissimo John Lennon: "Tomorrow Nevr Knows". Il bello è che John non voleva neanche scrivere una canzone. Traendo ispirazine dal Libro Tibetano dei Morti, John voleva usufruire della "tecnologia di casa" per incidersi un nastro che lo guidasse e rassicurasse nei suoi trip di LSD, invitandolo ad abbandonarsi al viaggio, seguire la luce, non opporsi alla distruzione del suo ego e non cedere al possibile incremento della percezione delle sue paure. La cosa prese talmente piede che si trasformo' in un brano talmente proiettato in avanti che non solo divenne fonte di ispirazione per una decinaia di brani Manchester Pop grazie all'incapacita' esecutiva di quel muratore conosciuto come Ringo Starr, ma non trovo' la tecnologia necessaria a poterlo riprodurre identico nemmeno per due volte consecutive. John, frustrato dall'impossibilita' di avere il coro di cento monaci tibetani e non superare la barriera delle quattro tracce, appese nello studio registratori con bobine ricorsive riproducendo suoni naturali a varie velocita', tenuti a distanza del microfono tramite matite, che venivano lasciate per lasciarli oscillare vicino alal fonte di registrazione. Cosa non si fa per essere indie. La canzone all'inizio doveva chiamarsi "The Void", ma Ringo una sera se ne usci' con una delle sue solite scappate da analfabeta, comprimendo "Non sai mai cosa porterà il domani" in "Domani non lo sa". A voi una di queste registrazioni.
mercoledì, aprile 16
NON CI CREDO
L'alter-ego NewYorkese di Andrea Cola! DIrettamente dalla colonna sonora di Short-Bus... SCOTT MATTEW A RAVENNA! Un gran bel regalo Chris! Nel paniere dei concerti dell'anno...
La prossima settimana si prospetta una bella maratona:
Martedì 22 Aprile 2008 | ||||
---|---|---|---|---|
(1) | Scott Matthew | Bronson Ravenna | ||
Mercoledì 23 Aprile 2008 | ||||
The Brunettes | Bronson Ravenna | | ||
Giovedì 24 Aprile 2008 | ||||
Parker Lewis | Lego Cesena | |||
Venerdì 25 Aprile 2008 | ||||
Tiger Tiger | Officina 49 Cesena | | ||
Sabato 26 Aprile 2008 | ||||
Airpop Djset | Diagonal Loft Club Forlì |
martedì, aprile 15
lunedì, aprile 14
L'arcano segreto dei Drifters....
Io continuo a sostenere che in realta' si stratta di un antico canto celtico tramandato da generazione in generazione da antichissime sette di druidi. Forse anche i Beatles la pensasvano alla stessa maniera, e per avvicinarsi maggiormente al vero spirito della canzone, che probabilmente ha avuto i suoi buoni momenti anche durante dei rituali baccanali, il migliore stato d'animo per affrontare una cover di questa canzone era... sbronzarsi totalmente! Almeno e' cio' che si evince cliccando qui! :)
Tutti abbiamo dei sentimenti, e' per questo che e' cosi' facile bersagliare a caso ed essere feriti. Molto spesso una canzone è il toccasana piu' efficace per guarire in fretta da certe ferite mortali. Stand by me ha questo magico potere.I Druidi la sapevano lunga.
domenica, aprile 13
Pop Rider
La location: ovviamente il Diagonal Loft Club :)
26 Aprile - Sabaday
7 Maggio - Mercoleday
21 Maggio - Mercoleday.
Segnato? Allora andiamo con un video. Speriamo la mettano su' :)
Road to fairies
"Una volta faceva i blog. Ora fa delle gran canzoni..."
Roberto Mattioli
"Road to fairies"
Non e' la nuova canzone per la pubblicità della Barilla, non è la versione tarocca di "Thought the barricades". E' una canzone che avevo cominciato a scrivere ben due anni fa, pensando di collaborare con l'amico Clinton Charlton. Un po' per pigrizia, un po' per pigrizia, la canzone non e' mai stata portata avanti dall'amico Clin. Ma zitto zitto, due anni piu' tardi, la canzone sembra avere trovato da qualche parte la strada... per la casa di Wildheart! Wildy aveva già dato una zampina al Tiny Project con "Needful Things" e "February", e ora chissa' quale versione dlla songs apparira' anche nel suo ambizioso progetto"Noizes".
L'arrangiamento e' semplicemente spettacolare, e mi ricorda il lavoro che George Martin ha fatto su "Eleanor Rigby / Eleanor Dream" in "Give my regards to broad street". Bravo Wildheart!
Anche Simona Rovida, come nel caso di "February", è rimasta colpita dalla canzone, e ha deciso di dare un aiutino, con qualche piccolo controcanto (dovevate vederci quanto eravamo indissimi in accademia musicale, registrando con mezzi impropri mentre ascoltavamo la base da un laptop con un auricolare a testa!)
sabato, aprile 12
Il giro giusto
("Love Boat" potrebbe essere una sigla di un cartone animato anni 80 come una cover sinth degli Apples In Stereo... a dire il vero molti episodi del nuovo album ricordano un po' il Vasco di Bollicine...)
venerdì, aprile 11
Kingem for a day
Potete leggerla qui :)
Road to Fairies
giovedì, aprile 10
Ci sono...
martedì, aprile 8
Ronta Postcard
lunedì, aprile 7
Set The Fire To The Tiny Paper
Sembra che le demo casalinghe abbiano riscosso piu' successo che l'Ep.
Questa una nuova rece dell'Ep, qui di seguito invece l'articolo apparso su Rumore ad opera di Er P
"Dalla provincia bolognese a quella cesenate. Dalla revolution summer a quella di priavera con Mark Zonda, i Tiny Tide e il loro "February Demos": ennesima conferma che provinciali do it better. Pescando dal j-pop e dall'indie svedese senza prendersi troppo sul serio, ridendo e cantando, riescono con quella voce alla Young Tiny Giant e quel synthpop straniante a farmi bere tutta d'un fiato una cup of tea che di solito sorseggio appena. Alcuni episodi non sono del tutto riusciti, ma se senza manco accorgemene mi sono trovato a canticchiare "Girls from Ronta" ci siamo decisamente (7) "
Che dire. Mi faccio un caffe', mi vesto, e corro alle prove :)
domenica, aprile 6
.. e ora anche questo! :D
- Qui alcune foto
- Qui il video di "Girls From Ronta"
Thanks to Seek for clips and pics
* * *
- Ti sei vestito da Drugo?
- Zonda. Sei un damerino
Che weekend-mazzata! Quasi neanche quando sono venuti giu' i "Santa" to town!
Venerdì concerto all'Officina. Una volta che e' venuto puntuale Mic (poverino) tutto il mondo ha slittato in ritardo! Grazie ai ragazzi dell'Office per la disponibilita' e i Les Fauves per aver messo a disposizione cortesia, strumenti e quant'altro (anche se ora Case... "Mi deve uccidere") (anche se i settaggi della chitarra di Pap li ha scasinati Dendrix, non Zonda).
Grazie a tuttti gli amici che sono venuti (anche se molto sono arrivati quando il concerto era finito, aspettandosi il solito "ritardo non annunciato") e al mitico Porlock, che io e Manuel abbiamo (inutilmente?) tentato di fare rientrare nei ranghi dei Tiny (altra battutona storica di Dendrix:"Noi Tiny Tide... tu Tiny Stronzo!")
Alla fine del concerto, sulla reprise di "Girls From Ronta", si era allentata la corda del Mi. Ero talmente scazzato-pazzo-frustrato (50.000 prediche inutili di non fare il mongolide in pubblico per non imbarazzare nessuno, cosa che mi ha incitato a dare ulteriormente il peggio) ho deciso di strappare via direttamente le corde dalla chitarra. Coglionata. Mentre Dendrix mi faceva cenno di dare il taglio definitivo con i denti (Sticazzi!) non sono riuscito a strapparle del tutto e mi sono bagattato la mano destra (ora sembra che abbia quatto piccoli salsicciotti che si sono scordati di tagliuzzare fino in fondo).
Il collega Pippuz dei "The Magic Mashrooms" mi chiede "com'e' andata". Beh. Dovrebbero dirtelo gli altri Pippuz. Lo sai che io non sono per nulla obiettivo. Per me a parte qualche cappellina (tipo io che tiro via il cavo della chitarra di Dendrix) è andata bene. Mic e il chitarrista erano un po' scazzati perche' abbiamo fatto un soundcheck abbastanza lungo (il ragazzo del soundcheck ha fatto un lavoro incredibile, se' stato veramente encomiabile!) per suonare... tipo 15 minuti. A me e' andata bene cosi'. Poteva essere considerata una prova gratuita, abbiamo bevuto due o tre birrozze gratis piu' piadine, e abbiamo goduto dell'impareggiabile esperienza di assistere ad un altro imperdibile vocal soundcheck di Pap. Ma agli altri vaglielo spiegare. Proprio non l'hanno digerita mi sa, ed erano veramente amareggiati (si sono abituati troppo bene con i pienoni di Retro Pop, Lego e Mattatoio). Forse Dendrix era un po' nervoso perche' era "scivolato" sull'assolo di Ronta, ma penso soprattutto per questa storia della decurtazione dei pezzi (Mic si e' rifatto del ritardo piu' tardi e abbiamo dovuto segare "A Song For Emi", "Kitty Jesus" e "Joanie Don't You Worrie".)
La scaletta quindi e' stata
1. Ginger Genie
2. February
3. The Psychopath At The Club
4. Go Ego Go
5. Girls From Ronta
Poi "Yukari has come to town". Portandomi una dose di tristezza infinita, che ha prolungato le mie turbe psichiche di giovedi'. La vita non e' che sa essere strana. Sa essere proprio Tiny Stronza. E imprevedibile. Inevitabile pensare a nove anni fa, quando ho incontrato lei e un'altra persona, a come potevano andare le cose, a come sono andate, a quanto e' successo, e come il 1999 sembri ieri, come tutto appaia vicino e in realta' verra' trascinato distante, a come sembri incredibilmente bizzarro e inquietante che il mondo venga frullato in una quantita' imprevedibile di cose.
Tipo: ma Zonda del 1999 l'avrebbe veramente potuto concepire che sarebbe andato AL COVO (gia' qua...) con Yukari e MATT SHARE (!!!) dopo essere passati per un fighettissimo ristorante di Imola per poi andare a vedere gli Yuppie Flu?!?!?! Direi proprio di no. (altra citazione: "Lo conosci?" - "No" - "Allora levati dai coglioni...").
Bel concerto quello degli Yuppie Flu. Che - come ormai vuole la tradizione - abbiamo seguito arrivando verso il finale. Buona presenza scenica. Bell'impatto di suoni. Proprio mentre cercavo di urlare a Robbie "Ma l'hanno gia' fatta?" la band si rivolge al pubblico, che acclama il bis:"Proseguiamo ora con un brano nuovo". Parte "Our Nature". E' ancora magia. Abbastanza fico anche parcheggiare la macchina contemporaneamente agli Steves e scambiare due chiacchiere dopo tanto tempo :)
Questa mattina io e Yukari abbiamo fatto un altro bel giretto al mare (top al "Gambero Rosso", che diffondeva strani bossa-waltzer di Piero Piccioni e rendevano la scena sul portocanale nuvoloso davanti alla spiaggia molto felliniana), poi un addio un po' da magone dopo una veloce visione di "Tokyo Ga" di Wenders e "Lost In Translation" della Coppola (un'altra bel rincaro di depressione + ironia caustica, filme che migliorano ogni volta che li rivedo).
Il resto sono io che praticamente in 9 anni l'ho preso nel di dietro un po' da tutte le parti, la consolazione di amici fantastici (bella inculata) e la difficile digestione di tutte queste strane saporitissime pietanze di portata pantagruelica. Dal dolce all'amaro.
Il conto, please.
sabato, aprile 5
venerdì, aprile 4
giovedì, aprile 3
Wire
They Say It's Your Birthday
mercoledì, aprile 2
Jelle di Note
Finalmente esce il primo EP dei "The Clever Square". Che dire "Il primo EP" e' un po' ridicolo, vista la mole di produzione tale da poter quasi affondare un transatlantico. Di cartapesta, ovviamente. Nel minimale e prezioso mondo dell'indie lo-fi non si viaggia mai in prima, e si preferisce passare con discrezione tra le acque gia' fin troppo navigate del mare delel produzione da cameretta interplanetarie.
Tuttavia, dopo due ep, un album e chissà quanti bootleg improvvisati e seminati su maispeis e interconnessioni telematiche varie, i fan del piccolo gruppo ravennate attendevano con curiosità ed una certa aspettativa il primo lavoro edito dalla "Tea-Kittle Record."
I brani sono quelli proposti nei lavori autoprodotti. I suoni chiaramente migliori, ma non troppo. Il che non guasta, visto che c'e' uno stile preciso (di musica e ideologico) da preservare. Nascono - inevitabilmente - i confronti.
"They're Acting A Porn Movie On My Bedsides" delude un pochettino, di primo impatto. Quell'organo, al posto della tastierina vintage malata Casio, non ci sta proprio. Sminutisce una canzone decisamente più acida e silenziosamente aggressiva (tutte le potenzialità del pezzo sono state indivituate e portate inluce nel remix di Da Wikked, che già ha remixato "Girls From Ronta" dei Tiny Tide). Insomma: da Ariel Pink a Syd Barrett, il brano diventa un po' più scontato. Però ci sono dei ma. La cura dei suoni porta in luce un consapevole uso di cori e strumenti anomali, approcciati con la stessa forza genuina di uno scimpanzè che decida di sollevare un mestolo per cucinare un piatto di passatelli per Stanley Kubrik.
"Rutherford, Thomson And Bohr (Or, Beautiful Boy)" non smentisce le leggi della energia, e le registrazioni conferiscono calore alla canzone in modo più consono adeguandosi ad un sound sospeso tra Nirvana e Olivia Tremor Control, con un uso interessante delle percussioni effettate e distanti, dense come pennellate di un Goya sospettosamente festoso. Le registrazioni, come nel brano precedente, mettono anche maggiormente in luce la voce di Stefano di supporto a Gec (Giacomo), e la cosa promette bene per gli anni a venire.
Centata la produzione anche della nuova "I Did Not Mean To Fall Asleep While We Were Having Sex", con un'extra dose di bacchette sul lato sinistro delle cuffie. Frizzante, esitva, pronta per la nuova pubblicità della mini, come uno di quei brani ditropicamente accattivanti ma stucchevoli che spingono tutti i ragazzini ipnotizzati dalle tv a cercare su internet chi cazzo sia l'autore di quel clip di 30 sec nello spot della piccola macchina giuovane e di tendenza. Che c'era una drum machine sotto la base te ne accorgi solo alla fine del brano, quando stacca senza sfumare prima del resto.
"The Wedding Photograoher" il brano più genuinamente Post-Cobaiano. Da riascoltare in una città abbandonata durante un'estate spietata, rimanendo soli a sprofondare in sabbie mobili di cemento fuso. La mancanza di un assolo e di un'ultima strofa straziante si fa sentire. Ma si puà sempre aspettare che finisca la traccia selezionando "repat" sul brano.
Dovendo scegliere tra altri brani della vasta produzione Cleveriana "Would You Believe Me?, Part 2", il brano che chiude l'EP, e' decisamente debole e trascurabile, i coretti sono imbarazzanti e un po' fuori posto, come se fossero caduti nell'EP dei Clever Square" per sbaglio durante le ultime session di un Brain Wilson distratto e rincoglionito per la vecchiaia. Una traccia come "It's Ok...", con tutta la sua carica acoustic-punk alla BeatHapening sarebbe stata una scelta di gran lunga più azzeccata, anche se probabimente si è preferito dare una fattura più edulcorata a e digeribile al progetto. Il brano si riprende a 00:50". E' quella tastierina Casio, rinnegata per "They're Acting A Porn Movie On My Bedsides", che torna a farsi valere trovando giuto terreno per perforare il campo d'ascolto e riscattare la canzone.
Dimenticavo. L'"EP", rispettando lo stile del gruppo di Ravenna, si chiama "I Wish Jelle Was Italian (So We Could Get Wasted Together Every Friday) ", e potete trovarlo in tutti i migliori negozi di giocattoli.